Catania, alloggi popolari, famiglie ancora in attesa - QdS

Catania, alloggi popolari, famiglie ancora in attesa

Desiree Miranda

Catania, alloggi popolari, famiglie ancora in attesa

martedì 14 Luglio 2020

Cresce il disagio sociale in città: circa 1.500 famiglie hanno chiesto un aiuto per gli affitti. Il Comune ha dei progetti di assistenza e di alloggi sociali, ma non bastano mai e si devono anche fare i conti con ritardi, mancanza di denaro e lavori infiniti

CATANIA – L’emergenza sociale non si è mai arrestata e in tempi di Covid-19 si è piuttosto aggravata. Il Comune ha dei progetti di assistenza e di alloggi sociali, ma non bastano mai e si devono anche fare i conti con ritardi, mancanza di denaro e lavori infiniti. Montano intanto le proteste in città.

La misura più usata al Comune di Catania, tramite l’agenzia per la casa, prevede solo soluzioni per la mediazione immobiliare che spesso si sono concretizzate con il buono famiglia a cui “presto aggiungeremo il bonus regionale”, annuncia l’assessore ai servizi sociali Giuseppe Lombardo. Un aiuto per il pagamento di affitti e bollette “che hanno avuto un buon successo”. I numeri di chi ha fatto richiesta sono alti, l’assessore parla di circa 1500 famiglie e “sebbene ne abbiamo esaudite circa 300, siamo nelle condizioni di assicurare il beneficio a tutti gli idonei che sono circa 1100”. “Inoltre sono in pagamento quelli di marzo e aprile”, dice Lombardo. Un sostegno per chi ha un minino di reddito tale da potersi permettere di affittare una casa e pagarla poi con il contributo pubblico. Molti però non hanno questa possibilità e attendono un alloggio popolare che non arriva mai.

Pensiamo al cosiddetto Palazzo di Cemento, poi rinominato Torre Leone. I lavori avrebbero dovuto essere già finiti mesi fa, mancano piccole cose come gli ascensori, ma il ribasso d’asta è stato troppo e i soldi sono finiti senza che si riuscisse a completare tutto. Sono mesi che si cerca una soluzione ma nei fatti gli alloggi rimangono inutilizzabili. Le famiglie che ci sperano sono arrabbiate e si sono recate negli uffici dei Servizi sociali comunali alla ricerca di notizie. “Nulla sembra essere cambiato, vige l’incertezza – dichiara Giusi Milazzo, segretaria del Sunia di Catania – A proposito di Palazzo di cemento, siamo convinti che occorra la massima chiarezza e trasparenza; quest’ultima in particolare è un dovere nei confronti delle famiglie in difficoltà”.

So che manca poco e che si stanno attivando al massimo le possibilità per consegnare gli alloggi il prima possibile. Purtroppo gli intoppi sono stati tali da pregiudicare la consegna nei tempi che avevamo stabilito” dice Lombardo.

Dal sindacato chiedono di più. “È necessario che l’amministrazione comunale fornisca una reale tabella di marcia per il completamento dei lavori ed occorre avere chiarezza sui criteri dell’assegnazione, perché riteniamo sbagliato che si impongano scelte fatte in base a parametri che non sono stati resi noti. Il bisogno delle famiglie cresce e la mancanza di alloggi popolari è un problema gravissimo. Per questo occorre completare Palazzo di cemento e avviare finalmente i lavori alle due torri che consentirebbero di dare risposte definitive al bisogno di 144 famiglie”.

Per tutto il resto occorre ancora attendere. “È stata deliberata in giunta la ristrutturazione di via Cefalì dove è previsto un alloggio sociale e poi abbiamo degli alloggi a bassa transizione che sono già attivi con 80 posti per dormire. Dai 25 ai 30 sono già utilizzati dai senza tetto e contiamo di riempirli tutti entro settembre/ottobre. Ovviamente noi li proponiamo e poi è una scelta dell’utente”. Per i senza dimora a disposizione anche bagni e docce “allestiti nella fase Covid e che stanno avendo grande successo grazie a tutte le realtà del terzo settore”, dice Lombardo.

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