Assegno Unico per i figli, ecco perché potrebbe slittare - QdS

Assegno Unico per i figli, ecco perché potrebbe slittare

redazione

Assegno Unico per i figli, ecco perché potrebbe slittare

venerdì 29 Ottobre 2021

Stop ad automatismi e sostituzione agevolazioni: misura introdotta dal Family Act dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio. Dovrà richiedere l’Isee anche chi ha già attestazione valida fino a 31/12

ROMA – L’entrata in vigore dell’Assegno Unico Universale è prevista dal primo gennaio 2022, con l’obiettivo di introdurre uno strumento unico e semplice che tenga conto dei carichi familiari e che incentivi il lavoro femminile e l’autonomia giovanile.

Introdotto dal Family Act, la nuova riforma degli strumenti a sostegno delle famiglie, mette ordine fra i sussidi attuali ed andrà a tutte le famiglie, compresi incapienti, autonomi e partite Iva, finora escluse visto che gran parte dei sostegni alle famiglie sono legati al contratto di lavoro (dipendente) o a detrazioni.

Si allarga il bacino dei beneficiari, spetta a tutti i nuclei con figli fino a 21 anni (senza limiti di età per i figli disabili), indipendentemente dal reddito, ma con una quota variabile aggiuntiva prevista in base a determinati scaglioni Isee e una maggiorazione del 20% per i figli successivi al primo.
Come filtro verrà utilizzato il requisito dell’Isee, parametro ai fini del calcolo dell’importo riconosciuto: se oggi i dipendenti hanno in automatico diritto alla detrazione figli che va ad arricchire lo stipendio in busta paga, da gennaio l’assegno, in sostituzione alle detrazioni Irpef e Anf, cambierà in base al reddito Isee solo previa domanda.

Cambieranno così le buste paga dei dipendenti, sui sostituti d’imposta si applicheranno ogni mese le detrazioni fiscali per i figli a carico integrate con gli assegni al nucleo familiare.

È la legge delega n. 49/2021 a contenere i primi punti fermi sull’assegno unico: stando alle prime anticipazioni sul decreto in fase di definizione, si andrà da un massimo di 180 euro a figlio con Isee fino a 15mila euro (250 dal terzo figlio in poi), ad un minimo di 40 o 50 euro a figlio con Isee oltre 40mila euro.

Nel dettaglio, a prevederlo è la legge delega n. 46 del 1° aprile 2021, oltre alla soppressione delle detrazioni Irpef in busta paga, l’assegno porterà al graduale superamento delle seguenti agevolazioni:
• assegni familiari per i nuclei composti da almeno 3 figli minori;
• bonus bebé;
• bonus mamme domani;
• detrazioni fiscali per i figli a carico;
• assegni al nucleo familiare (Anf).

Fermo restando invece il bonus asilo nido, che sembra esse l’unica misura non elencata all’intero della legge delega tra quelle da abolire.

Quel che è certo è che da gennaio si registrerà inevitabilmente un aumento delle richieste di Isee, in quanto dovrà richiederlo anche chi ha attualmente un’attestazione in corso di validità, in scadenza il 31 dicembre 2021.

È del tutto evidente che dal 7 gennaio in poi, considerando che fino al 6 quasi tutti gli uffici, tra i quali i CAF, sono chiusi per le festività natalizie, si incorre nel rischio di rallentare la macchina amministrativa dell’Inps e affollare gli uffici di Caf e professionisti.

Non sorprenderebbe affatto, dunque, anche una possibile ipotesi relativa allo slittamento dell’avvio al periodo di gestione del passaggio e della transizione tra nuove e vecchie misure.

Erika Di Francesco

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