Carnevale di Acireale 2024, dubbi sulla gara per lo sponsor - QdS

“Ombra” sul Carnevale di Acireale, dubbi sulla gara per lo sponsor: ecco cosa succede

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“Ombra” sul Carnevale di Acireale, dubbi sulla gara per lo sponsor: ecco cosa succede

Simone Olivelli  |
mercoledì 17 Gennaio 2024

Il dibattito sul bando per sponsorizzare il famoso appuntamento invernale acese: “Verbale aperto prima dei termini”.

Lo si potrebbe definire il primo scherzo di Carnevale, se non fosse che di mezzo c’è una procedura di gara a evidenza pubblica che rischia di trasformarsi nella prima grossa grana per la Fondazione guidata da Nando Ardita. Parliamo dell’organizzazione del carnevale di Acireale, la manifestazione che, dopo i fasti del passato che la ponevano sul podio a livello nazionale, negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di trasformazione che ha previsto l’introduzione dell’ingresso a pagamento.

Una scelta dettata dall’esigenza di sostenere i costi, ma che, come era prevedibile, è stata ed è criticata da quanti vorrebbero che la manifestazione rimanesse popolare, nel senso letterale del termine.

Carnevale di Acireale 2024, cosa succede

La storia che però nelle ultime ore è finita al centro del dibattito cittadino, portando anche a una presa di posizione del Partito democratico, con contestuale richiesta di revoca dei provvedimenti sin qui presi, riguarda l’individuazione della società che sponsorizzerà il Carnevale di quest’anno e quello della prossima stagione. Una partnership che riguarderà non solo il tradizionale appuntamento invernale, con protagonisti i carri allegorici, ma anche la Festa dei fiori primaverile, con in scena le macchine infiorate, e la riproposizione estiva delle opere in cartapesta.

“L’affidamento va revocato senza se e senza ma, ci sono troppi punti poco chiari in questa vicenda”, dichiara al Qds Francesco Fichera, consigliere d’opposizione e segretario del circolo del Pd ad Acireale.

Apertura delle buste prima dei termini?

A fare da sponsor al Carnevale di Acireale per i prossimi due anni sarà la A.L. Costruzioni, società con sede a Giarre e un capitale sociale di tremila euro. L’impresa, che da visura camerale risulta avere un unico dipendente, è stata l’unica a presentare un’offerta entro la scadenza dei termini previsti dalla Fondazione Carnevale per le ore 12 del 30 novembre scorso.

A fronte della fornitura di strutture, accessori, impianto audio, backline, impianto luci, personale, led wall e l’organizzazione di cinque spettacoli all’anno, l’impresa potrà promuovere la propria immagine lungo il circuito che si snoderà tra le vie della città barocca. All’operazione di marketing, si aggiungerebbe anche la possibilità di gestire gli introiti derivanti dalla pubblicità: “La Fondazione del Carnevale – si legge all’articolo 6 dell’avviso di gara – si impegna quale controprestazione a garantire allo sponsor la facoltà di posizionare la propria pubblicità sugli allestimenti e sui supporti digitali messi a disposizione”. Un accordo che, stando a quanto appreso dal Qds, avrebbe fatto parte anche delle condizioni che hanno caratterizzato il carnevale 2023, l’ultimo organizzato dalla Fondazione durante la sindacatura targata Alì.

A scatenare la polemica, però, è stato un episodio: il verbale di gara in cui è stata decretato l’affidamento alla A.L. Costruzioni riporta come riferimenti temporali della seduta della commissione le ore 11 del 30 novembre. Ovvero un’ora prima della scadenza dei termini per presentare le offerte. Stando all’avviso, invece, la prima seduta si sarebbe dovuta tenere il 5 dicembre: “Si tratta di un banale refuso. Cosa altrimenti dovrebbe essere?”, replica al Qds il presidente della Fondazione Nando Ardita. Che poi alla domanda su quando concretamente la busta sia stata aperta ammette che si è deciso di anticipare le operazioni rispetto a quanto previsto dall’avviso di gara. “Abbiamo esaminato l’offerta il 30 novembre, ma alle ore 17, a termini già scaduti – spiega Ardita – Appurato che era giunta una sola offerta, abbiamo pensato di andare avanti con la procedura per avere maggiore tempo per esaminare i dettagli”.

“Assumeremo personale”

Mentre la polemica politica rimbomba tra le strade e i social network, la ditta affidataria del servizio ritiene di avere tutto in regola per assicurare quanto richiesto dalla Fondazione. “Non è una ditta soltanto edile, basta guardare l’oggetto sociale”, commenta al Qds Antonino Longo, 36enne amministratore e socio di maggioranza di A.L. Costruzioni. Dall’esame dei documenti camerali emerge che l’impresa ha implementato l’attività di supporto alle rappresentazioni artistiche e ai servizi ausiliari al settore dello spettacolo a partire dal 3 novembre. Una variazione che è stata registrata alla Camera di commercio il 29 novembre, il giorno prima della scadenza dei termini.

“L’articolo 4 dell’avviso prevede che lo sponsor dovrà garantire l’erogazione diretta dei servizi. Con un solo dipendente come faranno? Subappalteranno attività?”, sono le perplessità sollevate dal consigliere d’opposizione Fichera. Le forniture che dovranno essere garantite per due anni sono state valutate dalla Fondazione 239mila euro: 97mila per il carnevale invernale, 75mila per la Festa dei fiori e 67mila per le edizioni estive. A replicare a distanza è l’amministratore di A.L. Costruzioni: “Assumeremo personale e saremo all’altezza del compito”, assicura Longo.

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Il Carnevale di Acireale e i problemi di trasparenza

Oltre alla richiesta di revoca dell’affidamento, il Partito Democratico acese annuncia un accesso agli atti per andare a fondo alla questione. I problemi, infatti, riguarderebbero anche una questione di trasparenza della procedura nella fase di indizione della selezione. “Nell’avviso di menzionano alcuni allegati che non sono mai stati caricati sul sito. Ipotizzando che altre imprese avessero voluto presentare un’offerta, come avrebbero dovuto fare?”, conclude Fichera. La sensazione, però, è che ad Acireale si sia soltanto all’inizio di una nuova storia dai contorni ancora tutti da delineare.

Proprio in occasione del Carnevale dello scorso anno, una piccola polemica era divampata in occasione dell’annuncio ufficiale della candidatura da parte di Roberto Barbagallo, poi eletto primo cittadino. I loghi delle liste a suo sostegno, infatti, vennero proiettati su uno dei led wall installati nella centralissima piazza Duomo. Anche in quel caso si parlò di una svista, poi corretta con un improvvisato comizio che si tenne all’interno del Palazzo di città, lo stesso che avrebbe accolto di lì a pochi mesi Barbagallo come sindaco.

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