Primo maggio, il progetto della Cgil per il rilancio della Sicilia - QdS

Primo maggio, il progetto della Cgil per il rilancio della Sicilia

Raffaella Pessina

Primo maggio, il progetto della Cgil per il rilancio della Sicilia

venerdì 01 Maggio 2020

In questa Festa del lavoro senza iniziative di piazza il segretario generale, Alfio Mannino guarda al futuro. “Senza i trasporti sarà difficile ridare slancio a tutta l’economia” dice. E lancia un appello: “No agli interessi di bottega, serve coesione e la priorità sia la sicurezza”

Nel giorno della festa del Lavoro i sindacati tirano le somme su quanto è stato fatto ma guardano anche al futuro. Un futuro pieno di incertezze, ma fatto comunque di priorità. Il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino parla di sicurezza sul lavoro.

“E’ un Primo Maggio senza iniziative di piazza, ma è ugualmente un appuntamento al quale non mancheremo in tutti i modi in cui sarà possibile, per rimarcare la nostra presenza al fianco del mondo del lavoro soprattutto in questo periodo difficile – ha detto Mannino -. Oggi la nostra priorità è la sicurezza. Serve sicurezza per ripartire e per tornare ad avere fiducia nella possibilità di miglioramento delle condizioni del mondo del lavoro e di quelle generali. Il nostro impegno è dislocato sulla costruzione di una Sicilia oltre l’emergenza sanitaria che non può prescindere da essa, dalle sue conseguenze, dalle iniziative e dai comportamenti che si rendono necessari per il contenimento dell’epidemia”.

Ma per raggiungere questi obietti serve coesione, ed è questo il punto che ha ribadito il segretario della Cgil: “occorre il massimo della coesione per superare questo momento. Il mio appello alla politica è di mettere da parte qualunque interesse di bottega per guardare con forza all’interesse generale, attivando tutte le forme di confronto che saranno necessarie per un progetto credibile di rilancio della nostra terra e dell’occupazione. La Cgil darà tutto il suo contributo”.

I rappresentanti sindacali del settore dei trasporti invece sollecitano una revisione dell’ordinanza regionale del 13 marzo scorso. “La fase 2 siciliana non può prescindere dallo sblocco della mobilità interna, non potrà essere garantita alcuna ripresa economica legata al turismo locale, cioè degli stessi siciliani verso mete regionali, se treni, pullman, navi e persino aerei per collegamenti con le isole minori non torneranno in circolazione – affermano Franco Spanò, Dionisio Giordano e Agostino Falanga, segretari generali delle categorie regionali dei trasporti della Cgil, della Cisl e della Uil Sicilia -. Troppi annunci sull’esigenza di una ‘riapertura dei cancelli’, a condizione che non si deroghi sul tema della salute e sicurezza dei lavoratori. Ma di fatto continuano a non essere applicati e rispettati i protocolli di sicurezza già condivisi e sottoscritti a livello nazionale nel mese di marzo”. “Senza i trasporti sarà difficile ridare slancio al turismo e quindi all’economia, ma tutto va fatto adottando misure di sicurezza per i lavoratori e i cittadini, compatibili con la situazione epidemiologica”.

E’ necessario, secondo i sindacati, “ricontestualizzare l’ordinanza regionale n. 5 del 13 marzo nella parte relativa alle misure da applicare ai servizi di trasporto pubblico gommato e marittimo e rivedere l’offerta commerciale di Trenitalia, al momento stoppata al 10% a causa dell’emergenza Covid 19, per incrementarla in direzione delle località turistiche. Senza dimenticare l’obbligo di continuità territoriale verso e da Lampedusa e Pantelleria, con voli quotidiani che garantiscano gli abitanti delle isole e auspicabili turisti”.

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