Basta sussidi a perdere, diseducazione da Rdc, correggere subito - QdS

Basta sussidi a perdere, diseducazione da Rdc, correggere subito

Carlo Alberto Tregua

Basta sussidi a perdere, diseducazione da Rdc, correggere subito

venerdì 11 Settembre 2020

Gli errori grossolani che ha compiuto il Governo Salvini-Di Maio si stanno rilevando in tutta la loro interezza. Il Reddito di cittadinanza è stato un sussidio distribuito a cascata e utilizzato con una discrezionalità che ha consentito anche di pagare viaggi e pernottamenti. Il lato peggiore è che esso doveva andare a cittadini non occupati in attesa che i famosi Navigator trovassero loro un lavoro.
A parte il fatto che se i Navigator avessero trovato un lavoro ne avrebbero approfittato personalmente, lo stesso meccanismo era talmente a maglie larghe da impedire il raggiungimento della finalità teorica. E infatti solo il due per cento dei beneficiari, forse, ha trovato occupazione.
Non solo, ma dare un sussidio a tanti giovani ha creato una sorta di super diseducazione al lavoro. Abbiamo sentito tanti piccoli imprenditori, i quali avevano offerto di lavorare con 1.000/1.200 euro al mese ai beneficiari, sentendosi dare risposte negative.

Il meccanismo del Rdc avrebbe dovuto essere ribaltato, nel senso che tutti gli enti pubblici bisognosi di far riparare o ristrutturare beni immobili, strade, giardini e via enumerando, avrebbero dovuto assegnare gli appalti obbligando chi li avesse ricevuti ad assumere i giovani, che così sarebbero stati destinatari di uno stipendio, parte del quale finanziato con il Rdc.
Così si sarebbe messa in moto l’occupazione, i beneficiari avrebbero lavorato, senza rimanere sul divano ricevendo l’assegno e la Comunità avrebbe tratto benefici dall’attivazione dei cantieri. Non vi è chi non veda l’utilità di tal fatta.
Perché quel Governo non ha agito in questo modo? La risposta è semplice. Perché elargendo assegni a destra e a manca, il M5s sperava in un ritorno di consenso elettorale, mostrato per gratitudine.
Ma il conto si è rivelato sbagliato perché alle prime tornate elettorali neanche la metà dei beneficiari del Rdc ha votato per il Movimento.
Ora i nodi sono giunti al pettine, perché il 30 settembre prossimo l’assegno non sarà erogato, anche se i beneficiari possono farne richiesta per ulteriori diciotto mesi. Ci auguriamo che venga negata.
L’altra legge sbagliata del Governo Salvini-Di Maio riguarda la cosiddetta Quota cento, cioè consentire a dipendenti e dirigenti di andare in pensione anticipata di cinque anni (da sessantasette a sessantadue) purché avessero versato contributi per trentotto anni.
L’anticipazione ha contrastato l’attesa di vita, che è in aumento, per cui, addirittura, fra non molto l’età pensionabile andrebbe a sessantotto anni. Anche in questo caso i nodi sono venuti al pettine, perché l’agevolazione scadrà il prossimo anno, per cui il Governo in carica si sta lambiccando il cervello per evitare il cosiddetto scalone, cioé ritornare all’età pensionabile di anni sessantasette in un solo colpo.
Ipotizzano di togliere alcuni punti percentuali per ogni anno di anticipazione della pensione, ma se penalizzano molto l’assegno, nessuno avrà convenienza di andarci prima. Forse è proprio quello che vogliono.
Perché fu approvata tale legge? Per la stessa motivazione del Rdc, cioé acquisire consenso elettorale. Non sappiamo se tale obbiettivo sia stato raggiunto, anche se la Lega ha aumentato il consenso, secondo i sondaggi.

Le prossime elezioni nelle sei regioni probabilmente confermeranno il favore dei cittadini nei confronti dell’alleanza Lega-FdI-FI. Non sappiamo come finirà il duello all’ultimo sangue e cioé se andranno tre regioni a una parte e tre all’altra, ovvero quattro a due o anche cinque a uno, in favore della detta alleanza.
Cosicché essa vorrebbe mandare via Conte. Ma non ha un progetto per farlo, anche se qualche malizioso sostiene che il progetto sia proprio quello.
In ogni caso, non bisogna dimenticare che la Costituzione prevede la democrazia parlamentare, per cui fino alla fine della legislatura (2023) le Camere non si possono sciogliere finché vi è una maggioranza.
Ciò non toglie che questo o un altro Governo analogo dovrà varare la legge di bilancio 2020 e quindi sarà costretto a correggere le distorsioni dei due provvedimenti che abbiamo prima esaminato.
L’autunno sarà caldo, speriamo solo dal punto di vista atmosferico.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017