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Caro caffè, l’espresso meno caro in Sicilia: la mappa di Assoutenti

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Caro caffè, l’espresso meno caro in Sicilia: la mappa di Assoutenti

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martedì 31 Maggio 2022

La città dove si serve l'espresso più economico è in Sicilia: si tratta di Messina. Buoni i prezzi anche in altre città dell'isola: i dati di Assoutenti.

Esplode in Italia il fenomeno del “caro-caffè”: ormai la classica tazzina di espresso al bar ha prezzi sempre più alti. I rincari, in alcuni casi a due cifre, rendono il costo del caffè decisamente meno accessibile rispetto al 2021. Lo denuncia Assoutenti, che ha stilato la mappa ufficiale dei prezzi dell’espresso nelle principali province italiane.

Dalla mappa emerge che in Sicilia è ancora possibile acquistare un caffè al bar a un prezzo accessibile. Anzi, è proprio siciliana la città meno cara in questo campo: si tratta di Messina, la città dello Stretto e dei pendolari.

Caro Caffè, la situazione in Sicilia

Il prezzo medio nazionale del caffè è oggi di circa 1,10 euro contro 1,038 euro del 2021. Se il Trentino Alto Adige è la regione più cara, in Sicilia e in Campania i prezzi si mantengono decisamente più bassi per gli utenti.

Il caffè più economico d’Italia si può gustare nei bar di Messina. Il prezzo medio è di 0,89 euro, una cifra del 40,5% inferiore rispetto a quella dei caffè a Trento. Se Messina si mantiene ben lontana dal caro caffè, lo stesso si può dire anche di Napoli (0,90 euro il costo medio di un caffè) e delle città calabresi di Reggio Calabria e Catanzaro (0,92 euro).

Tra i caffè più economici d’Italia ci sono anche quelli di altre province siciliane: a Siracusa il costo medio di un caffè si mantiene sotto l’euro (0,98), nonostante l’aumento dell’11% rispetto allo scorso anno; a Palermo, invece, si va appena al di sopra dell’euro (1,03 rispetto a 0,98 dello scorso anno) ma si rimane sempre lontani dai dati di altri capoluoghi regionali italiani.

La tabella delle variazioni in Italia

Ecco i dati relativi al caro caffè in diverse città italiane.

Città Prezzo 2021 Prezzo 2022 Variazione %
Trento 1,13 1,25 10,6%
Bolzano 1,18 1,24 5,1%
Cuneo 1,10 1,24 12,7%
Ferrara 1,11 1,20 8,1%
Ravenna 1,10 1,20 9,1%
Reggio Emilia 1,10 1,20 9,1%
Rovigo 1,12 1,20 7,1%
Venezia 1,08 1,20 11,1%
Padova 1,13 1,19 5,3%
Vicenza 1,12 1,19 6,2%
Alessandria 1,04 1,18 13,5%
Belluno   n.d. 1,18                 n.d.
Gorizia 1,10 1,17 6,4%
Pordenone 1,12 1,17 4,5%
Torino 1,07 1,17 9,3%
Udine 1,11 1,17 5,4%
Bologna 1,13 1,16 2,7%
Forlì 1,04 1,16 11,5%
Pescara 1,00 1,16 16,0%
Rimini 1,00 1,16 5,5%
Sassari 1,06 1,16 9,4%
Trieste 1,14 1,16 1,8%
Modena 1,11 1,15 3,6%
Brescia 1,12 1,14 1,8%
Lecco 1,06 1,13 6,6%
Mantova 1,07 1,13 5,6%
Treviso 1,08 1,13 4,6%
Firenze 1,09 1,12 2,8%
Piacenza 1,08 1,11 2,8%
Lucca 1,10 1,10 0,0%
Verona 1,07 1,10 2,8%
Ascoli piceno 1,00 1,09 9,0%
Lodi 1,03 1,09 5,8%
Milano 1,03 1,09 5,8%
Arezzo 1,06 1,08 1,9%
Cremona   n.d. 1,08                n.d
Perugia 1,02 1,08 5,9%
Aosta 1,05 1,07 1,9%
Cagliari 1,06 1,07 0,9%
Genova 1,02 1,07 4,9%
Pistoia 1,02 1,07 4,9%
Vercelli 1,03 1,07 3,9%
Livorno 1,00 1,06 6,0%
Novara 1,06 1,06 0,0%
Parma 1,00 1,06 6,0%
Siena 1,04 1,06 1,9%
Varese 1,00 1,06 6,0%
Bergamo 0,98 1,04 6,1%
Biella 1,04 1,04 0,0%
Macerata 1,04 1,04 0,0%
Palermo 0,98 1,03 5,1%
Grosseto 0,99 1,02 3,0%
Terni 1,00 1,02 2,0%
Avellino 0,98 1,00 2,0%
Cosenza 0,88 1,00 13,6%
Roma 0,93 0,99 6,5%
Siracusa 0,88 0,98 11,4%
Bari 0,86 0,97 12,8%
Catanzaro 0,80 0,92 15,0%
Reggio Calabria 0,88 0,92 4,5%
Napoli 0,90 0,90 0,0%
Messina 0,83 0,89 7,2%
MEDIA 1,038 1,10 5,92%
I dati di Assoutenti e Mise sul caro caffè in Italia

Il commento di Assoutenti sui rincari

“Nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani: i numeri ufficiali confermano oggi il nostro allarme, e il trend al rialzo, che oggi sfiora una media annua del +6%, è destinato a proseguire nei prossimi mesi”. Sono le parole di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti.

“A generare i rincari da un lato il caro-bollette, che impone maggiori costi energetici agli esercenti poi scaricati sui consumatori finali attraverso i prezzi al dettaglio; dall’altro, le tensioni nelle quotazioni delle materie prime, che hanno portato a rincari per beni come caffè e zucchero. A fare le spese di tale situazione sono i consumatori, considerato che in Italia si consumano ogni giorno 9,3 milioni di tazzine di espresso al bar”.

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