Agrigento, 40 milioni per rete idrica: a chi va l'appalto - QdS

Quaranta milioni per rete idrica ad Agrigento. Appalto a ditte vicine all’amministrazione di Maletto

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Quaranta milioni per rete idrica ad Agrigento. Appalto a ditte vicine all’amministrazione di Maletto

Simone Olivelli  |
domenica 24 Dicembre 2023

L'auspicio, adesso, è che le opere previste per la ristrutturazione e l'ottimizzazione dell'infrastruttura vengano eseguite nei tempi previsti.

Quasi quaranta milioni di euro per provare a rimettere in piedi un sistema che storicamente non ha funzionato. Parliamo della rete idrica in provincia di Agrigento, la provincia che più di ogni altra in Sicilia nel recente passato ha constatato con mano cosa significhi senza avere la certezza di avere l’acqua a casa o, quantomeno, dovendo pianificare le normali attività quotidiane – soprattutto nelle stagioni calde – dovendo tenere conti di turnazioni, razionamento e frequenti disservizi. Da questo punto di vista la gara d’appalto, aggiudicata nei giorni scorsi, potrebbe essere vista come un regalo di Natale insperato. L’auspicio, adesso, è che le opere previste per la ristrutturazione e l’ottimizzazione dell’infrastruttura vengano eseguite nei tempi previsti.

Il progetto

A indire la procedura di affidamento è stata l’Aica, l’azienda idrica dei Comuni agrigentini, che da qualche anno ha in mano la gestione del servizio del servizio dopo la discussa uscita di scena, con tanto di strascichi giudiziari, di Girgenti Acque. In tal senso va detto che i lavori che saranno eseguiti erano stati programmati dal precedente gestore, con la nuova società pubblica che ha preso in mano il progetto richiedendo alla società a suo tempo incaricata di aggiornare il da farsi alle condizioni attuali.
Tra le opere previste all’interno della ristrutturazione, che interessano il capoluogo agrigentino, ci sono una serie di interventi nelle reti servite dai serbatoi Rupe Atenea, Itria, Giardini e Viale della Vittoria.

“Il sistema idrico complessivo di Agrigento, sia per condizioni esterne dovute alla scarsa dotazione idrica fornita dalle principali fondi di approvvigionamento sia per condizioni interne connesse alle disfunzioni strutturali della rete di distribuzione ed alla complessa e frammentata articolazione del sistema di accumulo – si legge in una delle relazioni allegate ai documenti di gara – non è in grado di garantire un adeguato livello di distribuzione secondo le previsioni di dotazione specifica richiesti dal Piano d’ambito”.

Una constatazione che ha portato a mettere nero su bianco una lunga serie di operazioni che, sulla carta, dovrebbero garantire il miglioramento delle erogazioni e l’integrazione della rete nelle aree che fino a oggi sono state scarsamente servite. Previsto, inoltre, anche “la creazione di un sistema di telecontrollo che possa in tempo reale permettere la acquisizione dei dati in campo per una immediata risposta alle continue variazioni di flusso in arrivo alla città e in distribuzione al suo interno, nonché – si specifica nel progetto – per l’acquisizione in tempo reale dei dati di portata e pressione necessari per i bilanci idrici e il controllo delle perdite”.

Le imprese vincitrici

La gara d’appalto, aggiudicata con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ovvero quello che tiene conto dei ribassi ma anche delle proposte tecniche migliorative rispetto al progetto, ha visto la partecipazione di sei partecipanti. Nella maggior parte dei casi si è trattato di associazioni temporanee d’imprese. Ad avere la meglio è stata la triade composta dal consorzio Della e dalle imprese Gen. Costruzioni ed Essequattro Costruzioni. L’Ati ha avuto la meglio sulla concorrenza proponendo un ribasso del 30,33 per cento sulla base d’asta.

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Se Essequattro è un’impresa della provincia agrigentina, con sede a Favara, nel caso di Della e Gen. Costruzioni è possibile dire che entrambe le realtà imprenditoriali fanno riferimento a Maletto, il piccolo comune montano della provincia di Catania. E c’è un’altra curiosità, le due ditte sono in qualche modo riconducibili a esponenti della maggioranza che guida l’amministrazione comunale: il primo consorzio, infatti, pur risultando avere la sede legale a Padova è legato ai Capizzi, famiglia da sempre attiva nel settore dei lavori pubblici.

E proprio Giuseppe Capizzi, l’attuale sindaco di Maletto, è stato nei mesi scorsi designato dal consorzio Della come responsabile per le attività contrattuali in occasione dell’aggiudicazione di un lavoro bandito dal Comune di Modena, in Emilia Romagna. Per quanto riguarda invece Gen. Costruzioni, l’impresa, che ha sede a Maletto, è di proprietà di Antonino Putrino, giovane consigliere eletto alle Amministrative di maggio con la lista Nuova Era, a sostegno proprio di Capizzi.

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