Catania, affondo di Portoghese: "E' la Regione che si deve chiarire"

Caso Catania, l’affondo di Portoghese: “E’ la Regione che si deve chiarire” VIDEO

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Caso Catania, l’affondo di Portoghese: “E’ la Regione che si deve chiarire” VIDEO

Melania Tanteri  |
giovedì 19 Gennaio 2023

E' un fiume in piena il commissario straordinario del Comune di Catania, che passa da Sant'Agata fino a ciò che non ha trovato a Palazzo.

“E’ la Regione che si deve chiarire”. Il commissario straordinario del Comune di Catania, Federico Portoghese, in occasione della presentazione della Festa di Sant’Agata, commenta così il procedimento di revoca della sua nomina avviato dall’assessorato agli Enti locali. Poche parole ma precise. “Forse qualcosa manca in questo parere legale – continua. Parlano di autonomia dell’Università, ma questa è una tipologia di gestione. Se si prendono come riferimento le sezioni unite della Cassazione, si parla di un atto gestionale e non della dirigenza pubblica”. 

Il commissario dunque non resta a guardare e accenna ciò che probabilmente sarà contenuto nelle memorie che potrà presentare all’Avvocatura della Regione. “Vediamo cosa succederà – prosegue. Non ho fatto alcun ricorso perché non sono un candidato. Il problema è la gestione della città e sant’Agata”.

La gestione della festa di Sant’Agata

E’ un fiume in piena Portoghese. Che passa dalla riorganizzazione del Comitato per la gestione della Festa, fino a ciò che non ha trovato a Palazzo.  “E’ paradossale – continua: dopo che un Comitato in atto si è dimesso, noi lo abbiamo organzzato con le specifiche competenze. L’organizzazione del Comitato oggi è tecnica – afferma. Con competenze giuridiche, religiose e tecniche. E’ stato fatto il budget che prima non esisteva, verbali: così si dovrebbe gestire un evento, con procedure trasparenti che non mi risultano in passato. Stiamo recuperando, ma la programmazione delle manifestazioni doveva essere già pronta e invece abbiamo dovuto riorganizzare. Ma ci stiamo riuscendo”.

“Questa politica non mi piace”

“Una politica dipendente”. E’ così che la definisce Portoghese che ribadisce. “A me non piace e io non ci sto. Io devo condurre un ente pubblico e l’ho detto tante volte, mi baso sull’efficienza e non sulle chiacchiere. Il commissario non risponde al consiglio comunale – aggiunge – ma gestisce un ente”.

Parla di efficienza anche in riferimento alla rimozione del segretario generale del Comune, che tante critiche ha scatenato. “Ricordo che questo ente deve gestire milioni e milioni di fondi europei – dice ancora. Occorre un segretario generale che abbia le funzioni anche di direttore generale, che non ho. Occorre una figura che abbia anche queste competenze. Dobbiamo rispondere alla Corte dei conti: non è un discorso personale ma di organizzazione”.

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