Anche Butera promuove il progetto Case a 1 euro - QdS

Anche Butera promuove il progetto Case a 1 euro

redazione

Anche Butera promuove il progetto Case a 1 euro

Chiara Vilardo  |
venerdì 03 Novembre 2023

Pubblicato sul sito del Comune la manifestazione d’interesse per la cessione degli immobili in favore dell’Ente. L’obiettivo è recuperare e rilanciare gli immobili abbandonati del centro storico

BUTERA (CL) – Con un avviso pubblicato sul proprio sito web istituzionale il Comune ha pubblicato la manifestazione d’interesse alla cessione di immobili in favore dell’Ente, al prezzo simbolico di 1 euro.

L’avviso dell’Amministrazione comunale rientra nell’iniziativa Case a 1 euro, con cui l’Ente intende perseguire l’obiettivo del recupero e della riqualificazione urbanistico-edilizia del centro storico del paese, anche ai fini di un generale ripopolamento.

Chiunque fosse interessato potrà presentare al Comune l’Allegato A all’avviso, inserendo i dati richiesti. Dovrà dichiarare, consapevole delle sanzioni penali previste in caso di dichiarazioni non veritiere, di essere proprietario dell’immobile che intende cedere, indicando le generalità di eventuali comproprietari e, rispettivamente, con quale quota; il catasto e l’indirizzo in cui è sito l’immobile. L’atto di cessione al Comune avrà validità di un anno, considerato un periodo di tempo necessario affinché si possa definire, e poi perfezionare, il contratto di compravendita della casa, di cui si farà garante il Comune stesso. Con la cessione il proprietario sarà sollevato dal futuro acquirente dalle spese legate all’immobile eventualmente necessarie, e da quelle per il passaggio di proprietà. Alla manifestazione di interesse andranno allegati documento di identità del dichiarante, e delle fotografie dell’immobile, sia esterne che interne.

Anche Butera si spopola sempre di più

L’iniziativa appare meritevole di sostegno considerato il trend piuttosto negativo dei piccoli centri siciliani che ogni anno si spopolano sempre di più, soprattutto a causa dell’abbandono dei giovani che numerosi lasciano l’isola per studio o lavoro. Da qui l’idea delle Amministrazioni comunali di recuperare e ristrutturare alcuni vecchi immobili ormai senza valore, per rivalutare il proprio paese e ripopolarli. Gli immobili che vengono venduti, infatti, sono per lo più fatiscenti e in stato di abbandono, grazie a questa iniziativa, invece, verranno considerati non come qualcosa di cui disfarsi o demolire, ma come una ricchezza da sfruttare, una risorsa per lo sviluppo culturale di ogni cittadina. Gli interventi di ristrutturazione e valorizzazione degli edifici dovranno essere poco invasivi, per conservare quindi l’identità originaria dell’immobile.

Il primo step prevede la disponibilità dei proprietari alla futura compravendita, che si svolgerà comunque fra privati, con l’intermediazione del Comune in quanto portatore principale dell’interesse pubblico perseguito dal progetto. Il futuro acquirente, quindi, dovrà contattare l’amministrazione comunale qualora fosse interessato all’acquisto. A questo scopo, nell’ambito del progetto Case ad 1 euro, il nuovo proprietario dovrà comunque garantire il soddisfacimento di una serie di condizioni: prevedere ed attuare necessariamente lavori di ristrutturazione per la casa, da iniziare e concludere entro i termini imposti dal comune. Sostenere, inoltre, le spese notarili previste per la registrazione, le volture e l’accatastamento. Infine, a garanzie dei lavori, il compratore dovrà stipulare una polizza fideiussoria. Il progetto ha ottenuto grande clamore anche all’estero, per l’interesse mostrato dagli stranieri nell’acquisto di una piccola abitazione in un borgo italiano, probabilmente anche legato all’idea romantica del trasferirsi in Italia, attratti dalla sua bellezza, ricchezza storico-architettonica, culinaria ed anche, della moda.

L’iniziativa Case a 1 euro è stata infatti ripresa, qualche anno fa, persino dalla Cnn, incuriosita dall’iniziativa nella cittadina di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento. Per gli stranieri, infatti, è possibile aderire al progetto richiedendo il Codice fiscale presso l’ufficio consolare italiano all’estero, necessario ai fini del pagamento delle tasse, che gli verrà spedito dall’Agenzia delle entrate. Per orientarsi meglio nell’attuazione dell’iniziativa è visitabile il sito dedicato Casea1euro.it.

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