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Aerei, più voli per la Sicilia. Intanto si vende Fontanarossa

redazione web

Aerei, più voli per la Sicilia. Intanto si vende Fontanarossa

martedì 26 Novembre 2019

Il viceministro Cancelleri, dieci in più per Catania e dieci per Palermo. Intanto da Sac arriva il via libera alla privatizzazione dello scalo di Catania e ripartono le polemiche con l'assessore Falcone e il M5s

“I commissari di Alitalia mi hanno garantito 34 tratte in più da Roma e Milano per Catania e Palermo, dal 20 dicembre e il 6 gennaio, per un totale di circa 5.822 posti compreso l’upgrade di 826 posti in 28 voli mattutini da Linate. Un aumento dell’offerta che avrà l’ effetto di abbassare le tariffe”.

Lo ha riferito il viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, parlando del caro voli nell’isola durante un incontro alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto internazionale del capoluogo etneo.

La compagnia aerea garantirà da e per Linate 16 tratte in più: dieci (1.328 posti) su Punta Raisi e 6 (752 passeggeri) su Fontanarossa; 18 i voli extra da e per Fiumicino: 8 (1.344 posti) su Palermo e dieci (1.572 passeggeri) su Catania.

Ma “l’operazione Cancelleri contro il caro voli”, come la chiamano al ministero dei Trasporti a Roma, non si ferma qui.

“Domani – ha annunciato il viceministro – incontrerò il presidente dell’Antitrust, Rustichelli, al quale porterò un corposo dossier sul caro-voli in Sicilia, fra gestione di slot e passaggi anomali, chiedendogli di aprire un’ istruttoria per scoprire chi ci specula”.
Faro acceso anche su Assoclearance, l’associazione dei vettori aerei:
“Mi chiedo – ha osservato Cancelleri – se c’ è bisogno di questo soggetto. Ne parlerò col ministro, per verificare se le competenze possono passare a Enac”.

Da Sac via libera a privatizzazione scalo Catania

Intanto, nonostante le polemiche, l’assemblea della Sac, società che gestisce lo scalo di Fontanarossa, ha approvato l’iter che porterà alla privatizzazione dell’aeroporto internazionale di Catania, il quinto in Italia e il primo nel Mezzogiorno con quasi dieci milioni di passeggeri trasportati l’anno.

Le polemiche di ieri e di oggi

Perplessità sulla vendita erano state espresse fin da marzo dall’allora ministro dei trasporti Danilo Toninelli

e, più recentemente, dall’assessore regionale ai trasporti Marco Falcone anche nella sua qualità di commissario di Forza Italia.

La Sac, comunque, è andata avanti e ha reso noto che la vendita avverrà con una gara ad evidenza pubblica e la selezione di tre advisor: uno finanziario, uno legale e uno industriale.

Tra i requisiti che la società acquirente deve essere “investitore con sede nell’Ue”, “gestore aeroportuale o azionista di maggioranza (o di minoranza qualificata) di altri gestori aeroportuali Ue”, avere “parametri di solidità patrimoniale-finanziaria”.

Il vincitore sarà scelto “non solo sulla base del prezzo, ma soprattutto della qualità del piano industriale”.

E ci saranno precisi paletti: divieto per il socio privato di vendere le azioni per almeno cinque anni, diritto di prelazione per i soci pubblici in caso di successiva cessione della maggioranza da parte dei privati.

Falcone, il governo vigilerà, niente deleghe in bianco

“Il Governo Musumeci – ha commentato l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – resta vigile riguardo l’avvio dell’iter per la privatizzazione dell’aeroporto di Catania. La Regione Siciliana, dando l’assenso alla cessione di quote, non ha però concesso una delega in bianco ai vertici della Sac, la società di gestione della scalo di cui comunque il Governo, indirettamente, controlla solo una quota minoritaria”.

“Il via libera alla collocazione sul mercato delle quote – ha aggiunto l’assessore – è subordinato alla presentazione di un puntuale e strategico Piano industriale per Fontanarossa. Il percorso, del resto, è ancora lungo perché, in primo luogo, dovrà essere selezionato un advisor internazionale. Dopo, gli eventuali acquirenti dovranno dimostrare di sostenere corposi investimenti infrastrutturali, oltre che a garantire considerevoli vantaggi finanziari per gli enti soci”.

“Abbiamo così posto dei paletti – ha concluso Falcone – per evitare potenziali svendite, salvaguardando gli interessi dei siciliani e quelli di uno scalo dove, comunque, permarrà una significativa e influente presenza pubblica”.

Il M5s, “Musumeci riferisca in aula su Fontanarossa”

All’attacco anche i grillini, secondo i quali “Un’operazione che decide le sorti di un’importante infrastruttura strategica per la Sicilia come l’aeroporto di Catania deve passare giocoforza dall’Ars”.

“Se ciò non è avvenuto – hanno sottolineato i deputati regionali del M5s – consideriamo responsabile in primis il presidente della regione Nello Musumeci, che alla operazione avrebbe dato il via libera con il suo nulla osta e capace soltanto fare il passo del gambero”.

“Poco è dato di sapere sui progetti di sviluppo infrastrutturale – hanno aggiunto – adesso Musumeci venga a riferire in aula, spiegando i dettagli dell’operazione, che al momento giustamente desta non pochi interrogativi tra i cittadini”.

Torrisi, appoggio tutti soci dà slancio alla Sac

“Avere il pieno sostegno di tutti i soci, che ringraziamo – ha detto dal canto suo l’ad di Sac Torrisi – dà un ulteriore slancio alla governance di Sac per un percorso fondamentale per il futuro non soltanto di questa azienda, ma dell’intera Sicilia”.

Un sondaggio sull’acquisizione dell’aeroporto di Catania sarebbe stato già fatto dal gruppo Benetton, da Save di Venezia, ma anche da investitori stranieri: due società australiane, dalle francesi Airport de Paris e Adp Vincì e dall’argentina Corporacion America.

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