Carlo III non teme - QdS

Carlo III non teme

Pino Grimaldi

Carlo III non teme

sabato 06 Maggio 2023

Nella Abbazia di Westmister a Londra (UK) viene oggi incoronato Re Carlo III figlio ed erede legittimo della compianta Elisabetta II, mancata lo scorso anno dopo 70 anni di regno, il più lungo nella storia della Monarchia Inglese.
E con Lui è riconosciuta Regina Consorte Camilla Shand sposata dopo la morte tragica di Lady Diana Spencer, aprendo un termine di servizio che data l’età (74) di Carlo non potrà manco sfiorare il tempo di regno della madre.

Grandi festeggiamenti per un uomo che come primogenito dalla coppia reale lo ha visto erede al trono dal primo vagito ma che ha dovuto attendere ¾ di secolo per sedersi sul trono dei Windsor nome assunto nel 1917 dalla dinastia Sassonia–Coburgo-Gotha (tedesca) quando la Germania si trovò in guerra con la UK nella prima guerra Mondiale, e dopo che fin dal 1215 con la Magna Carta Liberatum aveva sempre avuto tinte germaniche.

Carlo ha, si direbbe, sul collo la storia del suo pro-avo Carlo I che finì decapitato e poi il grande carisma di sua madre che è stata la regina più amata che il Regno abbia avuto: sempre perfetta in ogni suo gesto ed azione da oscurare la omonima Elisabetta I e la Regina Vittoria che hanno ben strutturato la monarchia (costituzionale parlamentare) estendendo l’impero, talché, pur oggi, il Re Inglese è anche tale per ancora 14 altri Paesi tra cui il Canada.

Una successione difficile, ma di certo ben preparata, per un uomo colto, dedicato, con curiosità scientifiche dall’ecosistema al benessere del Mondo in un momento in cui il Pianeta sembra in crisi per i gas serra, per l’elevarsi delle temperature e per la molteplici guerre che anche in Europa mietono vittime innocenti.

E che giorni fa nel conflitto Russia-Ucraina ha visto un drone scoppiare quasi sulla cupola del Cremlino sotto la quale poteva esservi lo zar di Russia, Putin, per fortuna non nel castello.
Il gradimento della monarchia in Inghilterra è al 58% ma in continuo lento calo. Ma è per gli abitanti dell’Isola un simbolo, anacronistico perché ereditario, ma capace di tenere il popolo dentro l’orgoglio di essere, nella loro atipicità, soli al mondo e di avere Londra quale più grande e potente città del mondo economico finanziario e che anni fa ha abbandonato la UE perché non abituata ad essere parte di qualcosa ma essa stessa il qualcosa entro il quale navigano gli altri popoli.

In tale situazione un re diviso tra cuore e potere percorre i due km e mezzo sulla carrozza dorata del settecento (prima erano 8 i kilometri) e riceve la corona nella quale sono state conficcate tre piccole schegge della Croce del Cristo che Papa Francesco ha inviato in dono, essendo il Re anche Capo della Chiesa Anglicana separata dalla Cattolica al tempo di Enrico VIII per motivi… non certo apprezzabili.
Un Re divorziato che ha sposato una divorziata facendo rivoltare nella tomba Edoardo VIII che abdicò per sposare la divorziata Simpson!!
Ma il Popolo del Commonwealth griderà, urlando, in fondo sinceramente:
DIO SALVI IL RE !

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