Agrigento, vita nel segno della legalità per i terreni confiscati - QdS

Agrigento, vita nel segno della legalità per i terreni confiscati

Irene Milisenda

Agrigento, vita nel segno della legalità per i terreni confiscati

sabato 01 Maggio 2021

La cooperativa Rosario Livatino Libera Terra si è riappropriata in via definitiva nei giorni scorsi, dopo una cerimonia ufficiale, delle aree sottratte a vari esponenti della criminalità organizzata

AGRIGENTO – Dopo più di vent’anni, la cooperativa Rosario Livatino Libera Terra si riappropria in via definitiva dei terreni confiscati a vari esponenti della criminalità organizzata. Un evento scandito dalle parole del Procuratore capo Luigi Patronaggio, il quale ha sottolineato come “la grande scommessa è lo sviluppo nella legalità. Restituire i beni confiscati alla mafia a cooperative che portino l’economia legale”.

Il terreno in contrada Gibbesi – tra Naro, Campobello di Licata e Canicattì – fù sequestrato tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio anni Novanta grazie all’attività del sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. Decine di ettari che, nonostante le denunce da parte della cooperativa a cui erano stati affidati, fino a poco tempo fa era ancora occupato illegalmente.

“La cooperativa – ha aggiunto Patronaggio – ha sempre trovato difficoltà a lavorare su questo fondo, perché ha subito vari danneggiamenti, furti d’acqua e incendi. Noi siamo intervenuti insieme all’Arma dei Carabinieri, che ci ha aiutato a ricostruire la complessa vicenda e a restituire il terreno ai legittimi proprietari, che oggi lo possono coltivare”.

Una volta sottratto alla criminalità organizzata, il fondo è stato passato all’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati, poi al Comune di Naro e successivamente affidato alla cooperativa Rosario Livatino, specializzata nella produzione di cereali, legumi biologici da destinare alla trasformazione e successiva vendita, apicoltura. “Dal 2012 – ha commentato il presidente della cooperativa, Giovanni Lo Iacono – gestiamo questo bene. Fare impresa su questi terreni non è cosa semplice, poiché come ha ricordato anche il procuratore nel tempo abbiamo subito molti danneggiamenti, ma cerchiamo di andare avanti”.

Alla cerimonia per la consegna dei terreni erano presenti anche i Carabinieri del Centro anticrimine natura, i militari della compagna di Licata e quelli della Stazione di Naro. “Una vicenda – hanno affermato i rappresentanti dell’Arma – che si conclude nei migliori dei modi dopo tante difficoltà. Lo Stato c’è e i Carabinieri di Agrigento continueranno a stare al fianco della cooperativa nella gestione dei terreni, secondo il principio della legalità”.

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