Coronavirus, i bus turistici siciliani "abbandonati dalla Regione" - QdS

Coronavirus, i bus turistici siciliani “abbandonati dalla Regione”

Roberto Pelos

Coronavirus, i bus turistici siciliani “abbandonati dalla Regione”

giovedì 26 Novembre 2020

Il presidente dell’associazione di categoria: “Dovevamo incontrarci con l’assessore Falcone ma non ci risponde al telefono”. Ma l’assessore Falcone replica: “La loro indignazione giunge in ritardo. Piano prevede servizi aggiuntivi”

PALERMO – “Siamo l’unica Regione che non ha presentato il piano di affiancamento e potenziamento dei trasporti pubblici per fronteggiare l’emergenza Coronavirus nonostante lo stanziamento da parte dello Stato di oltre 14 milioni di euro di cui la metà è stata già trasferita nelle casse della Regione”. Lo dichiara Maurizio Reginella, presidente dell’associazione Bus Turistici 2020 che prosegue: “Dovevamo incontrarci con l’assessore regionale Marco Falcone per elaborare il piano trasporti, abbiamo da settimane pronto nei nostri cassetti un progetto ma l’assessore non ci risponde al telefono, nemmeno con un messaggino”.

L’indignazione da parte dell’associazione si è inasprita visto che il 26 ottobre in Sicilia hanno chiuso le scuole superiori proprio per il sovraffollamento del tpl al quale la categoria dei bus turistici è stata affiancata in modo da potere riprendere servizio. “Questo fa ancora più male – ha sottolineato Reginella – sapere che hanno chiuso le scuole mentre nelle casse della Regione arrivavano i fondi per i bus e i nostri mezzi rimangono da un anno parcheggiati nei piazzali (prima per la chiusura della stagione turistica il primo novembre 2019 e poi per la soppressione delle gite scolastiche volute dal Governo (il 23 febbraio 2020, ndr)”.

Il presidente dell’associazione Bus Turistici 2020 ha poi aggiunto che da un incontro avuto con il viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, il Governo ha ritenuto opportuno non erogare ulteriori contributi a sostegno della categoria visto le somme stanziate per l’affiancamento al tpl. I fondi giacciono nei cassetti di Palazzo D’Orleans e se non venissero spesi – ha sottolineato Reginella – andrebbero nelle tasche dei concessionari dei servizi di linea “che non solo in tutti questi mesi di pandemia hanno continuato a lavorare, ma che potrebbero anche accedere ad altre forme di sostegno di cui i bus turistici non hanno diritto”.

Il presidente dell’associazione precisa inoltre che “i 14 milioni di euro vanno spesi entro il 31 dicembre ma il termine ultimo per la comunicazione degli intenti di spesa era il 15 di novembre, salvo proroghe che però non ci risultano. La cosa non è avvenuta; noi abbiamo chiesto con urgenza incontri o comunque spiegazioni alla Regione che non sono arrivate”.

Dall’assessorato regionale ai Trasporti replicano che la scadenza di cui parla il presidente dell’Abt non era il 15 ma il 19 novembre, stesso giorno dell’avvenuta notifica al Ministero. “Ci dispiace per l’associazione Bus Turistici 2020, ma la loro indignazione giunge in ritardo – dichiara l’assessore Marco Falcone -. Il piano del Governo Musumeci, notificato giovedì scorso al ministero, prevede servizi aggiuntivi come il trasporto pubblico urbano e quello scolastico, secondo quando avevamo già previsto e comunicato alle associazioni delle imprese Ncc nel corso dei numerosi incontri che abbiamo promosso negli ultimi mesi. Quando, peraltro, il Governo nazionale non aveva messo i soldi – in totale 7 milioni e non 14 come viene riportato – e noi avevamo programmato di intervenire con fondi regionali. Tutti i Comuni che effettuano tali servizi saranno interessati dalle erogazioni di fondi equamente distribuiti in proporzione al chilometraggio”.

“Saranno le stesse Amministrazioni locali – conclude l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai trasporti della Regione Siciliana – ad aggiudicare i servizi, coniugando i necessari standard di sicurezza per l’utenza al mantenimento di trasporti efficienti”.

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