Azione, l'intervista esclusiva del Qds a Mara Carfagna

Azione, l’intervista del QdS a Mara Carfagna: “Perchè utilizzare anche risorse di siciliani e calabresi per il Ponte?”

Daniele D'Alessandro

Azione, l’intervista del QdS a Mara Carfagna: “Perchè utilizzare anche risorse di siciliani e calabresi per il Ponte?”

Mauro Seminara  |
giovedì 21 Dicembre 2023

Le parole al Quotidiano di Sicilia di Mara Carfagna in occasione della nomina di Maria Saeli come segretaria regionale di Azione

Al congresso regionale di Azione, che ha visto eleggere segretaria per la Sicilia del partito guidato da Carlo Calenda la bagherese Maria Saeli, ha partecipato la deputata nazionale Mara Carfagna. Berlusconiana transitata in Azione con la proposta nascita del “terzo polo” di Renzi e Calenda, poi sciolto dopo le politiche dello scorso anno che ha portato entrambi gli schieramenti in Parlamento, Mara Carfagna è uno dei dirigenti di spicco del partito. Il Quotidiano di Sicilia ha quindi intervistato la deputata in occasione del congresso siciliano, ma anche all’indomani del via libera alla Camera dei deputati agli interventi in materia di prescrizione e di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare proposte da un altro ex Forza Italia transitato in Azione, Enrico Costa, che vedono – o additano – Azione sempre più “stampella della maggioranza di governo”.

Carfagna: Azione non è stampella del governo

Mara Carfagna non ci sta e puntualizza subito la posizione di Azione: “Noi non sosteniamo il governo; noi condividiamo le battaglie che il governo porta avanti, per esempio sulla giustizia. In questo caso è stato il contrario: è stata la maggioranza di centrodestra a condividere la battaglia di Enrico Costa, Azione, ex Forza Italia, che ha fatto in nome del garantismo”. Puntualizzata la propria visione del garantismo, e la precedente appartenenza a Forza Italia di Enrico Costa, per quattro legislature con il partito di Silvio Berlusconi prima dell’attuale tra le fila di Azione, la deputata Carfagna sostiene che la posizione del suo partito è “semplice ma complessa da far passare”. La complessità risiede nella posizione di opposizione con libertà di appoggio sulle singole misure legislative, di volta in volta, a sostegno della maggioranza o dell’opposizione.

La politica fatta di slogan

Una posizione simile a quella già proposta in altra legislatura dal Movimento 5 Stelle, con il quale Mara Carfagna, nel corso del suo intervento al congresso siciliano di Azione, sostiene impossibile stipulare un accordo per un eventuale campo largo. “Noi ci battiamo – afferma Mara Carfagna – non per ciò che è conveniente al nostro partito, per ciò che obbedisce alla nostra ideologia di partito, noi ci battiamo per ciò che è giusto per il paese, per i cittadini e per i territori”. Entrando nel merito del “pezzo di strada da condividere” con l’una o l’altra parte politica tra maggioranza ed opposizione, Mara Carfagna cita il salario minimo e la Sanità come punto di condivisione con le forze di opposizione quali esempi di politiche di centrosinistra, ma ribadendo la complessità della politica che “in questi anni è stata raccontata come una cosa semplice e si è trasformata in un grande spettacolo dove a vincere non era la competenza, la serietà, la responsabilità, ma lo slogan più efficace”.

Il divario tra nord e sud del paese

Oltre che slogan, Carfagna cita anche una serie di annunci fatti in passato da varie forze politiche: “C’é la povertà? Aboliamo la povertà per decreto. Aumentano gli sbarchi? Blocchiamo i porti. Aumentano le accise? Aboliamo le accise. Le banche guadagnano troppo? Tassiamo gli extraprofitti. E poi abbiamo visto cosa è successo”. Tre esempi, tre colpi assestati rispettivamente al Movimento 5 Stelle, alla Lega ed a Fratelli d’Italia. Ricordando infine anche la proposta abolizione della riforma Fornero sulle pensioni, Carfagna ribadisce che la politica è più complessa di come è stata raccontata in questi anni. “Azione – continua la deputata nazionale – intende proporre, studiare e offrire quelle soluzioni che sono davvero praticabili per affrontare i problemi del nostro paese”. Tra gli esempi citati, insieme a bassa crescita, bassa competitività, bassa produttività, dei salari e dell’istruzione arriva anche il divario tra il nord ed il sud.

Il ponte sullo Stretto

“Per quello che riguarda la Sicilia saranno naturalmente gli amici siciliani a spiegare, a raccontare quali sono le tante questioni che riguardano questo territorio e che vanno affrontate, a cominciare dalla questione delle infrastrutture, per esempio”. Questo l’incipit della visione di Azione secondo Mara Carfagna alla domanda sulle proposte che il partito dovrà far comprendere ai siciliani nei pochi mesi che separano il congresso odierno dalle elezioni, amministrative ed europee. Ma fatta la premessa di investitura della nuova segreteria siciliana del partito, Mara Carfagna punta dritto alla più grande delle opere infrastrutturali che riguardano l’isola: “Si parla tanto di ponte sullo Stretto; io personalmente sono favorevole al ponte sullo Stretto, però mi faccio anche una domanda e rivolgo una domanda al ministro Salvini: perché le grandi infrastrutture del nord vengono finanziate con risorse nazionali e il ponte sullo Stretto deve essere finanziato anche con risorse dei siciliani e dei calabresi? Mi riferisco alle risorse della Coesione”.

Azione tra la Regione Siciliana e il ministero dei Trasporti di Salvini per il ponte

La vicenda dei Fondi per la Coesione e lo Sviluppo cui fa riferimento Mara Carfagna è il casus belli che ha visto nei giorni scorsi aprirsi una evidente incrinatura tra il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, di Forza Italia, ed il ministro per le infrastrutture ed i trasporti Matteo Salvini, segretario della Lega, a causa della riduzione del cofinanziamento per il ponte sullo Stretto di Messina  tentato dal governatore regionale forzista e dalla risposta imposizione di una riduzione dei trasferimenti alla Sicilia di fondi FSC per trecento milioni di euro che hanno così imposto alla Sicilia il contributo all’opera. Sul caso, Renato Schifani aveva auspicato un ripensamento da parte del governo nazionale, ma la risposta del ministro era stata che un piccolo sacrificio per contribuire ad una così importante opera non avrebbe fatto male alle regioni che beneficeranno del ponte. La posizione di Carfagna è chiaramente in favore del governo regionale di Renato Schifani: “Se il ponte sullo Stretto è una grande opera strategica di rilevanza nazionale, venga finanziata interamente con risorse nazionali senza distogliere, senza sottrarre ai calabresi e ai siciliani risorse necessarie per finanziare, per modernizzare, per potenziare ferrovie, strade, scuole, sanità”.

Dubbi sulla ZES unica

Già ministro per il sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna ricorda nel corso dell’intervista al Quotidiano di Sicilia la modernizzazione delle Zone Economiche Speciali attuate dal governo di cui era parte, che erano due ed al 31 dicembre sarà “una ZES unica sulla cui copertura economica per il credito d’imposta è lecito dubitare ed è lecito dubitare anche della governance di questa ZES unica”. Carfagna, espressi dubbi sulla ZES unica per la quale “tifa”, parla anche di ricerca ricordando l’esperimento a Napoli con la partnership tra la Apple e l’Università Federico II sottolineando che nel PNRR la deputata aveva inserito “una linea di finanziamento di 350 milioni di euro per finanziare la costruzione di ecosistemi dell’innovazione”.

Un grande potenziale per l’innovazione nel Mezzogiorno

Un hub dell’innovazione da riprodurre come modello in tutto il Mezzogiorno per attrarre talenti da ogni parte d’Italia e d’Europa, spiega la deputata di Azione, ma – spiega Carfagna – “per adesso sono stati finanziati progetti soltanto per 250 milioni di euro, ce ne sono alcuni anche in Sicilia, se non sbaglio a Catania e ad Enna, abbiamo stanziato altri 200 milioni di euro con i fondi FSC e quei fondi sono stati congelati”. Il governo non ha provveduto, secondo Mara Carfagna, a procedere con lo scorrimento della graduatoria ed uno dei progetti “che è stato bloccato riguarda proprio Palermo”. A memoria, Carfagna fa riferimento ad un Istituto Euromediterraneo delle tecnologie cui dovevano andare 8 o 10 milioni di euro, ma il progetto “resta fermo ed è un peccato, sarebbe interessante capire dal governo cosa vuol fare con quel progetto”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017