Bagheria scommette sull’ex Mulino Cuffaro - QdS

Bagheria scommette sull’ex Mulino Cuffaro

redazione

Bagheria scommette sull’ex Mulino Cuffaro

Gioacchino D’Amico  |
giovedì 16 Febbraio 2023

Il Comune punta a investire 12 milioni di euro dal Pnrr per il recupero ai fini formativi e culturali dell’edificio, già sede di importanti realtà produttive locali, ma da decenni abbandonato

BAGHERIA (PA) – Le prospettive di crescita economica e di rilancio produttivo e culturale si arricchiscono di ulteriori e affascinanti opportunità. È dalle radici storiche della città che prendono forma le nuove idee dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Filippo Tripoli, con l’acquisizione dell’ex Mulino Cuffaro. Una struttura imponente che nel secolo scorso è stata sede di una delle più importanti attività produttive bagheresi e che, ormai da anni, versa in stato di abbandono.

Mulino e pastificio attraversano tre generazioni della famiglia Cuffaro per poi chiudere i battenti intorno agli anni Ottanta. Adesso il bene, nelle intenzioni del Comune, è destinato ad avere una nuova vita. L’Amministrazione comunale ha infatti acquisito la struttura dalla Molipasta, società cooperativa in liquidazione. Una mossa che dà una prima forma a voci che giravano da tempo. L’acquisizione del Mulino Cuffaro da parte del Comune era infatti una possibilità ventilata da diversi anni. Ragione in più, per il sindaco Tripoli, di manifestare la propria soddisfazione: “Dalle parole – commenta – siamo passati ai fatti.”

Un entusiasmo dato anche dal valore storico che assumerebbe la riqualificazione di questo bene che, in passato, ha rappresentato un punto di riferimento per il lavoro di diverse famiglie bagheresi e che, pertanto, ha contribuito non solo al sostentamento ma (usando le parole del sindaco) anche al “lustro” della città.

Il percorso di valorizzazione si avvale in larga misura delle importanti occasioni di sviluppo offerte in questo frangente storico alle realtà locali. Acquisto, ristrutturazione e riqualificazione (sebbene le operazioni, come ci viene spiegato, fossero partite ancor prima a carico del bilancio comunale) si basano su un finanziamento di 12 milioni di euro relativo ai fondi del Pnrr. La sfida che si pone davanti al Comune, d’altronde, non sembra essere delle più semplici. Abbiamo visitato i locali del Mulino alla presenza del sindaco Tripoli e l’edificio, con i suoi anni di abbandono sulle spalle, necessita di pesanti interventi di messa a nuovo.

Il Mulino Cuffaro, tuttavia, per quanto malmesso sul piano strutturale, conserva integro e immutato il suo fascino. La struttura presenta un ampio cortile d’ingresso e si sviluppa su sei grandi piani, un tempo destinati ai reparti dell’attività. All’interno dell’edificio, gli echi e gli odori sembrano contenere le tracce di un passato che non è ancora andato via. Gran parte dei macchinari e degli oggetti sono ancora al loro posto e in un ottimo stato di conservazione, visti tutti gli anni trascorsi. Condizioni, queste, che offrono enormi margini di riqualificazione.

“L’attività di progettazione vera e propria – ci spiega il sindaco – non è ancora definita. Tuttavia la principale intenzione è quella di riconvertire l’ex Mulino in un polo didattico e scuola di cucina di alta formazione rivolta al mediterraneo, sul modello dell’Alma di Colorno. A questo obiettivo, però, si aggiunge la possibilità di recuperare le risorse storiche ancora presenti nell’edificio per la realizzazione di un Polo museale che potrebbe diventare uno dei nuovi punti di riferimento per il turismo a Bagheria.”

Gli aspetti legati alla possibile creazione di un Museo, per certi versi, potrebbero anche godere di un particolare favore strategico, vista la prossimità dell’ex Mulino ad altri centri di attrazione turistica. L’edificio infatti si trova accanto a Villa Cattolica, una tra le più suggestive ville settecentesche bagheresi e sede del Museo Guttuso, e all’ex fabbrica Sicilcalce, esempio di archeologia industriale di recente inserito nel programma de Le Vie dei Tesori, nonché a sua volta nelle mire dell’amministrazione comunale che ne ha annunciato l’acquisto in via di definizione. Siamo pertanto davanti a un potenziale di cui attendiamo sviluppi e dettagli, ma che si preannuncia promettente, esteso in prospettiva a siti collegati fra di loro, e che nel medio termine potrà offrire significative opportunità al progresso locale.

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