Barbecue: i consigli del medico per evitare ustioni gravi - QdS

Barbecue: i consigli del medico per evitare ustioni gravi

Barbecue: i consigli del medico per evitare ustioni gravi

Giuseppe Bonaccorsi  |
sabato 05 Novembre 2022

Parla il primario del centro grandi ustionati di Catania: "L’uso dell’alcool è pericolosissimo per il ritorno di fiamma. Già in pochi mesi quattro incidenti mortali, l’ultimo un giovane di soli 32 anni".

Estate e autunno sono stagioni di barbecue, di giornate spensierate all’aperto con amici, ma talvolta anche di tragedie a causa di un uso inappropriato del braciere, in particolare durante l’accensione. È solo di pochi giorni fa l’ultima tragedia di una lunga serie, avvenuta in Sicilia, nel Nisseno dove un gruppo di amici ha pensato di accendere il barbecue con del liquido infiammabile, verosimilmente dell’alcool. Il bilancio di questa tragedia è di tre ustionati, dei quali uno gravissimo, un 32enne che giunto al Centro grandi ustionati del Cannizzaro di Catania, polo di riferimento per la Sicilia orientale, è deceduto a causa delle ustioni solo poche ore dopo il ricovero.

No ad accensioni con liquidi infiammabili

Abbiamo chiesto al direttore del dipartimento, Rosario Ranno, com’è possibile che ancora oggi le persone si ostinino ad accendere i bracieri con le boccettine di alcool che poi hanno un ritorno di fiamma micidiale: “Purtroppo è un trend che continua – spiega il primario – . Col periodo di lockdown dovuto al Covid abbiamo avuto meno incidenti, ma nel giro di pochi mesi dopo la riapertura siamo già a 4 incidenti mortali. Insomma, siamo alle solite”.

Ma com’è possibile che le persone non si rendano conto che accendere il fuoco con l’alcool può essere letale?

Una battaglia per modificare le boccettine

“Guardi è una battaglia che portiamo avanti da anni e che parte anche dalla questione delle boccette di alcool che devono essere cambiate dalle case produttrici. Recentemente abbiamo avuto un incontro al ministero con le case produttrici proprio per una modifica delle bottigliette. Era stata concordata la modifica del tappo delle boccette che dovrebbero emettere una nuvola spray al posto del getto, che eviterebbe il ritorno di fiamma. In effetti alcuni produttori hanno avviato la nuova produzione, ma le case non hanno voluto ritirare quanto era già in commercio. Oggi basta farsi un giro per i supermercati per rendersi conto che buona parte delle bottigliette è ancora senza modifica. Inoltre avevamo chiesto di inserire nelle etichette la dicitura di pericolosità del prodotto. Niente di niente. Detto questo rivolgo una domanda alla popolazione: l’alcool a casa ormai a cosa serve a parte bruciare le persone? Come disinfettante non serve più, ci sono tanti prodotti sanitari più efficaci… Quindi il problema principale è che bisognerebbe fare continue campagne informative su un uso corretto del prodotto”.

Insomma rendere sempre informati i cittadini?

“Le campagne andrebbero ripetute ogni sei mesi. Perché la gente dimentica”.

Questo è un periodo in cui i cittadini si recano in campagna e arrostiscono sui bracieri. Cosa si può consigliare loro?

“Ovviamente di non usare assolutamente l’alcool. Ci sono ormai molti strumenti per accendere i barbecue. Ci sono tavolette ecologiche, degli oli particolari, i truciolati. Non ha senso procedere con questo metodo pericolosissimo. E lo stesso consiglio va esteso a tutti quegli anziani che ancora oggi hanno a casa uno scaldabagno a legna, elettrodomestico ormai antiquato. Non devono assolutamente accendere lo scaldabagno con l’alcool. Recentemente una anziana in Calabria è rimasta due giorni a casa ustionata per avere acceso lo scaldabagno con l’alcool. L’hanno trovata a terra in condizioni gravissime. Insomma dobbiamo usare la massima attenzione e cautela quando si accende un braciere. Basta un nonnulla per restare ustionati. E se le ustioni sono profonde il rischio della vita è maggiore”.

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