Caso Scieri, Cassazione, competente il giudice ordinario - QdS

Caso Scieri, Cassazione, competente il giudice ordinario

redazione web

Caso Scieri, Cassazione, competente il giudice ordinario

mercoledì 24 Febbraio 2021

E non quello militare. Decisione della Suprema corte sul conflitto di giurisdizione. Il prossimo 29 marzo la ripresa dell'udienza preliminare, a Pisa, per l'uccisione del giovane parà siracusano ucciso nella caserma "Gamerra" nell'agosto 1999

Sarà la magistratura ordinaria a occuparsi del processo per l’omicidio di Emanuele Scieri, il parà ucciso a Pisa il 13 settembre 1999.

Lo ha deciso la prima sezione penale della Corte di Cassazione, risolvendo così il conflitto di giurisdizione insorto tra il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale militare di Roma e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pisa.

La Corte ha dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario, disponendo la trasmissione degli atti al Gip del Tribunale di Pisa.

Il prossimo 29 marzo è prevista la ripresa dell’udienza preliminare, a Pisa, del procedimento per la morte del giovane parà siracusano ucciso nella caserma “Gamerra” nell’agosto 1999.

Una vicenda per la quale sono indagati per omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi i tre ex caporali della Folgore Alessandro Panella, Luigi Zabara e Andrea Antico e i due ex ufficiali, accusati di favoreggiamento, Enrico Celentano, all’epoca dei fatti comandante dei paracadutisti, e Salvatore Romondia.

Per gli stessi fatti è in corso l’udienza preliminare anche presso il gup del Tribunale militare di Roma.

Il reato contestato dal procuratore generale militare Marco De Paolis ai soli Panella, Zabara e Antico è quello di “Violenza a inferiore mediante omicidio pluriaggravato, in concorso”.

Inevitabile il conflitto di giurisdizione tra i due uffici giudiziari, risolto oggi dalla Cassazione in favore del magistrato ordinario.

Il primo agosto scorso La Procura della Repubblica di Pisa aveva chiesto il rinvio a giudizio per i cinque indagati.

Secondo la ricostruzione odierna della Procura di Pisa, Scieri, che aveva 26 anni, la sera del 13 agosto fu vittima di percosse da parte dei tre ex caporali in conseguenza di un violento atto di nonnismo consumatosi all’interno della caserma, in un’area dismessa in prossimità di una torre di prosciugamento dei paracaduti.

Per sfuggire alle botte tentò di salire sulla scaletta in ferro all’esterno della torre, ma qui fu raggiunto e colpito ancora perdendo l’equilibrio e precipitando a terra da un’altezza di diversi metri.

Il suo corpo fu abbandonato e fu ritrovato solo tre giorni dopo.

Gli investigatori avrebbero anche individuato le prove delle attività illecite di copertura messe in pratica nell’immediatezza dei fatti dall’ex aiutante maggiore e dall’allora comandante della Folgore.

In luglio, al termine dell’inchiesta, il corpo di Emanuele Scieri era tornato a casa ed era stato tumulato nel cimitero monumentale di Noto, dove ora riposa accanto al padre, papà Corrado, scomparso nel 2011.

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