Agroalimentare, raccolti, frontiere riaperte e migranti - QdS

Agroalimentare, raccolti, frontiere riaperte e migranti

redazione web

Agroalimentare, raccolti, frontiere riaperte e migranti

sabato 06 Giugno 2020

Coldiretti, ogni anno in Italia trecentosettantamila stagionali. Salveranno un quarto del raccolto. Intanto dal primo giugno sono state presentate novemilacinquecento domande di regolarizzazione. Il termine scade il 15 luglio

“La riapertura delle frontiere ai lavoratori stranieri salva un quarto del raccolto Made in Italy con trecentosettantamila stagionali regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro”.

A dichiararlo è Coldiretti in riferimento all’arrivo all’aeroporto internazionale d’Abruzzo “Pasquale Liberi” di Pescara del volo charter con 124 cittadini marocchini, i lavoratori agricoli stranieri più presenti in Italia dopo i rumeni.
L’organizzazione agricola, nel segnalare che “si tratta di operai agricoli stagionali qualificati ed esteri, sostiene che la comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è quella rumena con 107.591 occupati”, seguono i marocchini con 35.013, indiani (34.043), albanesi (32.264), senegalesi (14.165), polacchi (13.134), tunisini (13.106) e bulgari (11.261).

Coldiretti, nel commentare la riapertura delle frontiere del tre giugno dopo la chiusura dei confini provocata dal lockdown per la pandemia, spiega che è “un cambiamento importante poiché con il mese di giugno si intensifica l’attività nelle campagne” e ricorda che “l’Italia è il primo produttore europeo di gran parte di verdure e ortaggi”.

“Su nostra sollecitazione – dice ancora Coldiretti- sono stati prorogati fino al trentuno dicembre i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne”.

“Ora è necessaria – conclude l’organizzazione agricola – anche una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’ che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne”.

Regolarizzazione, dal primo giugno novemilacinquecento domande

Intanto i primi dati sul processo di regolarizzazione dei migranti indicano che novemilacinquecento domande sono già state inviate o in corso di presentazione.

Le procedure, iniziate il primo di giugno, sono gestite dallo Sportello unico per l’immigrazione delle prefetture e dalle questure.

Il video tutorial che spiega le procedure di emersione sul sito del ministero dell’Interno è stato visualizzato più di sessantamila volte.

Sarà possibile presentare le domande fino al 15 luglio.

I dati verranno comunicati dal Viminale in due tappe intermedie: il 15 giugno e l’1 luglio.

Le possibilità previste dalla norma

Due le possibilità previste dalla norma: il datore di lavoro potrà sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o dichiararne uno irregolarmente instaurato con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo; gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre potranno chiedere un permesso di soggiorno della durata di sei mesi.

I settori interessati sono, oltre all’Agricoltura e alla zootecnia – per i quali le organizzazioni di produttori si sono a lungo battute -, l’assistenza alla persona e il lavoro domestico.

Le procedure prevedono che allo Sportello unico per l’immigrazione istituito nelle Prefetture i datori di lavoro operanti nei settori indicati presentino domanda in favore di cittadini extracomunitari esclusivamente con modalità informatiche sull’applicativo all’indirizzo https://nullaostalavoro.dlci.interno.it/ utilizzando il sistema di identificazione digitale Spid e seguendo le istruzioni presenti sul manuale utente disponibile sul medesimo sito web.

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