Agrigento, una task force per salvare l’economia - QdS

Agrigento, una task force per salvare l’economia

redazione

Agrigento, una task force per salvare l’economia

mercoledì 29 Aprile 2020

Amministrazione agrigentina al lavoro per rendere più efficace la Fase 2 del Coronavirus. Il sindaco Firetto: “Lavorare sul brand mantenendo l’appeal del nostro patrimonio locale”

AGRIGENTO – Dopo il picco emergenziale, l’Italia è proiettata verso la cosiddetta fase due. Spazio, quindi, alla ripartenza, fase in cui sarà fondamentale la collaborazione tra Governo e Regione per dare un supporto concreto ai Comuni.

Creare una task force per salvare l’economia è l’obiettivo del sindaco Lillo Firetto, il quale ha raggiunto un’intesa con i rappresentanti del turismo locale. “Un accordo – ha commentato – che possa contribuire ad affrontare i problemi del settore, la cui produttività è direttamente e naturalmente connessa all’aggregazione di persone e alla connessione di più servizi. Un ruolo importante ha anche la promozione di una città sicura, attrattiva e che è pronta a far ripartire le celebrazioni dei suoi 2600 anni, prolungandole anche nel 2021”.

Adesso, per il sindaco della Città dei Templi, serve una strategia forte sul brand Sicilia. “L’emergenza Coronavirus – ha affermato – ci ricorda che il tempo è scaduto: occorre una regia autorevole, che coinvolga Amministrazioni, organismi di settore e imprese e consenta ai territori di rafforzare le proprie strutture d’impresa per irrobustire la filiera. I Comuni dovranno essere nelle condizioni di offrire al meglio i servizi adeguati, che costituiscono l’ossatura di una destinazione turistica”.

“Sappiamo – ha precisato – che l’effetto della pandemia porterà inevitabilmente a una riduzione drastica del numero di presenze, sia sul breve ma anche sul medio-lungo periodo, con le conseguenze immaginabili sul piano economico, occupazionale e sociale. Per tale ragione il Governo nazionale sta varando un Piano straordinario per il turismo, che non dovrà essere solo di sostegno economico, ma dovrà anche individuare le azioni strategiche per incentivare la domanda e mantenere in vita il desiderio e il forte appeal del nostro patrimonio culturale e paesaggistico”.

Una base di partenza sono i “Bonus vacanza” per stimolare la domanda interna, il sostegno dei lavoratori anche stagionali, il supporto al credito e alla liquidità per le imprese. “È noto – ha detto il primo cittadino agrigentino – che Comuni, enti territoriali e imprese siciliane, negli ultimi anni, hanno compiuto enormi sforzi per puntare su turismo, cultura, paesaggio e enogastronomia di qualità. Se da un lato, lo Stato dovrà aprire una finestra per aiutare e salvare uno dei settori trainanti dell’economia, che occupa milioni di persone, anche gli organi di Governo siciliani dovranno intervenire”.

“La Sicilia – ha concluso il sindaco di Agrigento – è turismo e cultura, depositaria del 25% del patrimonio culturale nazionale con competenza esclusiva regionale sui Beni culturali”.

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