Carlo Alberto Tregua su La7, da guerra al Ponte sullo Stretto - QdS

Carlo Alberto Tregua su La7, dalla guerra in Ucraina al Ponte: “Ecco cosa ne penso”

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Carlo Alberto Tregua su La7, dalla guerra in Ucraina al Ponte: “Ecco cosa ne penso”

Salvatore Rocca  |
giovedì 23 Marzo 2023

Il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, è stato ospite della trasmissione "Coffee Break" di La7.

Guerra in Ucraina, questione migranti e Ponte sullo Stretto. Questi alcuni degli argomenti con i quali il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, si è confrontato nel corso della puntata della trasmissione di approfondimento e attualità “Coffee Break” andata in onda su La7 giovedì 23 marzo e condotta da Andrea Pancani.

In studio, insieme al direttore del QdS, il senatore Alessandro Morelli, esponente della Lega e sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; l’onorevole Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra e il cantante Don Backy.

“Allineamento UE-USA ha retroscena economico”

“C’è un retroscena. L’Ucraina è vista come una sorta di obiettivo”, ha esordito il direttore del Quotidiano di Sicilia, parlando del conflitto nell’ex Paese sovietico. “Secondo molti economisti dietro c’è la conquista dei mercati mondiali. Gli Stati Uniti e l’Europa sono da una parte, la Cina e la Russia sono dall’altra. Poi nell’atlantismo troviamo il Giappone. C’è la questione di spartirsi il mercato mondiale con le innovazioni, oggi la maggior parte delle auto elettriche è in Cina, i semiconduttori si trovano a Taiwan”.

“L’allineamento dell’UE con gli USA sulla guerra in Ucraina ha evidentemente un retroscena economico. La Russia è detentrice di materie prime, mentre l’Unione Europea ha la tecnologia. Mettendo insieme queste componenti sarebbe potuto nascere un terzo concorrente rispetto agli Stati Uniti e la Cina”, ha sottolineato il direttore del Quotidiano di Sicilia.

“Pace solo con trattativa sul territorio”

“Non si discutono tutte le condanne su Putin – ha aggiunto Carlo Alberto Tregua -, però bisogna capire qual è il punto finale di questo processo: come fare la pace? Probabilmente, all’avviso di molti, l’unico in grado può essere Papa Francesco che non si è mosso in questa vicenda. La conclusione di questa vicenda ci può essere soltanto con una trattativa sul territorio, è questa la materia del contendere”.

Caso migranti: “Collaborazione Frontex-Guardia Costiera”

Sulla questione migranti che riguarda anche la Sicilia, il direttore si è così espresso: “Non è una questione di risorse finanziarie, ma che l’Europa deve essere l’Europa. Le coste italiane, francesi, spagnole e greche devono essere considerate coste europee. Frontex è un’organizzazione europea che dà dei segnali alle Guardie Costiere. Queste dovrebbero essere parte integranti, un tutt’uno con Frontex. L’Europa non è molto interessata alla questione immigrazione”.

Ponte sullo Stretto, opera che “va fatta”

Capitolo Ponte sullo Stretto di Messina: “L’opera è stata determinata con una legge del 1958 dal Governo Colombo che stabilì di costituire la società che doveva occuparsi del Ponte. La struttura va fatta. Nel momento in cui faranno l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e la bassa velocità tra Messina, Catania e Palermo, mancherebbe quel segmento che vanificherebbe tutte le infrastrutture.

“Smettiamola di dire che ci sono altre cose da realizzare. In questi 50 anni non è stato fatto nulla di alternativo. È inutile dire ‘non facciamo il ponte’ perché ci sono le altre cose da fare perché è un modo per non fare nulla”, ha concluso il direttore del Quotidiano di Sicilia.

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