Calcio, Cottone, patron del Marsala arrestato con la moglie - QdS

Calcio, Cottone, patron del Marsala arrestato con la moglie

redazione web

Calcio, Cottone, patron del Marsala arrestato con la moglie

sabato 09 Maggio 2020

Per peculato e abusiva attività finanziaria nella gestione della President Gaming Hall, sala giochi nel centro di Palermo sequestrata insieme a un milione di euro. Intercettazioni, videoriprese e controlli patrimoniali per le indagini.  "Clienti" con 400.000 euro di debiti

Militari del comando provinciale di Palermo della Guardia di finanza hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di Domenico Cottone e Chiara Gulotta, marito e moglie, rispettivamente amministratore di fatto e e rappresentante legale della President Gaming Hall, sala giochi della centrale via Cavour a Palermo

Cottone, noto anche per essere il proprietario del Marsala Calcio, è accusato, come la moglie, di peculato e abusiva attività finanziaria.

I due sono indagati anche per il reato di riciclaggio.

L’operazione “Washing Hall” è stata coordinata dai pm Giovanni Antoci e Vincenzo Amico e dal procuratore aggiunto Sergio Demontis.

E’ stato disposto dal giudice anche il sequestro di beni e disponibilità finanziarie di un milione di euro relativo al debito complessivo con l’erario maturato nell’arco di quattro anni, nonché della stessa sala giochi.

Secondo quanto accertato dalls Guardia di finanza marito e moglie si sarebbero appropriati degli importi dovuti per legge su tutte le giocate effettuate e quelli previsti dal canone di concessione, non versando i soldi alla concessionaria dello Stato.

Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, videoriprese e controlli patrimoniali.

All’interno della sala giochi si svolgeva, secondo i finanzieri, un’attività abusiva finanziaria.

I titolari concedevano dei ticket validi per giocare dietro la consegna di assegni bancari postdatati e in alcuni casi senza la data di emissione.

Imprenditore accumula quattrocentomila euro di debiti

Nell’ambito dell’operazione è stato reso noto che un imprenditore palermitano ha accumulato un debito di quattrocentomila euro con la sala giochi in via Cavour a Palermo gestita da Domenico Cottone e Chiara Gullotta.

Il giocatore ha firmato un piano per rientrare con centinaia di cambiali.

Per continuare a giocare e avere i ticket firmava assegni in bianco, come ha raccontato ai finanzieri che hanno condotto l’indagine.

“Preciso che negli anni 2014 e 2015 ero caduto nel vizio del gioco e quindi ero un assiduo frequentatore della sala – ha raccontato – . Ai tempi giocavo con cadenza giornaliera fino a quattromila euro. I soldi in parte provenivano dai miei guadagni all’epoca più cospicui di quelli attuali. Ovviamente a un certo punto ho esaurito le risorse e quindi Cottone per permettermi di giocare ha acconsentito di farmi credito. In particolare l’operazione di concessione di detto credito avveniva in questo modo. Mi recavo alla cassa e mi venivano consegnati dei ticket di gioco che poi io inserivo nel videolottery. Tali ticket mi venivano stampati al momento direttamente dai dipendenti”.

“Ormai versavo in condizioni economiche pessime e mi sono indebitato”, ha detto.

Il debito è arrivato a quattrocentomila euro e l’imprenditore per rientrare ed evitare di essere dichiarato fallito ha venduto un appartamento e ha versato i soldi a Cottone.

Nella stessa situazione dell’imprenditore si troverebbero decine e decine di palermitani.

Piccoli imprenditori, commercianti che avevano il vizio del gioco e che grazie al sistema dei prestiti continuavano a giocare e perdere.

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