Cattiva qualità dell’aria, inquinamento oltre le soglie in diverse zone dell’Isola - QdS

Cattiva qualità dell’aria, inquinamento oltre le soglie in diverse zone dell’Isola

Giuliano Michele

Cattiva qualità dell’aria, inquinamento oltre le soglie in diverse zone dell’Isola

venerdì 08 Luglio 2022

Nelle ultime settimane l’Arpa Sacilia ha registrato sforamenti tra Solarino, Priolo e Melilli
In più occasioni c’è stato anche un superamento dei limiti per idrocarburi non metanici

La qualità dell’aria in Sicilia è sempre peggiore: se già poche settimane fa l’Arpa aveva lanciato l’allarme per le quantità di particolato presenti nell’aria in quasi tutti i punti di rilevazione della regione, proprio di questi giorni è la comunicazione del superamento delle soglie massime fissate per l’ozono in tre stazioni del siracusano: la prima è quella di Solarino, dove la concentrazione di O3 (ozono) ha superato i limiti stabiliti nella giornata del 23 giugno scorso.

La concentrazione più elevata di ozono, come media su 8 ore, è risultata pari a 182 ug/m3 (microgrammi per metro cubo) dalle 10 del mattino alle 17 del pomeriggio. A Melilli, sempre vicino a Siracusa, la soglia è stata superata in diverse giornate: il 23 giugno la concentrazione oraria più elevata di ozono è stata di 268 ug/m3, mentre la concentrazione media di ozono nelle 8 ore, è risultata pari a 185 ug/m3.

Anche la concentrazione media di Nmhc (idrocarburi non metanici) è stata maggiore di 200 ug/m3, con valore massimo pari a 485 ug/m3. Anche nella giornata del 27 giugno, è stata registrata una concentrazione massima pari a 270 ug/m3, mentre la concentrazione più elevata di ozono, come media su 8 ore, è stata di 161 ug/m3. Inoltre, nella stessa giornata è stata registrata una concentrazione media di Nmhc di 200 ug/m3, con valore massimo pari a 352 ug/m3.

Il 27 giugno la soglia è stata superata anche nella stazione di Priolo, dove la concentrazione oraria più elevata è risultata pari a 198 ug/m3, mentre quella media su 8 ore è stata di 149 ug/m3. Anche in questo caso è stata segnalata una concentrazione media di Nmhc maggiore di 200 ug/m3.

Una condizione di allarme che è stata segnalata in questi giorni ma purtroppo non è una novità. Poche settimane fa, sempre l’Arpa ha pubblicato i dati relativi al particolato rilevato nell’aria nel 2020: tutte le centraline siciliane hanno registrato sforamenti 666 volte, in 31 centraline su 33.

Il comune con il maggior numero di giornate negative è stato Porto Empedocle, nell’agrigentino, in cui il valore di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10 è stato superato per 39 giorni, seguito da Niscemi (Caltanissetta) con 29 giorni.

Il materiale particolato aerodisperso si concretizza in un insieme di particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria e in ambiente. Queste sono caratterizzate da lunghi tempi di permanenza in atmosfera e possono, quindi, essere trasportate anche a grande distanza dal punto di emissione, hanno una natura chimica particolarmente complessa e variabile, sono in grado di penetrare nell’albero respiratorio umano e quindi avere effetti negativi sulla salute.

Mentre il valore limite della media annua previsto dalla normativa italiana (ed europea) è di 40 ?g/mc, il valore limite di riferimento individuato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – oltre il quale dovrebbe scattare un livello di allerta – è di soli 20 ?g/mc. Anche questo non deve stupire: dalle ricerche scientifiche è emersa una relazione significativa fra Pm10 e tumore al polmone, con un aumento del rischio pari al 22% per ogni aumento di 10 ?g/mc. Il valore limite giornaliero previsto dalla legge italiana è di 50 ?g/mc (microgrammi per metro cubo) di aria, e non può essere superato per più di 35 volte nell’anno solare (decreto legislativo 155/2010), pertanto è importante contare i giorni di sforamento dall’inizio dell’anno.

Diversamente, lo stesso decreto definisce come valore limite sulla media annua 40 ?g/mc. Lo scopo della media annua è quello di valutare l’esposizione della popolazione al Pm10, mentre lo scopo di contare i superamenti giornalieri è quello di valutare l’esposizione a picchi di concentrazione sul breve periodo. Michele Giuliano

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