Per l’aeroporto di Comiso servono più investimenti - QdS

Per l’aeroporto di Comiso servono più investimenti

Biagio Tinghino

Per l’aeroporto di Comiso servono più investimenti

Biagio Tinghino  |
giovedì 27 Luglio 2023

Lo scalo sta sopperendo alle mancanze di Fontanarossa dopo l’incendio che ha colpito la struttura catanese. Ma i rappresentanti politici iblei chiedono di più:?“Non può servire solo per le emergenze”

COMISO (RG) – Non è la prima volta che l’aeroporto di Comiso, per quanto sottodimensionato per accogliere determinate emergenze, si fa carico dei problemi dovuti alla chiusura dello scalo catanese di Fontanarossa. Nonostante ciò, la struttura aeroportuale iblea sta gestendo con impegno una situazione realmente complessa. Le difficoltà ci sono, cosi come ha detto al QdS, Rosario Dibennardo, accountable manager dello scalo comisano: “Gestiamo al momento oltre 50 voli al giorno in un aeroporto che è in grado di ospitarne tra gli otto e dieci. Stiamo cercando di alleviare i disservizi causati dalla chiusura di Catania. L’altra soluzione sarebbe stata cancellare o dirottare molti più voli in altri aeroporti”.

In questi giorni, la politica nazionale e regionale, a seguito dell’incendio che ha determinato la chiusura del Terminal C dell’aeroporto di Catania, è intervenuta sulla questione, a iniziare dal senatore di Fratelli d’Italia, Salvo Sallemi, che ha chiesto “tempi certi e definiti per la riapertura dell’aeroporto di Catania e per far cessare i pesanti disagi dei siciliani e dei turisti”.

Al contempo Sallemi ha evidenziato “la centralità dell’aeroporto di Comiso che, ancora una volta, nell’emergenza ha dato prova di essere hub nodale per il sistema trasporti del Sud-Est”.

A distanza di oltre una settimana continuano ancora i disagi per i passeggeri e pesanti sono i risvolti dal punto di vista economico – ha dichiarato Sallemi -. Il settore turistico e quello commerciale stanno risentendo in maniera drammatica del taglio dei voli e del loro dirottamento verso altre strutture. Per questa ragione serve che la società di gestione indichi un cronoprogramma chiaro e definito e sulla base di esso una data per la riapertura completa della struttura. Stiamo parlando di un aeroporto, quello di Catania, tra i primi in Italia, uno scalo centrale per il Mediterraneo con oltre 10 milioni di passeggeri nell’ultimo anno e quindi auspico che possa essere superata rapidamente questa emergenza. Non è il momento delle polemiche ma è il momento del fare e del fare presto e bene. La Regione sta collaborando con i mezzi dell’Ast per gli spostamenti e il ministero della Difesa, con il ministro Crosetto, ha messo a disposizione Sigonella così come l’Aeronautica ha messo a disposizione strutture mobili per ampliare il terminal C”.

“Quindi si lavori per far cessare l’emergenza – ha stigmatizzato il senatore – che sta pesantemente inficiando sulla vita dei siciliani, sull’economia e sull’immagine dell’Isola. Emergenza che ha messo in luce lo scalo di Comiso come nodale per il Sud-Est siciliano”.

“Ringrazio i lavoratori dell’hub casmeneo per il loro impegno in questo momento così delicato e il segnale è chiaro – ha concluso Salvo Sallemi -. Su Comiso si deve investire per ampliarne tratte e orizzonti e su ciò tutto il territorio ibleo non arretrerà di un millimetro”.

Ecco, magari in un’ottica al servizio della popolazione locale che continua a essere costretta a prendere i voli per le principali destinazioni, Milano e Roma, perlopiù da Catania, riducendo la portata del Pio La Torre a pista turistica per l’incoming estivo.

Sull’emergenza è intervenuto anche il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza.

“Comiso non può servire solo per le emergenze: è una risorsa che va difesa e potenziata – ha detto dal canto suo Assenza -. L’emergenza catanese, sebbene sia condizione mai augurabile, è servita però a mettere in evidenza le potenzialità, l’efficienza e l’importanza della struttura aeroportuale di Comiso. È ciò che ripetiamo da anni: Comiso non può servire solo per le emergenze. L’aeroporto del territorio ibleo deve essere parte integrante del sistema gestionale unico Catania-Comiso e del sistema aeroportuale siciliano nel suo complesso. Occorre che Sac (Società aeroporto Catania) operi i necessari investimenti nella struttura, a cominciare dall’allungamento della pista che, con tempi e costi sensibilmente inferiori a quelli occorrenti per Catania, permetterebbe l’atterraggio degli Airbus e dei Boeing”.

“È necessario investire in mezzi e risorse umane e operare in modo diverso nei confronti delle compagnie aeree – ha concluso Giorgio Assenza -. I voli da e per Comiso devono essere condizione imprescindibile per qualsiasi trattativa contrattuale. L’Aeroporto di Comiso è una risorsa importante del sud est siciliano: va difeso e valorizzato”.

Arrivano in un momento di grande concitazione generale, gli appelli della deputazione iblea, tra emergenze multiple dovute a incendi e distacchi dell’energia elettrica per il caldo anomalo, in una regione che, eventi climatici o meno, continua nell’anomalia a vivere la propria quotidianità. La speranza è che i governi, nazionale e regionale, allineati con l’espressione politica dei due politici ragusani, non troveranno difficoltà ad accogliere facilmente gli indirizzi proposti da Sallemi e Assenza.

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