Alcol e covid, le parole di Guido Faillace, presidente Federserd - QdS

Alcol e covid, le parole di Guido Faillace, presidente Federserd

web-gl

Alcol e covid, le parole di Guido Faillace, presidente Federserd

web-gl |
mercoledì 12 Maggio 2021

"L’alcol non protegge affatto dal covid, e aumenta il rischio di infezione". Così il numero uno nazionale della Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze.

“Evita del tutto l’alcool in modo da non compromettere il tuo sistema immunitario e la salute e non rischiare la salute degli altri”: così riporta l’illustre Epicentro, Portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità per gli operatori sanitari finalizzato alla promozione della salute.

Un accorato monito a un utilizzo ponderato delle sostanze alcoliche in tempo di Covid 19, per il benessere proprio e della collettività tutta. Quali sono i rapporti diretti dell’alcool con l’infezione da Covid 19? Quale atteggiamento corretto suggerire ai potenziali assuntori di sostanze alcoliche o ai già assuntori problematici?

Ne abbiamo parlato con un esperto in materia, Guido Faillace, medico psichiatra e Presidente Nazionale Federserd, Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze, in prima linea nel contrasto all’utilizzo dell’alcool, in particolare tra le fasce giovanili.

Dottor Faillace, cosa può dirci sul rapporto tra assunzione
di alcool e infezione da Coronavirus?

“Un luogo comune dice che una boccata di alcool pulisce la bocca, ma ciò è falso e pericoloso – apre Faillace, perentorio – Voglio dirlo a gran voce, l’alcool non protegge affatto dal Covid 19 e aumenta il rischio di infezione. Un consumo eccessivo, infatti, indebolisce il sistema immunitario, a parte organi chiave come il fegato, riducendo la capacità di far fronte alle malattie infettive come il COVID-19.

L’alcool ha un potente effetto aggregante, specialmente tra le fasce giovanili, insomma un buon bicchiere di vino o di superalcolico si gusta in gruppo, fino a perdere il controllo assoluto sulla quantità ingerita. Una preoccupante disinibizione del comportamento, con scarsa funzionalità dei sistemi prefrontali che aiutano a controllare il comportamento impulsivo e irrazionale, irresponsabile, che si traduce in tempi odierni nel non utilizzo di dispositivi assolutamente fondamentali per proteggerci, come il distanziamento sociale e la mascherina”. 

In questo periodo di pandemia riscontra particolari problemi legati
alla gestione dei soggetti con uso problematico di alcool e in che termini?

“Devo dire che mi
preoccupa molto l’utilizzo smodato di alcool riportato da una ricerca ancora in
corso coordinata dal Professore Fabio Venturella, Docente di Farmacia,
Tossicologia e Farmacognosia presso l’Università degli studi di Palermo
Venturella. La stessa evidenzia, riguardo gli accessi in ospedale
da bing drinking, un’aumentata presenza di giovani assuntori di alcool, con difficoltà di una
loro ottimale gestione a causa dell’emergenza Covid 19 e dei pazienti in
emergenza, vista la già complessa gestione degli accessi ospedalieri per tale
malattia”.

Cosa suggerisce ai giovani, in particolare, in questo periodo
di pandemia, e nella prospettiva di una zona gialla per la Sicilia, che si
tradurrebbe in maggiori occasioni di incontro sociale?

“A mio avviso l’alcool deve essere assolutamente vietato sotto i diciotto anni – conclude Faillace – Va benissimo permetterne la vendita non oltre le diciotto di sera, d’altronde mi pare che la legge abbia prodotto ottimi risultati a oggi nel vietare la vendita degli alcolici nelle fasce serali. Inoltre devono essere vietate al momento le apericene, che si tradurrebbero in seri rischi di assembramento e contagio. Insomma, una modalità poco accorta in questo momento storico, che potrebbe vanificare gi sforzi compiuti finora da tutti noi con le restrizioni locali e la campagna vaccinale in fieri”.

Angela Ganci

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017