Un detenuto si è scagliato contro il comandante di reparto e il collega addetto alla vigilanza e osservazione della sezione, dove è ristretto. Lo rende noto il Spp, sindacato Polizia penitenziaria
Nuova aggressione nel carcere di Siracusa. Un detenuto si è scagliato contro il comandante di reparto e il collega addetto alla vigilanza e osservazione della sezione, dove è ristretto. Lo rende noto il Spp, sindacato Polizia penitenziaria, parlando di un “atto gravissimo che fa seguito a quello di soli quattro giorni fa con altri due agenti aggrediti che come i due colleghi coinvolti hanno dovuto far ricorso alle cure sanitarie”. L’assistente trasportato all’ospedale Umberto I di Siracusa è stato dimesso con otto giorni di prognosi. “L’autore del gesto non è nuovo a questa tipologia di comportamenti violenti – spiega il Spp -, anche la settimana scorsa aveva cercato lo scontro fisico con il comandante, evitato grazie alla professionalità che contraddistingue, come non mai in questo momento storico, la Polizia penitenziaria”.
“Situazione al collasso”
“Nonostante le continue sollecitazioni del Spp, provvedimenti da parte del Dap per dare ossigeno all’organico della casa circondariale di Siracusa non arrivano”, prosegue il sindacato, spiegando che “la situazione è al collasso. Speriamo non si arrivi a raccontare fatti ben più gravi”. Per il segretario generale del Spp, Aldo Di Giacomo, “bisogna mettere fine a questa autentica mattanza che soprattutto nelle carceri siciliane registra episodi di violenza quotidiani contro il personale penitenziario. Gli agenti sono costretti a combattere quotidianamente su due fronti: il Covid con una situazione del contagio che resta allarmante e una mascherina Fpp2 ogni 16 agenti, clan, organizzazioni criminali e detenuti violenti che vogliono imporre il comando, incrementando le aggressioni e l’arrivo dal cielo di telefonini”.
