Juve -Napoli, ora nelle mani del giudice sportivo, non è mai iniziata ma è riuscita ad accendere lo scontro persino nei conventi. E non si sta parlando di preti tifosi ma di suore, tifose all’ennesima potenza e dunque ‘divise’. Si è quasi arrivati allo scontro tra le Clarisse. “Ieri sera – racconta all’Adnkronos suor Rosa Lupoli, monaca di clausura ischitana delle Clarisse Cappuccine tifosissima del Napoli – c’era un silenzio tombale in città. Tutti incollati alla tv per vedere che ne sarebbe stato della partita Juve- Napoli”. Da una parte la Juve, decisa ad andare in campo con la Lega che confermava la partita, dall’altra il Napoli bloccato per disposizione della Asl dopo il secondo giocatore positivo al Covid. E il rischio degli azzurri di perdere a tavolino la partita 3 a 0. È a questo punto che le tifoserie hanno detto la loro.
Anche tra le mura dei sacri conventi. “La
Juve è sempre la solita squadra,- dice suor Rosa – . Con un’altra squadra
magari ci si poteva sorprendere ma che la Juve venga a parlare di rispetto
delle regole….”. La monaca napoletana twitta sdegnata denunciando “certe brutture
etico (si fa per dire) calcistiche da parte della solita squadra”. A stretto
giro, come racconta suor Rosa, le rispondono via Facebook le Clarisse
itineranti: “Mi hanno fatto sapere che loro erano juventine e ci hanno accusato
di avere superato i limiti, dicendo che i tifosi del Napoli avevano esagerato. Io
ho sospeso la comunicazione perché si sarebbe arrivati ad un terribile scontro.”.
La suora tifosa del Napoli ha ricevuto
la solidarietà di tanti tifosi azzurri. “Ho un giro di amici di estrema
tifoseria che conviene che la Juve le ha superate tutte. Quando poi c’è di
mezzo il Napoli, tutto assume toni anche più concitati. Ma queste cadute di stile
di questa squadra (la Juve) sono terribili. Per non parlare della
presenza dei tifosi allo stadio quando ormai si sapeva che non si sarebbe
giocata: di una ridicolaggine unica”. Ha provato rabbia la monaca napoletana
nel vedere sui social “le immagini di tifosi che mimavano il 3 a 0 a tavolino
per la Juve”.
La monaca di clausura fa una
considerazione extra tifo che tiene conto della situazione sanitaria: “C’è tanta
gente che vive di questo sport come lavoro, al di là dei calciatori, però hanno
visto le difficoltà per il tipo di sport che comporta rischi seri: ci sono contatti
fisici molto forti, i giocatori sudano tanto per cui il coronavirus è più facilmente trasmissibile.
Qui in Campania abbiamo un po’ navigato perché avevamo bassi livelli di
contagio poi la situazione si è capovolta. Giusta la prudenza”. E se il giudice
sportivo dovesse decidere a favore della Juve? “Il presidente De Laurentiis –
ricorda suor Rosa- ha già fatto sapere che c’è un ricorsopronto ma è chiaro che
il campionato non potrà andare avanti a suon di carte bollate”.
di Elena Davolio – Adnkronos