Trovarsi da sola a crescere un figlio e dover lavorare per due. Ecco la storia di Anna Maria Sandu, ragazza madre che dei suoi momenti di disperazione ha fatto virtù
Trovarsi da sola a crescere un figlio e dover lavorare per due. Ecco la storia di Anna Maria Sandu, ragazza madre che dei suoi momenti di disperazione ha fatto virtù, costruendo la sua libera professione.
La storia di Anna Maria Sandu: dal sogno di una famiglia unita alla maternità in solitudine
Anna Maria Sandu aveva 25 anni quando, di comune accordo con il suo ex compagno, ha deciso di voler diventare madre. Sognando di dare a suo figlio una famiglia unita e non dei genitori separati come era accaduto a lei.
Ma questo proposito si è presto trasformato in incubo: l’ex compagno l’ha lasciata sola e non ha nemmeno riconosciuto il bambino.
Così Anna ha affrontato da sola la gravidanza, il parto e poi i primi mesi dopo la nascita del figlio. Ha potuto godere di un periodo più lungo di maternità a lavoro perché, lavorando nel settore alimentare di un supermercato, la sua mansione era considerata a rischio.
Il ritorno a lavoro e il mobbing
“Quando sono tornata al lavoro era cambiato il capo ed era cambiato tutto – spiega -. Mi sono ritrovata a essere vittima di mobbing perché avevo un bambino e non potevo più garantire quella flessibilità che, seppur non richiesta dal contratto, ero abituata a offrire in azienda.
Mi chiedevano orari per me impossibili, perché la mattina presto dovevo accompagnare il piccolo a scuola. Allora mi hanno assegnato i turni serali. Praticamente non vedevo mai mio figlio: la mattina perché era a scuola, il pomeriggio perché ero a lavoro e la sera perché, al mio ritorno, lui già dormiva da tempo”.
Le difficoltà economiche
Oltre allo stress insopportabile, i compensi ricevuti non potevano bastare per il sostentamento dell’economia familiare, tra l’affitto, la macchina e le varie spese che un bambino piccolo comporta.
Così, con l’aiuto della mamma e della sorella che accudivano il bimbo nelle ore di sua assenza, ha cominciato a svolgere tre lavori contemporaneamente.
Questi ritmi faticosi e incessanti hanno portato Anna a star male, fisicamente e psicologicamente. Il piccolo chiamava “mamma” la nonna, perché era con lei che trascorreva la maggior parte del suo tempo.
Allora Anna ha pensato di rivolgere la sua attenzione ad attività che potessero garantire a lei e al suo bambino una migliore qualità e gestione della vita.
La “soluzione digitale” di Anna
Prima ha provato con il network marketing: un’attività proposta come “libera” e redditizia che però si è presto rivelata un buco nell’acqua. Il tempo da dover trascorrere sui social era tanto e i guadagni irrisori, nonostante fosse riuscita a creare un grande team di persone che lavoravano con lei.
Dopodiché, specializzandosi nella gestione dei social per liberi professionisti, ha avviato la sua attività di consulenza, aiutando tante donne a sponsorizzare la propria attività con successo.
Da diversi mesi si occupa anche di trading online. Ogni giorno, comodamente da casa, apre le sue operazioni dopo essersi consultata con l’azienda di riferimento. Senza stress e guadagnando ciò che serve per vivere con serenità.
Oggi ha una casa tutta sua, un nuovo compagno con il quale ha allargato la famiglia e, seppur attraversando numerosi ostacoli che sembravano insormontabili, ha realizzato le sue aspirazioni personali e professionali. “Quando senti di volere qualcosa di più rispetto a ciò che hai, a prescindere dalle tue difficoltà del momento, ascolta la tua voce interiore – suggerisce -. Solo così troverai il modo di ottenere ciò che sogni”.