Catania, le acque industriali finiscono nel mare della Plaia - QdS

Catania, le acque industriali finiscono nel mare della Plaia

Melania Tanteri

Catania, le acque industriali finiscono nel mare della Plaia

mercoledì 21 Aprile 2021

Dietro le indagini della Procura etnea, la denuncia presentata lo scorso anno dall’amministrazione comunale. Cantarella: “Decenni di cattiva gestione con gravi danni per l’ambiente”

CATANIA – Una denuncia, presentata lo scorso anno, sugli sversamenti a mare di acque provenienti dalla zona industriale. Sarebbe questa l’origine, secondo l’assessore all’ambiente del comune di Catania, Fabio Cantarella, dell’attenzione riservata al sistema di depurazione delle acque in città, in particolare al depuratore di Pantano d’Arci, al centro delle dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro durante un’audizione sul tema da parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad essi correlati.

“Esprimo il mio personale apprezzamento ma anche gratitudine per l’azione competente e responsabile della Procura della Repubblica di Catania – commenta Cantarella – che nei giorni scorsi ha reso noto l’avvio d’indagini su decenni di cattiva amministrazione con gravi danni per l’ambiente. Riteniamo di aver contribuito a consegnare alla giustizia quei fatti con una mia puntuale denuncia presentata l’anno scorso, quando le acque, in parte provenienti da alcune lavorazioni industriali, si riversarono in mare alla Playa”.

L’assessorato all’Ambiente, insieme alla Polizia ambientale, l’Arpa e altre istituzioni ha chiesto, dunque, di accertare eventuali danni per la salute. “Un’iniziativa mai adottata da nessuna amministrazione nei decenni precedenti – tuona Cantarella. Che precisa: “Nonostante il buco miliardario ereditato – continua – si lavora senza risparmiarsi”.

Il delegato della giunta comunale parla anche della nuova struttura per depurare le acque. “A inizio marzo – dice – il sindaco Salvo Pogliese assieme al commissario unico per la depurazione, Maurizio Giugni, ha annunciato la progettazione definitiva del ‘nuovo’ depuratore di Pantano d’Arci: un adeguamento funzionale ad accogliere i reflui della città e dei comuni limitrofi, per una copertura complessiva di 565mila abitanti equivalenti. L’intervento sarà integrato con la nuova rete fognaria, anch’essa in fase di progettazione, con sette lotti e 360 nuovi chilometri di reti, superando decenni di mala gestio e inerzia”.

Infine, l’assessore all’Ambiente, fa un punto sulla raccolta differenziata, non solo ricordando come il Comune abbia “avviato l’iter per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica dell’umido in Pantano d’Arci, che in modo del tutto naturale contribuirà a farci abbattere i costi dei rifiuti”.

Ma di aver dato nuovo slancio alla timida raccolta differenziata in città. “Abbiamo gradualmente ampliato la raccolta porta a porta, pubblicato il nuovo bando sulla gestione dei rifiuti urbani, attivato quattro nuove isole ecologiche mobili dove non ne esistevano, elevato penali per milioni e milioni di euro in un assessorato in cui non se ne facevano”.

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