Catania, imprese online per ripartire “Ma digitale non è panacea” - QdS

Catania, imprese online per ripartire “Ma digitale non è panacea”

Chiara Borzi

Catania, imprese online per ripartire “Ma digitale non è panacea”

venerdì 02 Luglio 2021

Intervista a Giuseppe Russo, neo presidente di Confcommercio Giovani: “Tra le nuove generazioni è frequente l’assenza di progettualità vera. Senza un buon business plan, l’azienda ha vita breve”

CATANIA – Da giugno il giornalista e capo azienda Giuseppe Russo è il nuovo presidente di Giovani imprenditori Confcommercio Catania. L’elezione è arrivata in un momento storicamente cruciale, definito di ripartenza dopo la pandemia, e che si mescola ancora ai problemi già prodotti da una crisi economica mai del tutto lasciata alle spalle.

Dall’esigenza di trovare una soluzione a vecchie e nuove difficoltà è scaturito un programma che strizza l’occhio all’imprenditoria online, senza però giudicarla “panacea di tutti i mali”. Abbiamo chiesto al neo presidente Russo come stanno le imprese catanesi aderenti a Confcommercio Giovani e quale percorso vuole prospettargli per mantenere il passo del nuovo mercato.

Qual è lo stato di salute delle imprese catanesi gestite da giovani?
“Ci sono tante imprese e tanti giovani imprenditori con voglia di ripartire. Alcuni settori non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia, ma tutte le aziende sono allo stremo delle forze. Vogliamo rimetterci in carreggiata e all’orizzonte, questa volta, si vedono degli spiragli. C’è ottimismo ma non nascondiamo di stare navigando a vista”.

La statistica non è incoraggiante. In nove anni la percentuali di imprese giovanili a Catania è sceso all’11 per cento dal 15 per cento del 2011. Cosa è successo?
“Contiamo di recuperare terreno prestando un’attenzione particolare al digitale. La pandemia ha agevolato questo passaggio che deve diventare un punto di riferimento anche per le nuove imprese. Quel che noto è l’assenza frequente di una progettualità vera, in grado di sostenere un’attività nata da poco e destinata a durare. Senza un buon business plan può succedere che l’impresa abbia vita breve a prescindere dalla pandemia”.

Giovani imprese catanesi e digitalizzazione, che rapporto esiste con i nuovi mercati della rete e quali aziende si stanno dimostrando più sensibili?
“Le imprese giovanili sono tutte abbastanza sensibili e tra i giovani imprenditori c’è già chi si occupa di digitale. I nostri aderenti sono molto aperti verso questo mondo, pur essendoci ancora uno zoccolo duro che rinuncia al digitale. La strada del futuro è quella, ma non può essere la panacea di tutti i mali. Nelle app dedicata al food, per esempio, ci segnalano commissioni che azzerano quasi i profitti per l’azienda. Non è detto quindi le grandi piattaforme siano un beneficio per tutti”.

Qual è il suo programma per questo mandato e con quali auspici lo sosterrà?
“Ripartire è la parola d’ordine, ma dopo la pandemia non è facile. Puntiamo a sostenere le nuove imprese e quelle che stanno crescendo con seminari, puntando sulla digitalizzazione e il commercio online per produrre anche dei benefici a cascata sul territorio”.

Twitter: @ChiaraBorzi

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