Autonomia differenziata, il nodo che strangola la maggioranza GialloVerde - QdS

Autonomia differenziata, il nodo che strangola la maggioranza GialloVerde

Raffaella Pessina

Autonomia differenziata, il nodo che strangola la maggioranza GialloVerde

mercoledì 22 Maggio 2019

Partita campagna nazionale di sensibilizzazione della Cgil: “No a disuguaglianze”. Sud sempre più indietro, Salvini: “L’autonomia premia chi lavora bene”

ROMA – L’Autonomia differenziata, chiesta da alcune regioni al governo nazionale , infiamma gli animi a cominciare proprio dai partiti di maggioranza che sembra non abbiano un pensiero concorde, anzi, sono in netta contrapposizione.

A Lega e Movimento Cinquestelle, dunque, non resta che litigare, anche su questo fronte. I grillini hanno espresso dubbi sulla formula dell’autonomia delle regioni.

Intanto, il sindacato della Cgil ha dato il via ad una campagna di sensibilizzazione sul tema dell’autonomia delle regioni da applicare sì , ma subordinata al raggiungimento di eguali diritti per tutti i cittadini italiani. Il titolo della campagna è sintetico: “Prima i diritti uguali per tutti”. La Cgil ribadisce che: “I diritti sociali fondamentali, salute, istruzione, lavoro, mobilità, tutela dell’ambiente, devono essere garantiti a tutti, a prescindere dal territorio in cui si vive. Finché questi non verranno assicurati, il progetto di autonomia differenziata, determinerà solo un aumento delle già insostenibili diseguaglianze sociali e territoriali”. Il ministro dell’interno Mattero Salvini getta acqua sul fuoco sulle polemiche e afferma che

“L’autonomia premia chi lavora bene, se uno lavora male non ha più scuse. L’unione di persone per bene sta funzionando nel nome del lavoro e della salute. Le decisioni locali sono più efficaci e veloci, al Sud mi chiedono politici normali e di essere messi alla prova”. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana, della Lega, ha aggiunto è necessario fare chiarezza tra Lega e Cinquestelle perché “Evidentemente non c’è concordia sulla formula italiana del testo sull’autonomia”.

Se c’è stata maretta in Consiglio dei ministri, se qualcosa si è rotto nella maggioranza, “bisogna chiederlo a chi partecipa ai Cdm. Certamente ci sono dei passaggi che vanno affrontati. L’autonomia è uno di questi. Non si può liquidare con l’affermazione che è scritta male, anche perché è stata scritta insieme ai ministeri”. Più aggressivo il commenti di Luca Zaia, governatore del Veneto, una delle regioni che ha chiesto l’autonomia differenziata. “Non sono io preso in giro ma tutti i veneti, i lombardi, i cittadini dell’Emilia Romagna e tutti quelli che chiedono l’autonomia. Ma mi chiedo anche che alternativa c’è, mi chiedo se il Movimento Cinque Stelle ha un’alternativa perché sento sempre dire che il progetto non va bene, ma ancora non si è capito quale progetto hanno loro in testa. Probabilmente non ce l’hanno proprio”.

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