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Catania, smantellate due piazze di spaccio a Picanello

redazione

Catania, smantellate due piazze di spaccio a Picanello

martedì 22 Ottobre 2019

Padri e figli insieme a spacciare. Dodici provvedimenti nell'operazione denominata "Eredità", condotta dai Carabinieri. Coinvolto anche un minorenne. Due bande incassavano cinquemila euro al giorno ciascuna

E’ in corso a Catania un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale finalizzata all’arresto di 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’attività di spaccio era impegnato anche un minorenne di appena 14 anni.

Catania si è svegliata stamattina al suono delle pale degli elicotteri dei Carabinieri, utilizzati in un’operazione del Comando provinciale per catturare dodici persone ritenute responsabili, a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere di Picanello.

Nell’attività di spaccio era impegnato anche un minorenne di appena 14 anni.

L’operazione è stata denominata “Eredità”.

L’indagine, coordinata dalla Procura etnea, ha consentito di disarticolare due redditizie piazze di spaccio che operavano in autonomia a poca distanza l’una dall’altra, appunto a Picanello.

Il quartiere è noto per la presenza radicata di gruppi criminali legati a Cosa nostra e rappresenta, secondo gli investigatori, una delle mete privilegiate degli acquirenti di droga della provincia.

Padri e figli insieme a spacciare con minorenni

C’erano anche padri e figli, insieme con minorenni, a spacciare a Picanello: un vero e proprio passaggio di consegne nella gestione degli affari illeciti, da cui il nome dell’operazione.

Tra gli arrestati due padri e i loro due figli, Salvatore e Filippo Puglisi, rispettivamente di 51 e 25, e Giuseppe e Anthony Nastasi, rispettivamente di 46 e 20 anni. Due i minorenni impiegati nell’attività di spaccio impiegati nell’attività, con il duplice ruolo di pusher e vedetta, uno con meno di 14 anni.

Gli altri arrestati sono Patrizio Gregorio Pulvirenti, di 33; Sebastiano Giovanni Massimino, di 33; Sebastiano Guerrera, di 30; Benedetto Maicol Accardi, di 27; Andrea Nicholas Urzì, di 20; Santo Spinella, di 40; Cesare D’Anna, di 46; Marco Guarnaccia, di 35.

Secondo quanto accertato dai Carabinieri lo spaccio avveniva nell’area compresa fra via Timoleone e via Maria Gianni e a gestirlo erano due distinti gruppi criminali, ciascuno responsabile della propria piazza: il primo faceva capo a Salvatore Puglisi e l’altro a Patrizio Gregorio Pulvirenti.

Due organizzazioni da cinquemila euro al giorno ciascuna

Le organizzazioni operavano con ruoli ben delineati e con suddivisione di turni, assicurando la presenza costante di droga, principalmente marijuana, pronta per essere venduta agli acquirenti, il cui afflusso era particolarmente intenso nelle fasce orarie del primo pomeriggio e della prima serata.

Le due organizzazioni riuscivano ad assicurarsi ciascuna un introito medio giornaliero di circa cinquemila euro e operavano in maniera totalmente autonoma e, seppur molto vicini una all’altra, avevano instaurato un rapporto di pacifica convivenza e leale concorrenza, scambiandosi non solamente i clienti ma anche gli spacciatori, che si trasferivano da una piazza di spaccio all’altra in virtù di una offerta di migliori condizioni di lavoro (turni, compenso, sicurezza) garantite dal capo-piazza.

Dagli arresti domiciliari il “lanciatore” gettava le dosi dal balcone

A filtrare e indirizzare i clienti verso i pusher c’erano vedette posizionate agli angoli delle strade.

Gli spacciatori, con tecniche sempre differenti, cedevano lo stupefacente nascosto in auto, motorini, panchine, etc.

Uno degli indagati era il “lanciatore” che, sebbene agli arresti domiciliari, contribuiva attivamente all’attività di spaccio confezionando in casa le dosi e lanciandole dal balcone su richiesta del pusher.

Sequestrati anche due chili di marujana

Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati oltre due chili di marijuana e arrestate, come detto, dieci persone in flagranza di reato di detenzione e spaccio di stupefacenti.

Oltre 150 le persone, per lo più giovanissimi, sono state segnalate alla Prefettura come consumatori di droga.

I tempi di intervento sono stati particolarmente brevi in attuazione di un consolidato protocollo di indagini seguito dalla Direzione Distrettuale Antimafia per contrastare il fenomeno delle piazze di spaccio a Catania e che ha consentito di richiedere l’ordinanza cautelare nel febbraio 2019 solamente dopo pochi mesi rispetto alla condotta contestata (ottobre 2018).

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