Cerca una sosia per ucciderla e simulare la propria morte: "Volevo cambiare vita"

Cerca una sosia per ucciderla e simulare la propria morte: “Volevo cambiare vita”

Daniele D'Alessandro

Cerca una sosia per ucciderla e simulare la propria morte: “Volevo cambiare vita”

Redazione  |
giovedì 02 Febbraio 2023

Una storia agghiacciante arriva dalla Baviera, in Germania: una giovane 23enne avrebbe ucciso una sosia per simulare la propria morte

Una storia incredibile e tragica allo stesso tempo arriva dalla Germania.

Una giovane donna tedesca ma di origini irachene avrebbe assassinato la sua sosia, rintracciata sui social media e contattata su Instagram, al fine di simulare la propria morte.

Il cruento omicidio – si parla di 55 coltellate – sarebbe stato commesso lo scorso 16 agosto 2022, a Ingolstadt, in Baviera.

La Polizia tedesca, nella giornata di lunedì, avrebbe confermato i sospetti contro la donna e un uomo che sarebbe stato suo complice: secondo gli inquirenti, la 23enne avrebbe compiuto il delitto per cambiare vita e sfuggire a problemi familiari.

La dinamica

Le due sosia avevano la stessa età. La vittima, 23 anni proprio come la presunta omicida, era praticamente identica alla sua assassina, cosicchè da rendere inizialmente vincente il diabolico piano.

Dopo l’omicidio la donna era stata abbandonata in un’auto: il corpo coperto di sangue era stato ritrovato lo scorso agosto in una Mercedes parcheggiata. Le indagini avevano inizialmente identificavato la vittima come Sharaban K., un’estetista di 23 anni di Monaco, con origini irachene: in realtà, però, il vero nome della vittima era Khadidja O., una beauty blogger algerina di Heilbronn, nel Baden-Württemberg.

Insieme a un kosovaro di 23 anni, di nome Sheqir K, come detto suo presunto complice, Sharaban K. era stata detenuta in custodia cautelare dalla polizia bavarese già il 19 agosto 2022, anche se le autorità non hanno speculato pubblicamente sul movente fino a questa settimana.

“Le indagini ci hanno portato a presumere che l’accusata volesse nascondersi a causa di una lite familiare e simulare la propria morte”, le parole pronunciate lunedì mattina da Veronika Grieser dell’ufficio del procuratore.

Anche i genitori avevano erroneamente riconosciuto il corpo della figlia

Anche i genitori della presunta defunta avevano erroneamente identificato la donna assassinata come la propria figlia.

I dubbi però sono cominciati a emergere dall‘autopsia, che ha dato il via a indagini e accertamenti di vario tipo, fino all’arresto della sospettata e del coetaneo.

L’accusa in un primo momento era di omicidio colposo. Ma ora gli inquirenti ritengono che la donna e il suo presunto complice abbiano premeditato il delitto e colto la vittima di sorpresa.

I due, attualmente in carcere, rischiano la condanna all’ergastolo: al momento, però, l’arma del delitto non sarebbe stata ancora rinvenuta.

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