C’è sempre una Salem per i Giusti - QdS

C’è sempre una Salem per i Giusti

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C’è sempre una Salem per i Giusti

Giovanni Pizzo  |
giovedì 18 Agosto 2022

Per chi non ricorda Salem era una graziosa cittadina del Massachusetts, allora Colonia Britannica, dove nel 1692 impiccarono 19 donne, dopo un processo sommario in cui erano accusate di stregoneria. I Giusti cittadini protestanti di Salem dovevano trovare dei Capri espiatori. C’è sempre una donna da impiccare o bruciare, e spesso chi incita i maschi inceneritori sono altre donne. Oggi sul rogo è finita Giorgia Meloni, gira un suo video, in cui onestamente è molto carina, in cui in francese, per altro non pessimo, parla positivamente di Mussolini. Da quel video è passato più di un quarto di secolo, e c’è da credere che per una giovane donna del Fronte della gioventù, dell’ex MsI, non fosse inusuale  dire quelle cose in quei tempi, di ancora forte contrapposizione ideologica. Esistevano ancora i giovani comunisti e la sinistra giovanile, tutti movimenti poi sciolti nell’acido della deideologizzazione.

Ma oggi la donna Meloni, unico capo partito donna, fa paura, se arriva lei, e Giorgia dai cartelloni si dice Pronta, come una sua collega francese, finiamo di nuovo sotto una dittatura fascista. Distruggerà la costituzione e farà a pezzi l’Europa, rimetterà alla Difesa La Russa che darà fuoco alle polveri affondando navi nel Mediterraneo. Come se la Costruzione non avesse i suoi anticorpi e non li avesse la società italiana. Il Giorgiapensiero viene visto come un virus, forse perché il suo libro ha venduto più di quelli di Veltroni, e quindi pandemico, arruoliamo Crisanti il virologo più temerario, il Torquemada dei batteri.

Giorgia è una donna, non una Santa, ma nemmeno il mostro che come una draghessa rotea occhi dal dimon sfuggiti.

E lei per ora il soggetto da Santa inquisizione, lo dicono i Giusti, che ovviamente non combattono una battaglia identitaria sulla loro visione di società, troppo ambigua, sempre che esista un’identità, ma conducono la Santa Crociata contro la Sultana fascista. Alcuni economisti sostengono che indipendentemente da Giorgia il fascismo sta tornando perché è arrivato il suo brodo primordiale, l’inflazione. Quando la febbre da inflazione sale, precipita il potere di acquisto delle persone normali, quelle che non vanno a Capalbio o Sabaudia, quelle che vanno a Coccia di Morto o a Fregene, e che non arrivando, nonostante lavorino alla fine del mese cominciano a dare di matto e vogliono uomini forti al potere. Perché solo il potere può risolvere la tragedia della miseria in cui sono piombati, con il credito del cellulare esaurito e la benzina  quotata vicino ai tremila. Ed in questo autunno caldissimo, dopo l’estate più rovente del secolo, arriva Lei, bella bella, come dice la canzone, che vola Regina dei sondaggi. Pensate cosa deve essere per una donna di sinistra, che idealizza i soliti maschi capi partito, vedere una sorella sbagliata prendere il comando di maschi adoranti. È l’inferno nelle sue peggiori rappresentazioni. Al rogo! Al rogo!

Se non possiamo contrastare con ragioni più forti le loro proposte ammazziamo la Daneris bionda, madre dei draghi fascisti, denigriamola in tutti i suoi aspetti, fisici ed antropologici, diamogli della borgatara, tanto la Magnani nun ce sente, diamoli della ipocrita perché parla di famiglia e nun se sposa, diamogli dell’omofoba che di questi tempi è più decisivo che dargli della donna di facili costumi.

Lei onestamente non fa nulla per eliminare le critiche più feroci, perché ha capito che meno lo fa più cresce nei sondaggi. Si tiene la fiamma della sua gioventù, parla di Dio in un paese scristianizato, parla addirittura di una parola ottocentesca e assurda come Patria. Ma ci è andata mai in qualche salotto a la page romano sta ex pischella del Colle Oppio? Nun sa che ste parole Nun se dicono? Che Malagò così cool non vuole? Bisogna essere politicamente corretti.

Questo Paese pensa di sopravvivere nella esasperata competizione internazionale, con i cosacchi del Don alle porte, con il politicamente corretto? Ma questo provincialismo grottesco e ridicolo fino a quando deve continuare? Quando da quinta Potenza mondiale che eravamo non ci inviteranno nemmeno al G20?

La destra che si è evoluta istintivamente in identitaria, seppur con grande confusione e poca elaborazione di pensiero nuovo, non riciclato, si batte con il popolarismo di altra identità, non con un populismo etico, quello dei Giusti, senza elaborazione culturale di idee e visioni di futuro complesse. Soprattutto si batte parlando con i Cipputi, no paracadutando le donne del sindacato in territori sconosciuti ma blindati come collegi. A Cipputi, che da tempo non vita a sinistra, interessa vedere nel proprio collegio uno di loro, non una donna, strumentalizzata in quanto donna, che deve faticare a trovare nell’armadio un vestito modesto per non fare percepire troppo le differenze con la classe proletaria.

Può essere che il Cipputi, e magari pure sua moglie che impazzisce per far di conto, voti la Giorgia se lo va a trovare alla Garbatella o a Centocelle. Perché lui a Prati o al Pigneto non ci abita. Magari la Strega Giorgia, dagli occhi tondi e azzurri, parla come loro, senza erre arrotate o senza perifrasi, che danno solo distanza sociale. Capace che il Cipputi voglia provare l’ombrello di destra, forse ci si ripara, pensa, invece di prenderlo in quel posto.

Così è se vi pare.

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