Capaci, Mattarella, "Falcone e Borsellino luci nelle tenebre" - QdS

Capaci, Mattarella, “Falcone e Borsellino luci nelle tenebre”

redazione web

Capaci, Mattarella, “Falcone e Borsellino luci nelle tenebre”

sabato 23 Maggio 2020

Il Presidente nel ventottesimo anniversario della strage, "la mafia ignorò la forza dell'esempio dei due magistrati. Giovani, siate fieri di loro". Conte, "il piano delle mafie fallirà". Musumeci, "smossero le coscienze". Per l'emergenza covid niente cortei, ma lenzuoli bianchi, flash mob e dirette web

Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel ventottesimo anniversario della strage di Capaci.

I loro valori radicati nelle persone oneste

“I mafiosi – ha aggiunto il Capo dello Stato – , nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società”.

“Nella loro mentalità criminale – ha aggiunto – , non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste”.

Giovani siate fieri dell’esempio di Falcone e Borsellino

“I giovani – ha poi detto Mattarella nel videomessaggio ai ragazzi delle scuole coinvolti nel progetto “La nave della legalità” – sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato. Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre”.

Conte, il piano delle mafie fallirà

“Adesso più che mai – ha scritto su Fb il premier Giuseppe Conte – dobbiamo vigilare perché le mafie si nutrono delle difficoltà dei cittadini. Di fronte alla pandemia che sta danneggiando il tessuto occupazionale, il sistema produttivo, la risposta dello Stato deve essere forte, rapida e incisiva”.

“Gli uomini e le donne – ha aggiunto – facendo il loro dovere, con amore e dedizione, ogni giorno ci dimostrano che l’Italia è un grande Paese e ci rafforzano nella convinzione che il piano delle mafie è destinato a fallire”.

Musumeci, sensibilizzazione delle coscienze

“È un anniversario molto strano – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – non per questo il ricordo “silenzioso” della strage di Capaci può assumere un significato diverso. La sensibilizzazione delle coscienze di noi tutti deve essere quotidiana e non legata solo a una data di calendario o a una manifestazione esterna o, ancora, al via vai di persone nell’Aula bunker. Ciascuno di noi deve fare la propria parte, ogni sacrosanto giorno”.

“Solo così – ha aggiunto – si può onorare, degnamente, al di là delle parole, la memoria di chi ha perso la vita nella vera lotta alla mafia. Solo quando si capirà che siamo tutti in trincea potremo venirne fuori”.

Lenzuoli bianchi per non dimenticare

In questo anniversario che cade durante l’emergenza coronavirus non potranno esserci cortei e navi della legalità per ricordare Falcone e Borsellino.

Ci saranno però lenzuoli ai balconi anche delle sedi istituzionali – due grandi ritratti sono stati srotolati sul prospetto del Ministero della Pubblica Istruzione -, ricordi e spettacoli in streaming, incontri a distanza.

Palermo ricorderà così l’attentato di Capaci che 28 anni fa costò la vita a Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.

Un anniversario diverso dal passato

Quella di oggi sarà una giornata vissuta diversamente dal passato, a causa dell’emergenza sanitaria, ma con uno sguardo all’attualità che segnala una presenza costante della mafia anche nella sua dimensione economica.

Lo testimonia, ieri, una nuova confisca di beni per oltre centocinquanta milioni a un imprenditore di Cinisi, Andrea Impastato, prestanome di Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo.

Un altro “tesoro” che lo Stato strappa definitivamente dalle mani dei boss proprio alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci.

Attenzione alla mafia che ha invaso il Nord

Ma, oggi che la mafia è, per ragioni economiche, soprattutto al Nord – su cinque euro riciclati uno viene “ripulito” nella città di Milano -. sarà lì che gli investigatori dovranno vigilare con estrema attenzione.

E infatti il capo della polizia Franco Gabrielli ha affermato in tv “Non viviamo i tempi del ’92 forse anche grazie al sacrificio e all’intuizione di quei due grandi magistrati”.

Oggi però “la minaccia è ancora più subdola: alle guerre hanno sostituito i broker, i colletti bianchi e le grandi transazioni economico-finanziarie”.

La campagna dei lenzuoli del 1992 a Palermo

L’esposizione dei lenzuoli a Palermo si richiama a una campagna della società civile lanciata dopo l’attentato del 1992 e nasce da un impulso della Fondazione Falcone e di #PalermochiamaItalia che hanno scelto uno slogan per riassumere il senso dell’iniziativa: “Il mio balcone è una piazza”.

I lenzuoli sono comparsi non solo ai balconi di tanti palermitani ma anche alle facciate della Questura, della Prefettura, del Comune, di villa Pajno residenza del prefetto, della Cgil e di palazzo Gulì, sede del “No Mafia Memorial”.

Il centro Giuseppe Impastato, che lo gestisce, ha esposto un lenzuolo per le vittime di Capaci e uno per i medici e gli infermieri morti mentre fronteggiavano il covid-19.

Il programma delle manifestazioni di oggi

Rispetto al passato la parte centrale del programma non sarà più l’incontro con i giovani e le scuole nell’aula bunker dell’Ucciardone.

Sarà il web lo spazio virtuale in cui saranno proposti tanti eventi. Il fitto programma prevede alle nove la deposizione di fiori davanti alla stele dell’autostrada che ricorda la strage, alle dieci l’assemblea dei rettori delle quattro università siciliane aperta ai contributi di magistrati, uomini di cultura e delle istituzioni, con un intervento del ministro dell’università e della ricerca, Gaetano Manfredi.

Messe e spettacoli per ricordare i due magistrati

A mezzogiorno sarà celebrata una messa di suffragio nella chiesa di san Domenico, il Pantheon dei palermitani illustri che accoglie anche le spoglie di Falcone.

Intenso il contributo del mondo dello spettacolo: oggi e domani la web tv del teatro Massimo di Palermo proporrà due opere-inchiesta, “Le parole rubate” e “I traditori”, dei giornalisti Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo.

La versione blues di “Le parole rubate” andrà in onda alle 15 di domani su Rai Radio 3.

Altri spettacoli saranno offerti dai canali social e dai siti del Brass Group, della Fondazione Falcone e di Quarto Savona Quindici, il gruppo dedicato ai tre uomini della scorta di Falcone.

Il “silenzio” suonato davanti all’albero Falcone

Infine la chiusura della giornata alle 17:58, l’ora della strage.

Un flash mob unirà idealmente tutta l’italia, con le persone che si affacceranno ai balconi per esporre un lenzuolo bianco.

Davanti all’albero Falcone sarà suonato il silenzio senza la folla che di solito si ritrova qui confluendo da vari cortei.

Nello stesso momento nel giardino della caserma Lungaro sarà collocata la teca di Quarto Savona Quindici con i resti contorti dell’auto della scorta e sarà rappresentata la “Corale del silenzio” del drammaturgo Vincenzo Pirrotta con la partecipazione di Salvo Ficarra e Valentino Picone, di attori del teatro Biondo e di alcuni musicisti.

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