Catania Fc, cosa funziona e cosa no della squadra di Tabbiani

Catania, cosa funziona e cosa no. E ora si va in casa della capolista

Antonino Lo Re

Catania, cosa funziona e cosa no. E ora si va in casa della capolista

Simone Vicino  |
mercoledì 11 Ottobre 2023

L’inizio di campionato del Catania fa discutere. Dopo il pari con il Latina, i rossazzurri ora attesi dalla gara in casa della capolista Juve Stabia

Otto punti in sei gare. Dal Catania, in questo avvio di campionato, ci si attendeva di più in termini di risultati. La tifoseria si è divisa tra chi predica calma e attende fiduciosa che, con il tempo, il progetto tattico di mister Tabbiani possa decollare, e chi invece è deluso perché si attendeva una squadra subito in grado di stazionare ai vertici della classifica. Al di là di come la si pensi sull’operato dell’allenatore o su quello della società, la squadra dovrà essere in grado di salire di colpi, sotto il profilo dei risultati, nelle prossime settimane. O il rischio sarà quello di perdere ulteriore terreno.

Massimino (quasi) tabù

A pesare sulla classifica è soprattutto il rendimento al Massimino, che nello scorso campionato era stato altissimo (16 vittorie in 17 gare). Certo, il livello della categoria è sensibilmente diverso, ma il dato rimane comunque paradossale, specie se si pensa alla media di 17.359 spettatori che ha fatto registrare lo stadio in queste prime quattro gare casalinghe: una sola vittoria e appena tre reti realizzate. Tabbiani “protegge” il suo operato e quello dei suoi giocatori parlando di prestazioni positive ed episodi spesso sfortunati (sette legni colpiti in totale da inizio stagione): se contro Crotone e Foggia i rossazzurri avrebbero certamente meritato di più, contro il Latina si è evidenziato un passo indietro, a livello di performance di squadra, rispetto al poker di Caserta. Al Catania sta mancando continuità di risultati, tra giocatori arrivati in ritardo e non ancora al loro meglio dal punto di vista atletico ed altri fermi ai box per infortunio. Poi però c’è la realtà del campo, unico giudice, che afferma come gli etnei si trovino attualmente dodicesimi in classifica (pur se con una gara da recuperare).

Catania Chiricò dipendente?

Il miglior rossazzurro di questo inizio di campionato è senza dubbio Cosimo Chiricò. Tre reti realizzate, due assist messi a referto, il talento di Mesagne è entrato in quasi tutti i gol segnati dalla squadra (complessivamente sette). Ciò significa che Chiricò sta rispettando le attese di inizio stagione, ma anche che questo Catania dipende probabilmente troppo da lui in zona offensiva. Se la squadra di Tabbiani ha avuto predominio di campo e pallone in cinque gare su sei (esclusa la gara di Monopoli), ciò non si è però tradotto in un quantitativo di occasioni create soddisfacente: per quanto tempo il Catania passa gestendo il pallone, dovrebbe poi risultare più efficace nel rendersi effettivamente pericoloso e creare palle gol. Insomma, bisogna trovare altre soluzioni negli ultimi trenta metri che non siano appoggiarsi su Chiricò e contare sulla sua imprevedibilità. Di contro gli etnei stanno dimostrando di possedere una certa solidità difensiva: le sole quattro reti incassate certificano quella rossazzurra come la seconda migliore retroguardia del girone.

Ora la Juve Stabia

Chi invece ha la miglior difesa del campionato è proprio la prossima avversaria della squadra di Tabbiani, che è anche la capolista del campionato: la Juve Stabia. Reduci dal pari di Brindisi, i gialloblù, che al “Menti” hanno sempre vinto (tre su tre), saranno un vero e proprio esame per la truppa rossazzurra. Per Tabbiani sarà riscatto?

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