“Che continente sei?”, studenti gelesi a lezione di ambiente e biodiversità - QdS

“Che continente sei?”, studenti gelesi a lezione di ambiente e biodiversità

redazione

“Che continente sei?”, studenti gelesi a lezione di ambiente e biodiversità

venerdì 02 Giugno 2023

Concluso il progetto di Eniscuola “Che continente sei?” che ha coinvolto due classi dell’istituto comprensivo “Don Bosco”

GELA (CL) – Eniscuola ha concluso il progetto “Che continente sei?”, che ha coinvolto 37 studenti di due classi dell’istituto comprensivo “Don Bosco” di Gela. Le analisi delle ultime prove Invalsi del 2021 hanno evidenziato la maggiore capacità della scuola primaria di affrontare l’emergenza sanitaria. Tuttavia, già dai primi anni di frequentazione emergono segnali che anticipano le difficoltà che diventeranno più evidenti alle scuole medie e superiori, riguardanti la sfida dell’approfondimento degli argomenti e nell’acquisizione di competenze. Soprattutto nelle materie di Italiano, Inglese e Matematica, i test hanno rilevato una differenza nei risultati tra le scuole e tra le classi nelle regioni meridionali, e dunque anche in Sicilia.

In risposta a questa sfida educativa, Eni attraverso Eniscuola ha proposto anche a Gela, nell’anno scolastico 2022-2023, un percorso didattico dedicato alle scuole primarie, con l’obiettivo di sensibilizzare i più piccoli attraverso attività laboratoriali e di esplorazione. L’obiettivo principale è stato trasmettere l’importanza dell’adozione di comportamenti sostenibili e approfondire il tema della biodiversità, evidenziando il ruolo cruciale che svolge per la salute del pianeta e degli esseri viventi che lo abitano. Inoltre, il progetto ha puntato a diffondere la conoscenza dell’impegno della stessa Eni nell’adottare strategie di sostenibilità per affrontare il cambiamento climatico.

È nato così “Che continente sei?” che prevede l’associazione della scuola primaria a uno dei nostri cinque continenti. Durante il percorso didattico, una classe quarta e una classe quinta dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Gela hanno esplorato il pianeta, dedicando un’attenzione particolare all’Australia, approfondendone la biodiversità e scoprendo l’importanza della tutela e dell’equilibrio degli ecosistemi per la salute sia dell’uomo che di tutto il pianeta.

Il percorso formativo ha previsto nel corso dell’anno scolastico una serie di laboratori tenuti dal Biologo e Divulgatore Scientifico della Fondazione Eni Enrico Mattei, Andrea Bellati e si è concluso con uno spettacolo teatrale in cui sono stati protagonisti gli stessi bambini coinvolti nel progetto. Il divulgatore scientifico Andrea Bellati e l’attore Davide Gorla hanno dato vita alla rappresentazione, a cui hanno partecipato anche il presidente della Raffineria di Gela Walter Rizzi, la responsabile Cultura di Impresa Eni, Lucia Nardi insieme a Gioacchina Di Cataldo della Fondazione Eni Enrico Mattei e la dirigente dell’istituto comprensivo “Don Bosco” Rosalba Marchisciana.

“Il progetto è andato benissimo – ha dichiarato la dirigente Marchisciana -, siamo soddisfatti in particolare del riscontro che abbiamo avuto dai nostri alunni. Devo dire che siamo in linea con quanto abbiamo cercato di realizzare in questi anni, tanto da avere ricevuto un riconoscimento a livello ministeriale che ha certificato la nostra scuola in linea con il progetto RiGenerazione Scuola. La collaborazione ormai consolidata con Eni, che è stata anche da stimolo per trattare bene i temi di sostenibilità e ambiente, si è rafforzata grazie a ‘Che continente sei?’. Grazie a quello che ci hanno detto del progetto i nostri alunni, abbiamo la sensazione di aver ben seminato”.

Hanno dato opinione positiva a conclusione del progetto anche le maestre che seguono giornalmente le classi coinvolte, come la maestra Amalia Seminatore. “Gli strumenti che sono stati portati in classe hanno catalizzato l’attenzione dei ragazzi fin dal primo giorno. è stata una bella iniziativa. In questa scuola sono da ventitré anni, posso testimoniare l’entusiasmo che ha portato questo laboratorio didattico. Saper leggere, scrivere e far di conto è la base – ha evidenziato la docente -, ma la società è cambiata e ben vengano stimoli dall’esterno come questo. Anzi – ha concluso Seminatore – se possibile sarebbe opportuno coinvolgere tutte le classi, mi permetto di suggerire, perché l’entusiasmo del progetto ha fatto breccia nelle classi non incluse”.

Alla domanda se la scuola è stata più bella con “Che continente sei?” quattro alunni dell’istituto comprensivo “Don Bosco”, scelti a campione, hanno risposto “Sì, è stata anche più bella!”.

GLI ARTICOLI DEI RAGAZZI

Dal risparmio energetico alla riduzione della plastica, le buone pratiche dell’Istituto Fermi-Guttuso di Giarre

La sostenibilità ambientale sta diventando sempre più importante e le scuole hanno un ruolo fondamentale da svolgere nella promozione di comportamenti sostenibili tra i loro studenti e il personale. Nel nostro Istituto ci sono già diversi progetti virtuosi in corso per ridurre l’impatto ambientale, ma ci sono anche altre opportunità per migliorare in futuro.

Uno dei progetti più importanti dell’Istituto è la raccolta differenziata dei rifiuti. Grazie a questo progetto, gli studenti e il personale sono stati istruiti sulla corretta gestione dei rifiuti e la nostra Scuola è riuscita a ridurre notevolmente l’impatto ambientale dei rifiuti che produce.

Inoltre, l’Istituto ha anche adottato misure per ridurre il consumo di energia elettrica, come l’installazione di luci a Led e il monitoraggio dei consumi energetici. Questi provvedimenti hanno permesso di ridurre i costi energetici.

Un altro intervento messo in atto dal “Fermi-Guttuso” di Giarre è stata l’introduzione dell’uso di carta riciclata nelle attività scolastiche e la riduzione del consumo di plastica grazie all’uso di borracce riutilizzabili al posto delle bottiglie di plastica.

Tuttavia, ci sono ancora altre opportunità per migliorare la sostenibilità ambientale nell’Istituto come l’introduzione di un giardino scolastico, dove gli studenti potrebbero installare dispositivi IoT per il monitoraggio delle piante, tramite opportuni sensori, promuovendo così la conoscenza dell’agricoltura sostenibile e l’importanza della biodiversità.

Non meno importante, infine, è continuare a educare gli studenti per promuovere comportamenti sostenibili nella vita quotidiana.

Puglisi Gabriele, Gregorio Maria, Tirenti Andrea
VC – I.I.S. “E. Fermi-R. Guttuso” (Giarre)

La lotta alla fame nel mondo ostacolata da pandemia e guerra

La fame del mondo, ad oggi, è un annoso problema sotto gli occhi di tutti e, proprio per questo motivo, costituisce un punto dell’Agenda 2030. Che cos’è l’Agenda 2030? È un piano per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU che si sono impegnati a stilare e a rispettare tutti gli obiettivi entro il 2030. Tale documento è suddiviso in 17 Obiettivi che mirano a realizzare uno sviluppo sostenibile, che soddisfi, cioè, le esigenze delle attuali generazioni, senza mettere a repentaglio quelle delle generazioni future. Annualmente l’ONU pubblica un aggiornamento delle tappe raggiunte nel percorso di attuazione dell’Agenda 2030.

Il secondo degli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 è finalizzato a sconfiggere la fame nel mondo e, più specificamente, a migliorare l’alimentazione mondiale e a promuovere l’agricoltura sostenibile. Quando furono stilati gli obiettivi dell’Agenda 2030, i dati fino ad allora registrati in relazione al punto in questione erano drastici, infatti circa 795 milioni di persone nel mondo, ovvero una su nove, soffrivano di malnutrizione, ed essa provocava quasi la metà delle morti nei bambini al di sotto dei cinque anni.

Oltre 66 milioni di bambini in età scolare si recavano a scuola affamati, e solo in Africa si registravano ben 23 milioni di casi. Si stima che se le donne attive in agricoltura avessero avuto pari accesso alle risorse rispetto agli uomini, il numero delle persone che subivano la fame nel mondo sarebbe sceso fino a 150 milioni.

Ponendosi come traguardo la fine della fame nel mondo, il secondo punto dell’Agenda 2030 mira, dunque, a garantire a tutte le persone un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno, mettendo fine a tutte le forme di malnutrizione; entro il 2025 l’obiettivo sarà quello di raggiungere i traguardi concordati a livello internazionale contro l’arresto della crescita e il deperimento dei bambini sotto i 5 anni di età, e soddisfare le esigenze nutrizionali di ragazze adolescenti, donne in gravidanza e allattamento e le persone anziane.

Purtroppo, gli sforzi richiesti per affrontare la fame hanno subito una battuta d’arresto a causa dell’esplosione di alcuni conflitti armati, in particolare quello tra Russia e Ucraina. Più di quattro anni di miglioramento effettivo sono stati cancellati dalla pandemia, portando il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà da 581 milioni a 657-676 milioni nel 2022. Il conflitto in Ucraina sta facendo salire notevolmente i prezzi del cibo e delle materie prime e, nonostante il secondo obiettivo dell’Agenda 2030 richieda alla comunità internazionale di sconfiggere la fame nei prossimi sette anni, una persona su dieci soffre la fame e una persona su tre non ha ancora accesso regolare a fonti adeguate di alimentazione.

La maggior parte delle persone vive nei Paesi in via di sviluppo, dove ancora la malnutrizione provoca quasi la metà delle morti nei bambini al di sotto dei cinque anni, oltre ai ritardi nella crescita che riguardano, attualmente, 142 milioni di bambini. Addirittura, in Italia, dove si è propensi a credere che i problemi legati alla povertà siano minimi, sono circa 5,6 milioni, tra cui molti minori, gli individui che si trovano in condizione di povertà assoluta, con effetti anche sulla loro sicurezza alimentare. Questi dati ci fanno capire come la situazione sia pressoché rimasta la stessa e ci devono portare a riflettere su come dobbiamo tempestivamente agire per riuscire a raggiungere il secondo obiettivo dell’Agenda 2030.

Samuele Giovanni Arcidiacono
IIS “Fermi-Guttuso”, classe II F

Servono misure urgenti per un’agricoltura sostenibile

L’Agenda 2030 è un piano d’azione globale adottato dalle Nazioni Unite nel settembre 2015 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile a livello mondiale, affrontando sfide ambientali, sociali ed economiche.

In particolare, l’obiettivo 2 dell’Agenda 2030 è “Sconfiggere la fame” e mira a garantire la sicurezza alimentare, migliorando la nutrizione in tutto il mondo entro il 2030. Ciò include la promozione dell’agricoltura sostenibile, la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, l’aumento della produzione alimentare e l’accesso ai mercati per i produttori agricoli.

Ad oggi, ci sono stati alcuni importanti progressi nell’ambito dell’obiettivo 2 dell’Agenda 2030. Secondo il rapporto sulla sicurezza alimentare e la nutrizione del 2020, il numero di persone che soffrono di fame nel mondo è diminuito di circa 60 milioni rispetto al 2014, ma il progresso è rallentato negli ultimi anni, soprattutto a causa della pandemia di Covid-19 che ha aggravato la situazione.

Nonostante ci siano state molte iniziative a livello globale per promuovere la sicurezza alimentare e la nutrizione, come il programma “Fame Zero” dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e la campagna “Nutrire il futuro” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sono ancora molti gli ostacoli da superare per raggiungere l’obiettivo di sconfiggere la fame entro il 2030.

La pandemia di COVID-19 ha creato nuove sfide e ha peggiorato la situazione per molte persone che già erano soggette a fame e malnutrizione, ha causato interruzioni nella catena di approvvigionamento e ha aumentato i prezzi dei prodotti alimentari, rendendo difficile alle persone più povere accedervi.

Inoltre, ha avuto un impatto significativo sulla produzione e sulla distribuzione, poiché molte aziende sono state costrette a sospendere le loro attività a causa delle restrizioni imposte per limitare la diffusione del virus. Per affrontare questa situazione, sono necessarie misure urgenti al fine di garantire la sicurezza alimentare e promuovere un’agricoltura sostenibile e resiliente.

Le organizzazioni internazionali, tra cui il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (FIDA), stanno lavorando per fornire assistenza tecnica e finanziaria ai paesi colpiti dalla pandemia, al fine di garantire la continuità della produzione alimentare e l’accesso ai prodotti alimentari.

Ciò richiede investimenti nell’agricoltura di precisione, nell’innovazione tecnologica e nella formazione dei lavoratori agricoli. Sono necessari investimenti finanziari adeguati e politiche a lungo termine in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali della popolazione mondiale e di affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e le pandemie.

Puglisi Gabriele, Gregorio Maria, Tirenti Andrea
V C – I.I.S. “E. Fermi-R. Guttuso” (Giarre)

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