Catania-Latina, Tabbiani: "Abbiamo qualità individuali a patto che..." - QdS

Catania-Latina, Tabbiani: “Abbiamo qualità individuali a patto che…”

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Catania-Latina, Tabbiani: “Abbiamo qualità individuali a patto che…”

Redazione  |
sabato 07 Ottobre 2023

Luca Tabbiani, mister etneo, parla alla vigilia di Catania-Latina, in programma domani alle 16:15. Le dichiarazioni del tecnico rossazzuro.

Luca Tabbiani, mister etneo, parla alla vigilia di Catania-Latina, in programma domani alle 16:15. Di seguito le dichiarazioni del tecnico rossazzurro:

“Per quanto riguarda l’infermeria non recuperiamo nessuno ma sono tutti vicini al recupero. Noi li aspettiamo perché sono giocatori importanti e più siamo meglio è sia nelle scelte iniziali che nel corso della partita. Sono anche fermi da un po’. Sarà necessario ricondizionarli ma ora avremo più tempo per lavorare. Sugli esterni, mancando pure Bocic e De Luca, se necessario potremmo adattare qualcuno. Deli, per esempio, può ricoprire anche quel ruolo. In generale ho in rosa più calciatori che possono occupare molteplici ruoli. Catania-Latina dopo la gara del 2022? Oggi si gioca la stessa sfida con una società molto solida e vogliosa di portare qualcosa di nuovo e importante per questa grande piazza. Per noi è un match come gli altri. Dobbiamo avere la forza di ragionare e capire che siamo gli stessi di Catania-Foggia e della trasferta di Caserta. Bisogna avere la forza di dimenticare quel che è stato fatto nella precedente partita sia nel bene che nel male. Ragioniamo sulla nostra crescita. Miglioriamo qualcosa che si sbaglia e manteniamo quello che di buono si fa. Avremo qualche passaggio a vuoto oppure situazione da migliorare nel corso della stagione però cerchiamo sempre di limitare i problemi che si possono venire a creare tramite la forza del collettivo. Abbiamo giocatori forti individualmente. Stiamo crescendo come collettivo. Quando il collettivo e l’individuo crescono insieme può diventare qualcosa di bello”.

Verso Catania-Latina: la presentazione del match

“Il Latina ha giocato sia con il 3-5-2 che con il 4-4-2. La superiorità numerica a centrocampo potrebbero averla ma non è detto. Questo dipende da quanto riusciamo a fare abbassare i quinti nel caso in cui dovessero giocare con il 3-5-2. Siamo pronti a tutte le possibilità. Sappiamo quel che dovremo riuscire a fare. Penso che abbiamo le qualità individuali per portare a casa la gara a patto che l’atteggiamento adottato in tutte le partite, salvo quella di Monopoli, venga mantenuto. Dobbiamo vedere i giocatori correre tanto e aiutare il compagno è quello che permette poi alla squadra di vincere la sfida, mettendo a posto determinate cose come stiamo facendo. Il Latina è squadra che sa essere sia aggressiva che aspettare un po’ più bassa. Noi dovremo essere bravi a capire i momenti della partita. Latina è competitivo e organizzato. Continuano il percorso con lo stesso allenatore e si conoscono. Stanno facendo un ottimo campionato in maniera molto meritata. Vincere porta autostima ma può, non è il caso nostro, anche portare eccessiva tranquillità. Invece dopo la sconfitta si ha lo svantaggio mentale di avere più paura tuttavia al tempo stesso aumenti l’attenzione. I ragazzi sono stati fantastici a dimenticare la sconfitta ma non la prestazione contro il Foggia giocando la partita successiva con la giusta tranquillità e personalità. Dobbiamo dimenticare Casertana e Messina perché c’è ancora molto da lavorare e non possiamo pensare che con il Latina possa essere una partita facile da vincere. Sono tutte partite complicate che devono essere affrontate come i ragazzi hanno fatto finora. Serve essere consapevoli che non è detto che le sfide si sblocchino subito. La gara è lunga e pure grazie alle sostituzioni possiamo determinare un eventuale cambio di risultato. Con Crotone e Foggia abbiamo alzato troppi giocatori prendendo ripartenze che hanno dato fiducia agli avversari. È importante mantenere sempre la compattezza e il modo di giocare dei primi 60 minuti. Dobbiamo rimanere equilibrati. Mi piace costruire il gioco ma ci sono vari momenti da leggere nel modo migliore per evitare il rischio di compromettere un risultato. Come nella Coppa Italia: il Messina nel finale ha riaperto il match e sarebbe stato un peccato rovinare tutto per quanto messo in pratica dai ragazzi. Cerchiamo di codificare determinati movimenti ma poi a scegliere la giocata è l’atleta. In questa squadra i ragazzi scelgono quasi sempre bene perché c’è la base di una qualità tecnica importante. Questo rappresenta un vantaggio per me. Se una squadra difende a tre, quattro o cinque uomini o attacca con due punte o una gli spazi da poter attaccare sono diversi quindi abbiamo lavorato per tentare di muovere il pallone in un determinato momento. Il mister ha importanza in certi aspetti ma avere una squadra di qualità aiuta noi allenatori ad essere più bravi. La profondità te la danno gli avversari perché più alti sono e più profondità noi abbiamo. Il Foggia era molto basso, dunque serviva avere maggiore pazienza avendo meno profondità. Con Picerno, Messina e Casertana si poteva attaccare meglio la profondità. Mi piace tenere le mezzali dentro perchè hanno più possibilità di recupero, inserimento e danno equilibrio. Però quando si affronta una squadra bassa naturalmente si cerca di allargare il gioco. Dobbiamo leggere queste situazioni e i ragazzi lo fanno bene: capiscono il momento della partita in cui attaccare determinati spazi. Più giochiamo insieme e più i ragazzi si conoscono e riconoscono determinate cose. Aumentando questa conoscenza sarà sempre più facile riconoscere gli spazi da dover attaccare. Vedo un gruppo costantemente in crescita. Le ultime partite vi fanno capire, non a me perchè dopo il
Foggia ero sereno anche se sembravo matto, che questa squadra possiede valori umani importanti perchè ha reagito in maniera importante. I ragazzi si aiutano dentro il campo e in allenamento. Questo gruppo cresce veramente bene ed è bello allenarlo”.

Le ultime sui singoli, sulle ambizioni del gruppo e sul rapporto con la città

“Sarao è un ragazzo di un’umiltà e sacrificio incredibili. Sono contento per il goal ma per me non è cambiato niente. Intendo che lo reputavo a prescindere importante per questa squadra dentro lo spogliatoio e soprattutto in campo. Ognuno dei ragazzi lo è con le proprie caratteristiche. La rete gli ha dato fiducia, se lo meritava e sono molto felice per lui. Castellini e Bouah? Stanno facendo i terzini a destra. Ora pure Devid ha molta più gamba. È un giocatore dotato di una grande struttura. Andando incontro a un periodo intenso di sfide. ci sarà ancora più bisogno di tutti. Bouah sta crescendo, così come Maffei ha giocato una grande partita contro il Messina. È giovane, diamogli tempo per crescere ulteriormente. Il ragazzo ha dimostrato di poterci dare una mano, parliamo di un 2004. Ha giocato con grande personalità. Mattia ha la fortuna di avere vicino un giocatore come Mazzotta. La medesima fortuna è di tutti i nostri giovani che hanno dei compagni esperti che possono aiutarli nel loro percorso. Dobbiamo avere l’ambizione di arrivare in alto perchè ne abbiamo le possibilità. Tuttavia non arriveremo in alto perchè ci chiamiamo Catania o perchè qualche giocatore in organico ha già vinto il campionato. Dobbiamo diventare più forti insieme collettivamente. Cosa mi ha sorpreso da quando sono a Catania? La sorpresa principale è stata vedere 10mila persone in un match di Coppa Italia. La piazza registra numeri che si fatica a vedere anche in Serie A. Ormai è quasi scontato che facciamo 17/18mila tifosi in campionato. Aono numeri che ti danno grandissima responsabilità. Il boato del pubblico aiuta e la squadra avrà voglia di risentire quel boato. Mi ha sorpreso pure il rapporto creato con i ragazzi perchè non ho mai allenato una squadra con calciatori così forti. Lo dico nel pieno rispetto delle precedenti squadre allenate che lottavano per obiettivi diversi. Al contrario di quello che qualche allenatore mi aveva detto ho trovato ragazzi disponibili e umili nonostante le grandissime qualità, disposti al sacrificio. Ho fatto vedere alla squadra il video in cui Di Carmine sul 4-0 a Caserta ha fatto un rientro importante. Chirico idem facendo rientri a 2mila all’ora, Bocic pure in coppa o Marsura. Quando gli attaccanti danno una mano in questo modo vuol dire che c’è grandissima unione d’intenti. Io vivo un pò alla giornata. Cerco di non vivere basandomi sull’entusiasmo, l’euforia e la depressione. Andiamo avanti poi alla fine dell’anno vedremo quanto saremo soddisfatti. lo sono soddisfatto per quello che abbiamo fatto finora in campo, per la reazione incredibile avuta umanamente dopo il Foggia, per il fatto che in Coppa abbiamo mantenuto la nostra identità. Ho la sensazione che ci stiamo costruendo l’identità che ricerchiamo passo dopo passo. Inoltre migliora la condizione fisica. Deli ha mantenuto per quasi l’intera durata della partita di mercoledì ritmo e intensità. Chiaramente giocando si acquista minutaggio. Avere cinque cambi a disposizione ci aiuta perché ci sono tante scelte a disposizione che possono determinare da un momento all’alto. Rigorista tra Chiricò e Di Carmine? Sono giocatori intelligenti. I goal li hanno sempre fatti e li faranno. Saprebbero decidere gestendosi senza problemi. Feeling tra me e la città? Io esco poco. Spesso in casa guardo le partite ma da quel che ho visto Catania è una città bella. La gente è molto calorosa e ti fa sentire subito a proprio agio. Non ero mai stato in Sicilia a parte da giocatore. Sono rimasto colpito dalla bellezza di Catania. I catanesi mi danno la sensazione di essere veramente innamorati della loro squadra e quando uno è innamorato ha dei picchi di depressione o gioia alti ma è bello che sia così. Dobbiamo accettare pure determinate critiche. Si vive un po’ di pancia, a me piace. Mi piacciono le persone dirette che ti dicono in faccia le cose che non vanno e le stesse poi ti dicono che vanno bene. È bello convivere con tante emozioni e anche difficoltà”.

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