Chi ha paura di Cuffaro? - QdS

Chi ha paura di Cuffaro?

Antonino Lo Re

Chi ha paura di Cuffaro?

Giovanni Pizzo  |
venerdì 17 Novembre 2023

Dove vuole arrivare? Ci sono le Europee, e lui conta di prendere un tale consenso da superare l’asticella dell’uno percento nazionale con la DC Nuova

Non è una rivisitazione del famoso spettacolo teatrale, chi ha paura di Virginia Wolf, ancora oggi rappresentato a Broadway. Nei giorni scorsi il più antico giornale dell’isola in prima pagina, accanto a un titolo tagliente sui finanziamenti marchetta della manovra finanziaria regionale, mette di spalla un pezzo per addetti ai lavori. L’Udc, il partito di Lorenzo Cesa, verrebbe sostenuto come deterrente anti Cuffaro in Sicilia e fuori. Forse perché oggi Cesa ha un ruolo alla Nato? E chi sosterrebbe questa operazione? Nell’articolo si parla in maniera poco dettagliata di Lega e Fratelli d’Italia.

E questo perché? Attenzione, che in Sicilia il gioco sia da secoli più a “fotticompagno” che vocato allo sviluppo è cosa antica e nota, ma perché oggi Cuffaro è da fermare. Intanto perché si sta allargando oltre misura, e non per il suo peso personale che girando, unico che lo fa, l’isola del buon cibo incessantemente è naturale. Ma sta facendo incetta di personale politico. Dove vuole arrivare? Ci sono le Europee, e lui conta di prendere un tale consenso da superare l’asticella dell’uno percento nazionale con la DC Nuova. A che serve? Serve, serve. Perché siccome le leggi elettorali non stanno andando verso il proporzionale con sbarramento, un partito dell’uno percento nel sistema maggioritario, anche fuori dal sistema coalizionale, serve.

Vedi il caso De Luca che è riuscito ad entrare nel Parlamento nazionale. E siccome Cuffaro ha più esperienza politica di Cateno De Luca, difficilmente non entrerà in una coalizione. Allora qualcuno, presumibilmente a Roma e non in Sicilia, sta pensando di depotenziarlo proponendo un prodotto rodato, un usato garantito, meno controverso. Da qui il lancio di una ipotesi Udc fra i moderati più consona all’area di governo oggi in Italia. D’altra parte il Premierato sarà sicuramente emendato, non potrebbe essere altrimenti, da una soglia di sbarramento coalizionale per prendere premi di maggioranza. E quindi si pensa ad uno schema in cui c’è un partito egemone, come la vecchia e non nuova DC, ed un giro di piccoli partiti satelliti che portano consenso senza però essere ingombranti, come fu Craxi, come oggi Salvini, come domani Cuffaro.

Per cui parte l’operazione anti Totò vasa vasa, stringi stringi, ma poi, la politica dov’è?

Così è se vi pare

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