AstraZeneca, ancora dubbi dall'Europa, Germania stoppa seconda dose - QdS

AstraZeneca, ancora dubbi dall’Europa, Germania stoppa seconda dose

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AstraZeneca, ancora dubbi dall’Europa, Germania stoppa seconda dose

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venerdì 02 Aprile 2021

E' quanto si legge in una "bozza di decisione" presentata ieri sera tardi dall'autorità vaccinale tedesca

La Commissione vaccinale permanente tedesca (Stiko) consiglia alle persone sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca di farsi inoculare per la seconda dose un vaccino diverso.

E’ quanto si legge in una “bozza di decisione” presentata ieri sera tardi dall’autorità vaccinale tedesca.

In particolare la Stiko consiglia che per la seconda dose sia utilizzato un vaccino con mRNA. Al momento in Germania gli unici altri vaccini disponibili che usano la tecnologia RNA messaggero sono Biontech-Pfizer e Moderna.

“I dati sulla sperimentazione animale mostrano che la risposta immunitaria è uguale dopo la (seconda) vaccinazione eterologa”, ha detto il presidente della Stiko Thomas Mertens a Spiegel. “Adesso bisogna chiarire con dati scientifici quanto sia valida la protezione per l’uomo. Spero che avremo presto dati disponibili” ha proseguito. Il 30 marzo la Commissione permanente aveva consigliato lo stop alla vaccinazione con AstraZeneca sotto i 60 anni di età. 

Rimaniamo fiduciosi della nostra capacità di rispettare l’impegno di fornire 200 milioni di dosi del nostro vaccino contro il COVID-19 a dose singola alla Commissione europea e agli Stati membri nel 2021, iniziando le consegne nella seconda metà di aprile, come precedentemente comunicato”. Lo comunica l’azienda farmaceutica Johnson & Johnson dopo il blocco di un lotto di principio attivo non conforme agli standard di qualità presso la Emergent Biosolutions in Usa. “Continuiamo a prevedere di consegnare oltre un miliardo di dosi del nostro vaccino contro il COVID-19 entro la fine del 2021”, afferma l’azienda.

Il processo di controllo della qualità “ha identificato un lotto di principio attivo non conforme agli standard di qualità presso Emergent Biosolutions in Usa. Questo lotto non è mai passato alle fasi di infialatura e finitura del nostro processo di produzione. Questo è un esempio del rigoroso controllo di qualità applicato ad ogni lotto di principio attivo”, informa Johnson & Johnson. Il problema “è stato identificato e affrontato con Emergent e condiviso con la FDA degli Stati Uniti. Qualità e sicurezza continuano ad essere la nostra massima priorità”,

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