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Ateneo Catania, ministro Fioramonti incontra il nuovo rettore Francesco Priolo

redazione

Ateneo Catania, ministro Fioramonti incontra il nuovo rettore Francesco Priolo

venerdì 20 Settembre 2019

“Ho voluto incontrare il neo-rettore eletto dall’Università di Catania, il prof. Francesco Priolo, subito prima di firmare la sua nomina”.

Lo scrive su Fb il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti nell’annunciare che gli stessi ispettori del Mef, inviati a Catania, “stanno procedendo ai controlli, con la totale collaborazione dell’attuale dirigenza universitaria”.

“Era importante per me – scrive Fioramonti – chiarire che quanto successo con le indagini dell’operazione ‘Università Bandita’ fosse una pagina da archiviare quanto prima. Ho trovato il rettore sinceramente sensibile sul tema e disponibile ad avviare da subito un percorso in cui l’Università di Catania possa attestarsi come la più dedita alla trasparenza e alla correttezza nell’intero panorama nazionale. Il faro del Miur sarà puntato in quella direzione. Come Ministro sarò pronto ad apprezzare da parte dell’Università di Catania una vera svolta, da considerare anche all’interno delle dinamiche redistributive delle risorse universitarie nel Paese”.

L’ex rettore Pignataro si è già dimesso dalla COEP (Commissione per la contabilità economico-patrimoniale delle università), come richiesto da molte parti.

“Questi rimedi postumi – sostiene Fioramonti – ovviamente non bastano, perché delle persone sono rimaste offese nella vita e nella carriera. Per prevenire che in futuro accadano cose del genere stiamo provvedendo – prosegue il ministro – a mettere in campo delle misure che avevo richiesto con forza fin da Viceministro. Si tratta nello specifico: di un protocollo con Anac riguardante i concorsi universitari; della costituzione già in essere di un ufficio apposito del Miur denominato Osservatorio per i concorsi della ricerca e dell’alta formazione; di DM che attiva Anvur per dei controlli a campione sugli stessi concorsi”.

“Tutto ciò non basta e non basterà – conclude -, finché la parte migliore della comunità accademica non svilupperà da sé gli anticorpi necessari a contrastare le dinamiche clientelari. Personalmente sarò in prima linea, nei limiti del diritto e dell’autonomia universitaria, in questa battaglia culturale e morale”.

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