Allarme aviaria in Italia, focolaio in una fattoria: i rischi per l’uomo

Allarme aviaria in Italia, scoppia focolaio in fattoria: i rischi per l’uomo

Daniele D'Alessandro

Allarme aviaria in Italia, scoppia focolaio in fattoria: i rischi per l’uomo

Redazione  |
mercoledì 15 Novembre 2023

Allarme aviaria in Italia: e’ stato registrato un focolaio ad alta patogenicità all’interno di una fattoria

Allarme aviaria in Italia. In Veneto, infatti, è stato registrato un focolaio ad alta patogenicità all’interno di una fattoria. A lanciare l’allarme oggi 15 novembre l’ Organizzazione mondiale per la salute animale (WOAH).

L’epidemia ha già provocato le prime vittime: sono dieci i volatili morti in una fattoria a Sant’Urbano, in località Carmignano, in provincia di Padova. Gli esami condotti da Usl 6 Euganea e Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie hanno confermato: nell’allevamento è ritornato il virus ad alta patogenicità, a distanza di diverse stagioni dall’autunno 2021, quando nel Veneto l’epidemia costò 14 milioni di capi abbattuti e mezzo miliardo di euro bruciato per gli allevatori dell’area. 

L’ultimo focolaio nel Padovano si era registrato esattamente un anno fa, anche se il periodo drammatico per il settore era stato quello tra l’autunno 2021 e la primavera 2022, appunto.

Aviaria, rischio salto di specie

E’ possibile il salto di specie? Il principale fattore di rischio per gli esseri umani è l’esposizione in ambienti contaminati con alta carica virale e a stretto contatto con gli animali infetti, vivi o morti. Queste situazioni di rischio possono verificarsi soprattutto in mercati di uccelli vivi, nelle diverse fasi della lavorazione del pollame, come la macellazione, la spiumatura, la manipolazione delle carcasse. “La possibilità che passi all’uomo c’è già e si è già vista” afferma Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs. “Ma la persona deve venire in contatto molto ravvicinato con un volatile infetto, vivo o morto, o con delle superfici contaminate” da liquidi o materiale biologico di animali infetti. E infatti, dice ancora il camice bianco, “nei Paesi dove ci sono più facilmente questi passaggi dell’animale all’uomo le persone vivono con i polli in casa o comunque a stretto contatto con pollame”.

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