Audizioni Def, ottimismo e dubbi sulle coperture da lotta evasione - QdS

Audizioni Def, ottimismo e dubbi sulle coperture da lotta evasione

Gabriele DAmico

Audizioni Def, ottimismo e dubbi sulle coperture da lotta evasione

mercoledì 09 Ottobre 2019

Ascoltati in Commissione Bilancio al Senato Istat, Bankitalia e Corte Conti

ROMA – L’aula del senato, nella giornata di ieri, ha ospitato i vertici di Istat, Bankitalia e Corte dei Conti, in occasione delle audizioni sulla nota di aggiornamento del Def (Documento economia e finanza) in commissione Bilancio.

Il primo a intervenire tra i banchi di palazzo Madama è stato Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’istituto nazionale di statistica. “L’obiettivo di crescita programmatica fissato dal Governo per il 2019 appare coerente con lo scenario attuale” ha affermato. Plauso anche nei confronti della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, presentata insieme alla nota di aggiornamento del Def, in linea “con le misure dell’economia non osservata calcolate dall’Istat nell’ambito delle stime dei Conti economici nazionali”.

Per l’Istat, comunque, le prospettive per il futuro non sono rosee, ma “orientate a una sostanziale persistenza dell’attuale fase di debolezza del ciclo economico”. La situazione attuale, per il presidente Blangiardo, è allarmante, non solo per l’evasione fiscale ma anche per le condizioni di svantaggio delle donne, dei giovani e del Mezzogiorno.

Ha preso parola anche il vicedirettore di Bankitalia, Luigi Federico Signorini: “La manovra avrà effetti espansivi, anche migliori di quanto stimato, se le condizioni dei mercati finanziari resteranno distese”. Sulla lotta all’evasione fiscale Signorini afferma che “i progressi richiedono tempo” e “non si può non raccomandare un approccio cauto alla loro quantificazione all’interno di ciascuna manovra di bilancio. Devono essere definiti momenti di monitoraggio dei conti in corso d’anno e pronti meccanismi correttivi in caso di scostamenti”.

Il vicedirettore della Banca d’Italia, si è soffermato anche sul rapporto Debito/Pil. Rapporto che, anche se al momento in crescita, diminuirebbe l’anno prossimo. “La situazione di questi anni è, storicamente, eccezionale. I tassi nominali sono i più bassi che si ricordino. Questa situazione va sfruttata”.

La Corte dei Conti, ha definito l’impostazione della Nota positiva, alla luce degli orientamenti europei, pur sottolineando che “va rapidamente completato il quadro programmatico”. Infatti, Massimo Romano, consigliere della Corte dei Conti, ha ribadito che c’è “l’esigenza di una strategia coordinata che è fatta di tante misure ma non c’è uno strumento unico che risolve il problema”. “Indispensabile perseguire una riqualificazione della spesa pubblica – ha dichiarato durante il suo intervento il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema – puntando al miglioramento dell’efficienza della Pubblica amministrazione, ad un attento screening della qualità dei servizi resi e ad una più penetrante capacità di misurazione dei risultati raggiunti dai diversi programmi”.

Anche l’ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) è intervenuto durante le audizioni. Secondo il presidente Giuseppe Pisauro, il ricorso a coperture incerte, come quelle che dovrebbero derivare dalla lotta all’evasione (7 miliardi) è ambizioso e inopportuno. Approvazione, invece, è stata espressa per quanto riguarda le previsioni programmatiche sul 2019 e sul 2021 e sulla crescita del Pil, anche se ci sono “alcuni disallineamenti relativi su indicatori di dettaglio rispetto alle attese del panel Upb. Se poi la richiesta di flessibilità pari allo 0,2 per cento del Pil per evento eccezionale (rischio idrogeologico) non venisse accettata dalla Commissione europea, rileva l’Upb il rischio di deviazione sarebbe significativo sia in termini annuali sia in media biennale”.

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