L’Asp Siracusa chiude strutture e sedi dei BB.CC - QdS

L’Asp Siracusa chiude strutture e sedi dei BB.CC

Luigi Solarino

L’Asp Siracusa chiude strutture e sedi dei BB.CC

venerdì 27 Marzo 2020

Lo ha reso noto la soprintendente Aprile in seguito alla morte per Covid19 di Calogero Rizzuto. Anche una funzionaria del museo archeologico Paolo Orsi non ce l’ha fatta

SIRACUSA – Negli ultimi giorni due funzionari dei Beni culturali di Siracusa sono caduti vittime del coronavirus. Si tratta del direttore del Parco Archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto, e della funzionaria del Museo archeologico Paolo Orsi, Silvana Ruggeri.

La Soprintendente, Irene Donatella Aprile, ha reso noto che “L’Asp di Siracusa ha disposto la chiusura completa di tutte le strutture e le sedi degli uffici amministrativi della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa fino al 31 Marzo salvo ulteriori sviluppi”.

“Il provvedimento adottato in via eccezionale e provvisoria – prosegue la Soprintendente – è stato necessario in concomitanza con il perdurare dello stato di emergenza derivante dalla diffusione del Covid – 19 e per contribuire al suo contenimento”.

Per tale motivo la Soprintendenza ha avviato la prestazione di lavoro in modalità “agile” disciplinate dall’Assessorato delle Autonomie locali e della funzione pubblica con Circolare prot. n. 27519 del 09.03.2020 con conseguente disposizione del Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali con prot. n. 13905 dell’11.03.2020. Di conseguenza l’Ufficio garantirà il normale svolgimento di acquisizione dei progetti, delle istanze e della ordinaria corrispondenza, tramite la posta elettronica e un sistema di protocollo creato per l’emergenza. Eventuali contatti con i funzionari potranno avvenire tramite mail o cellulare. Si fa osservare che, ai sensi dell’art.103 comma 1 del Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020, dal 23 febbraio e fino al 15 aprile, salvo diverse disposizioni, sono sospesi i termini dei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza. “Comunque, questa Soprintendenza, – conclude Irene Donatella Aprile – adotterà ogni misura idonea ad assicurare la ragionevole durata e la celere conclusione dei procedimenti, con priorità per quelli da considerare urgenti, sulla base di motivate istanze”.

Dopo la dipartita dei due funzionari sono stati espressi timori dal segretario generale della UST Cisl, Vera Carasi, e dal segretario generale della FP Cisl territoriale, Daniele Passanisi. “I dipendenti del Paolo Orsi, tutti i custodi, non sono carne da macello – affermano i due sindacalisti -. Si provveda immediatamente alla sospensione della loro attività provvedendo ad altre forme di sorveglianza. Queste donne e questi uomini non possono essere obbligati a garantire la presenza in un luogo che, evidentemente, deve essere sanificato”. “Avevamo già denunciato quanto sta accadendo all’interno degli spazi di viale Teocrito – proseguono Carasi e Passanisi – Queste ulteriori tragiche notizie impongono, adesso, lo stop.

Ci sono ancora custodi ai quali viene imposto, con una circolare che ritiene ‘indifferibile’ la loro presenza, di lavorare giorno e notte. Ai custodi, tra l’altro, non è stato mai effettuato un colloquio e, ancor di più, il tampone. Tutto questo è assolutamente inaccettabile. Serve un provvedimento immediato che tuteli la salute di questi lavoratori e delle rispettive famiglie. Controlli immediati su tutti loro, tampone e quarantena garantita per scongiurare qualsiasi complicazione. Per il museo si trovino soluzioni di custodia con teleallarme o guardiania privata. Non possiamo più concederci errori”.

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