Bici, motori e paesaggi, la Sicilia tra Giro e Targa Florio - QdS

Bici, motori e paesaggi, la Sicilia tra Giro e Targa Florio

redazione

Bici, motori e paesaggi, la Sicilia tra Giro e Targa Florio

lunedì 09 Novembre 2020

Due straordinari strumenti per la valorizzazione del territorio e delle sue bellezze

PALERMO – Nonostante i rinvii causati dalla pandemia, l’edizione 2020 del Giro d’Italia è comunque riuscita ad appassionare i tanti amanti delle due ruote sparsi in tutto il mondo. E la Sicilia, anche quest’anno, ha giocato un grande ruolo da protagonista.

Una cronometro individuale, un arrivo in salita sull’Etna e due tappe miste hanno infatti caratterizzato l’edizione numero 103 del Giro, per quella che è stata la nona grande partenza della corsa rosa dall’Isola dopo quelle del 1930, 1949, 1954, 1976, 1986, 1989, 1999 e 2008.

Una carovana che ha toccato numerose zone, anche quelle meno conosciute e per certi versi nascoste, della Sicilia, dando così la possibilità a tanti piccoli gioielli storico-architettonici e paesaggistici di mettersi in mostra in diretta televisiva, sia in Italia che all’estero.

La prima tappa, una cronometro individuale di 16 chilometri, si è svolta sul tracciato Monreale-Palermo; a seguire i corridori si sono confrontati sui 150 chilometri da Alcamo ad Agrigento; la terza frazione quella tra Enna e l’Etna, per un totale di 150 chilometri, ha rappresentato il primo arrivo in quota del Giro d’Italia 2020; infine, l’ultima tappa siciliana ha visto protagonisti i 138 chilometri che collegano Catania a Villafranca Tirrena.

Lo sport, dunque, è diventato anche in questa occasione un veicolo fenomenale per rilanciare l’immagine di un territorio troppo spesso sottovalutato. Esattamente come accade ormai da molto tempo grazie a un’altra manifestazione dall’enorme fascino che ha la Sicilia come – questa volta unica – protagonista: la Targa Florio.

Si tratta di una delle più antiche e famose corse automobilistiche al mondo. La “Cursa”, voluta, creata e organizzata da Vincenzo Florio, si è disputata 103 volte dal 1906 al 1977 come competizione di velocità e dal 1978 come competizione rallistica.

Lo scenario del parco delle Madonie, patrimonio naturalistico, storico e artistico caratterizzato da aspre montagne che si affacciano sul mare di Sicilia è stato nel corso degli anni il teatro delle gesta dei piloti più famosi dell’intero panorama automobilistico internazionale. Hanno corso e vinto sullo storico “Circuito delle Madonie” piloti del calibro di Albert Divo, Achille Varzi, Tazio Nuvolari, Stirling Moss, Vic Elford, Graham Hill e Nino Vaccarella soltanto per citarne alcuni.

Anche grazie a bici e motori, insomma, l’immagine della Sicilia nel mondo ha avuto nel corso del 2020 e avrà anche in futuro una grandiosa ribalta internazionale.

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