Caro bollette, disabile protesta a Lipari: Costi insostenibili

Caro bollette, disabile protesta a Lipari: “Costi insostenibili, serve bonus salvavita”

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Caro bollette, disabile protesta a Lipari: “Costi insostenibili, serve bonus salvavita”

Vittorio Sangiorgi  |
domenica 17 Aprile 2022

"Chi vive di pensione o di stipendi ordinari non può più andare avanti", denuncia Sandro Biviano, affetto da distrofia muscolare

Una clamorosa protesta per denunciare una situazione paradossale e insostenibile, ma anche per lanciare un appello a tutte le istituzioni. È quella di cui è stato protagonista Sandro Biviano, abitante di Lipari affetto da distrofia muscolare, che ha bruciato in piazza l’ultima, salatissima, bolletta della luce. Un atto esplicito, volto a puntare i riflettori sulle difficoltà che, portatori di handicap e soggetti fragili, devono affrontare a causa dei rincari energetici e, nel suo caso, degli ancestrali limiti della sanità pubblica sulle isole minori. Queste le sue parole al Qds.it

Il caro energia, costi insostenibili per chi vive una disabilità: “Chiediamo un bonus salvavita”

Sono arrivate bollette dai costi insostenibili. Basti pensare che a settembre – ottobre pagavamo 280 euro, poi siamo passati a 450 e l’ultima ammonta a 970. Il mancato intervento delle istituzioni ha fatto sì che, adesso, chiunque si senta in dovere di aumentare i prezzi. Chi vive di pensione o di stipendi ordinari non può più andare avanti. Nelle isole, dove generalmente costa tutto di più, con questi rincari la situazione diventa insostenibile. Finirà, prosegue, che saremo costretti ad andarcene dalle Isole Eolie, ma perché dobbiamo farlo? Le istituzioni devono prendersi carico della situazione. Siamo arrivati al punto che, per risparmiare qualcosa, siamo costretti a raggiungere Milazzo per fare la spesa. È normale tutto ciò?”.

Biviano si fa portavoce dei suoi tre fratelli, affetti anch’essi dalla medesima patologia, ma anche di chi soffre malattie debilitanti o affronta difficoltà reddituali: “Stiamo chiedendo che le istituzioni intervengano con un bonus salvavita per chi affronta situazioni di disagio economico o chi soffre patologie particolarmente debilitanti, che richiedono l’ausilio di macchinari elettrici 24 ore su 24. Ma non ci sono soltanto questi dispositivi sanitari, perché chi ha la mobilità ridotta ha una circolazione sanguigna difficoltosa, per cui siamo costretti a stare vicino a fonti di calore. In estate, poi, a causa dei problemi respiratori c’è la necessità di stare in luogo climatizzato. Quindi anche condizionatori e termosifoni sono, per noi, fondamentali”.

Le risposte delle istituzioni

Ma come hanno risposto le istituzioni, nazionali e locali, al suo accorato appello? “La senatrice Paola Binetti, vicepresidente della commissione straordinari diritti umani, ha risposto con un comunicato in cui chiede l’attivazione del bonus. L’onorevole Timbro, alla Camera, ha presentato un’interrogazione al ministro per le Disabilità Stefani. Aspettiamo risposta, ma a livello locale non ci sono state risposte”.

Diritto alla salute sulle isole minori

Biviano, poi, affronta un tema su cui il nostro giornale si batte da tempo, con un’inchiesta nata dalla denuncia di un lettore, quello legato alle deficienze della sanità pubblica sulle isole minori: “Paghiamo per la sanità pubblica, ma non abbiamo la struttura idonea che possa intervenire in caso di particolari esigenze. Stiamo ancora lottando, e lo facciamo da quasi due anni, per avere la terapia subintensiva qui a Lipari. Ciò comporta la necessità di rivolgersi al privato, che per noi vuol dire viaggiare ogni volta verso Milazzo, con costi non indifferenti per la nave, per la benzina e via discorrendo. Siamo quattro fratelli, tutti affetti da distrofia muscolare e dipendenti dalle macchine. Questa malattia sta divorando tutti i muscoli, non possiamo essere intubati e trasportati in elicottero. Facendo tutti gli scongiuri del caso, se dovessimo contrarre il covid o una forte bronchite, saremmo destinati a morire sull’isola. C’è soltanto un’ambulanza, quindi in caso di due emergenze gli operatori sanitari si trovano costretti a decidere chi salvare. Tutto ciò è assurdo nel 2022. Invece di dare un passo avanti se ne fanno cinquanta indietro”.

Vittorio Sangiorgi

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