Acqua non conforme nei ristoranti siciliani - QdS

Acqua non conforme nei ristoranti siciliani

Michele Giuliano

Acqua non conforme nei ristoranti siciliani

sabato 29 Agosto 2020

La denuncia di Konsumer Sicilia: “Tante segnalazioni su attività che non rispettano le regole”. Imbottigliamenti non a norma e diciture scorrette per dar l’impressione che sia minerale

PALERMO – Acqua imbottigliata alla spina non conforme alle regole nei ristoranti siciliani. Una denuncia piuttosto grave che giunge da Giancarlo Pocorobba, presidente di Konsumer Sicilia, che sostiene di aver ricevuto diverse segnalazioni a riguardo.

“Pur comprendendo e rispettando le legittime aspettative dei ristoratori di risollevarsi dopo il devastante impatto economico legato al lockdown – dice Pocorobba – non può di certo sottacersi come gli stessi siano tenuti a garantire che la somministrazione dei prodotti alimentari (e quindi anche dell’acqua) venga effettuata in modo igienico per la salvaguardia della salute dei consumatori all’interno del proprio locale”.

È facoltà, infatti, dei ristoratori quella di scegliere di proporre alla loro clientela acqua minerale o acqua potabile trattata, purché quest’ultima non venga pubblicizzata per la prima, che è unicamente quella, senza alcun trattamento, che sgorga dalla naturale sorgente. La differenza rispetto all’acqua minerale deve essere quindi evidente, ed indicare la modalità di imbottigliamento in maniera chiara.

“Quello che contestiamo con fermezza sono, quindi, le forme ambigue che creano volutamente confusione sul mercato – continua Pocorobba -. Ci segnalano bottiglie con tappo a sigillo, bottiglie con diciture scorrette, quasi a voler dare l’impressione di essere minerale: l’imbottigliamento dell’acqua potabile è possibile ma deve seguire una normativa ed una attrezzatura totalmente differenti dall’acqua per uso estemporaneo in caraffa”.

L’imbottigliamento dell’acqua potabile trattata non rispetterebbe, da parte di molti, le rigide imposizioni normative che prescrivono una continua attività di controllo, manutenzione e sanificazione dell’acqua trattata nell’intero processo che la conduce all’imbottigliamento (su tutti, sterilità dell’impianto idrico e dei locali).

In questo particolare momento storico di forte contrasto al diffondersi del Covid–19, in particolare, anche l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di prestare massima attenzione all’utilizzo di bicchieri e bottiglie promiscue: sarebbe preferibile che l’acqua somministrata venga imbottigliata direttamente dalla fabbrica ed aperta a cura del consumatore.

“Nelle ipotesi in cui la spillatura venga, invece, effettuata a cura del personale di sala dei ristoranti – afferma la Konsumer – ci si chiede, al contrario, come venga garantita la sanificazione delle caraffe (o delle bottiglie), facendo sì che passino da un tavolo all’altro rispettando le opportune procedure di sanificazione in ambiente idoneo e a cura di personale adeguatamente protetto e formato a questo tipo di attività”.

L’auspicio è che tutti i ristoratori applichino ogni più scrupolosa attenzione per la salvaguardia della salute dei consumatore applicando in maniera puntuale le normative al riguardo (specificando, nell’ipotesi di acqua non imbottigliata alla fonte, il tipo di acqua, come viene trattata e la sanificazione del circuito di erogazione e dei contenitori al cui interno viene spillata, possibilmente all’interno del menù).

Unico modo per contrastare il fenomeno, la segnalazione da parte dei cittadini ai Nas o a Konsumer Sicilia eventuali prassi sospette di ambiguità, in modo da intervenire in maniera efficace contro chi voglia fare il furbetto a danno dei propri clienti, mettendo anche a rischio la salute pubblica, evitando, allo stesso modo, che l’immagine dell’intero settore venga rovinata, un settore che sta già affrontando una crisi storica dalla quale sarà difficile rientrare.

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