Appalti, bufera nel Comune di Balestrate - QdS

Appalti, bufera nel Comune di Balestrate

Vincenza Grimaudo

Appalti, bufera nel Comune di Balestrate

martedì 17 Dicembre 2019

L’opposizione punta il dito contro l’affidamento all’impresa in cui lavora il fratello del primo cittadino. La replica: “La competenza in materia è degli uffici, la Giunta si occupa di programmazione”

BALESTRATE (PA) – Scoppia la polemica al Comune, l’opposizione consiliare accusa il sindaco di parentopoli” per l’assegnazione di un appalto. Nella bufera l’aggiudicazione in via diretta del progetto di efficientamento energetico di una scuola ad una ditta che ha fra i suoi dipendenti il capogruppo di maggioranza Enrico Rizzo, nonché fratello del sindaco Vito Rizzo.

Di “azione spregiudicata” parla l’opposizione, il primo cittadino respinge le accuse al mittente ed evidenzia che l’affidamento degli appalti è di competenza degli uffici. Un messaggio per dire che l’amministrazione comunale era estranea a qualsiasi tipo di logica di affidamento dell’appalto. Intanto però il clima di fa incandescente e il gruppo consiliare di ‘Balestrate partecipata’ affonda pesantemente il colpo evidenziando una serie di dubbi soprattutto di tipo morale su questa vicenda.

La storia è quella che riguarda la ditta Lemon sistemi a cui la Direzione Lavori pubblici ha affidato in via diretta, tramite il mercato elettronico della pubblica amministrazione, il servizio di progettazione di efficientamento energetico della scuola elementare “Aldo Moro” e dell’impianto di climatizzazione dei locali dei vigili urbani.

“Nulla di cui scandalizzarsi – attacca Balestrate partecipata – se il dipendente di questa ditta non fosse Enrico Rizzo, il capogruppo di maggioranza nonché fratello del sindaco e genero dell’assessore alla Pubblica istruzione del Comune che ha scelto di affidare direttamente, quindi senza gara ad evidenza pubblica, l’appalto alla ditta”. I consiglieri di opposizione fanno della questione un discorso più che altro di tipo deontologico, di opportunità sotto questo aspetto.

Infatti il polverone sollevato non vuole colpire le persone o la loro professionalità, quanto le scelte politiche ritenute quantomeno poco opportune dal momento che esiste un legame familiare molto stretto tra appunto il capo dell’amministrazione e il dipendente di questa ditta. “Per questioni meno importanti – continua ancora Balestrate partecipata – si sarebbe gridato allo scandalo. Si può ritenere questa un’azione spregiudicata, di cattivo gusto e con alti livelli di incoscienza? Una domanda nasce spontanea: se questi signori fossero stati all’opposizione cosa avrebbero detto o cosa avrebbero fatto? Questi signori in questo ultimo periodo hanno fatto le ‘vittime’; ma siamo sicuri che siano vittime o la sanno lunga?”.

Scarna la replica a cui si affida il primo cittadino: “La giunta si occupa di programmazione – precisa Vito Rizzo – non di gestione, né tantomeno di appalti”. Non una parola di più rispetto al pesante affondo che arriva dall’opposizione ma che vuole evidentemente far capire che l’amministrazione non sapeva nulla rispetto a chi sarebbe stato effettuato l’affidamento dell’appalto in questione. Si acuisce quindi lo scontro tra maggioranza e opposizione. Le frizioni da tempo si sono trasformate in vere e proprie scintille e i lavori consiliari spesso si sono trasformati in un “ring” con aspri dibattiti e contenziosi che si sono trascinati anche fuori dall’aula.

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