Anomalie Iva, ecco come i contribuenti potranno regolarizzare eventuali errori - QdS

Anomalie Iva, ecco come i contribuenti potranno regolarizzare eventuali errori

Salvatore Forastieri

Anomalie Iva, ecco come i contribuenti potranno regolarizzare eventuali errori

martedì 12 Luglio 2022

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 7 luglio scorso il provvedimento n. 268755. Possibile porre rimedio anche beneficiando del ravvedimento operoso

ROMA – Si chiama tax compliance ed è la strategia dell’Agenzia delle Entrate al fine di favorire l’adesione spontanea verso gli adempimenti tributari, ponendo rimedio agli eventuali errori od omissioni anche beneficiando dell’istituto del ravvedimento operoso.

A tale scopo, in attuazione dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, al fine di stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento n. 268755 del 7 luglio scorso, per mettere a disposizione di contribuenti soggetti passivi ai fini Iva le informazioni derivanti dal confronto delle fatture elettroniche di acquisto, trasmesse tramite Sdi e delle bollette doganali di importazione, con l’importo dell’Iva portata in detrazione nel quadro VF del modello di dichiarazione annuale Iva.

Le informazioni segnalate, relative all’anno d’imposta 2019, riguardano, più in particolare, quelle dalle quali emerge che, in relazione al periodo di imposta di riferimento, l’importo dell’Iva detratta indicata nel quadro VF è superiore all’importo ricostruito sulla base delle fatture di acquisto e delle bollette doganali di importazione.

Le informazioni rese disponibili ai contribuenti sono il codice fiscale, denominazione, cognome e nome del contribuente; il numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta; il codice atto da riportare nel modello di pagamento F24, in caso di versamenti collegati all’anomalia segnalata; le modalità attraverso le quali consultare gli elementi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata; l’invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione, anche tramite il canale di assistenza Civis, nel caso in cui il contribuente ravvisi inesattezze nei dati delle fatture o delle bollette doganali in possesso dell’Agenzia delle entrate o intenda comunque fornire elementi in grado di giustificare la presunta anomalia.

I contribuenti informati delle anomalie anzidette, possono regolarizzare gli errori o le omissioni eventualmente commessi attraverso il “ravvedimento operoso, ossia secondo le modalità previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse, così come previsto dalla disposizione normativa citata, sempre che non sia intervenuta notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento, oppure non sia stato ricevuta comunicazione di irregolarità di cui agli articoli 36-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e 54-bis del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 e degli esiti del controllo formale di cui all’articolo 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.

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