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Alzheimer, dopo il farmaco ora anche il vaccino è sempre più vicino

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Alzheimer, dopo il farmaco ora anche il vaccino è sempre più vicino

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lunedì 14 Giugno 2021

Riportato sulla rivista Nature Aging, lo studio ha coinvolto 196 pazienti con Alzheimer in forma lieve, a parte dei quali è stato somministrato il vaccino.

Vaccino per
Alzheimer sempre più vicino alla realtà
 grazie a nuovo studio condotto da Petr Novak di Axon
Neuroscience CRM Services SE, a Bratislava.

Il farmaco AADvac1 è risultato sicuro e ben tollerato ma ancora
non adeguatamente efficace contro la degenerazione cognitiva e capace di
sortire un qualche effetto apprezzabile sul quadro cognitivo solo su
sottogruppi di pazienti. Lo rivelano i risultati di una sperimentazione clinica di fase 2.

Riportato sulla rivista Nature Aging, lo studio ha coinvolto 196 pazienti
con Alzheimer in forma lieve, a parte dei quali è stato somministrato il
vaccino. 

AADvac1 istruisce il sistema immunitario
del paziente a combattere gli accumuli di proteina tau
,
una delle molecole sospettate di essere implicate nell’Alzheimer o almeno in
una parte dei casi.

La speranza degli esperti è che
ripulendo il cervello da Tau, si possano prevenire i danni neurali tipici della
malattia, quindi la neurodegenerazione, nonché l’inesorabile calo cognitivo che
ne consegue.

Gli esperti hanno visto che alla
somministrazione del vaccino corrisponde una reazione immunitaria specifica
contro Tau senza però tradursi in un miglioramento del quadro cognitivo del
campione. Solo ad analisi successive si è osservato qualche piccolo segno di
miglioramento clinico in specifici sottogruppi di pazienti.

Secondo gli esperti il vaccino ha fallito
l’obiettivo di rallentare il declino cognitivo dei pazienti
 perché
il campione era troppo piccolo e probabilmente solo alcuni pazienti
presentavano l’accumulo di proteina Tau nel cervello.

Servono
dunque studi più ampi per testare AADvac1 in maniera adeguata per possibili
effetti clinici della terapia.

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