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Cittadella giudiziaria, i lavori iniziano ma Catania si divide

Melania Tanteri

Cittadella giudiziaria, i lavori iniziano ma Catania si divide

martedì 09 Agosto 2022

La scorsa settimana la posa della prima pietra tra le critiche di diversi movimenti e cittadini che avrebbero voluto uno spazio libero sul mare. Ma il Comune non si ferma

CATANIA – 776 giorni circa di lavori e poi, se tutto andrà secondo le previsioni, Catania avrà la nuova Cittadella della Giustizia. Venerdì scorso, l’appena dimesso presidente della Regione, Nello Musumeci, ha partecipato alla cerimonia di posa della prima pietra. Un gesto più che simbolico a significare l’avvio della realizzazione della nuova struttura a servizio della Giustizia catanese, dopo la demolizione dell’ex Palazzo delle Poste di Viale Africa.

È stato dato l’avvio ufficiale al cantiere

Alla presenza, tra gli altri, del presidente della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi, dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, di quello alla Sanità, Ruggero Razza, al Turismo, Manlio Messina, della Prefetta di Catania, Maria Carmela Librizzi e degli assessori comunali all’Urbanistica Enrico Trantino, alla Viabilità Pippo Arcidiacono e al Mare, Michele Cristaldi, è stato dato l’avvio ufficiale al cantiere. “È un’importante opera pubblica attesa da vent’anni – ha detto Musumeci. Siamo contenti di essere arrivati a questa importante tappa, mentre si lavora in ogni città della Sicilia per creare nuovi spazi culturali, nuovi spazi pubblici, ridurre i costi dei fitti passivi e agevolare le esigenze di ogni cittadino. Lo stiamo facendo nel capoluogo etneo con questo intervento, con gli ex ospedali che abbiamo destinato all’Università, all’Accademia di Belle Arti e al Museo dell’Etna o che abbiamo abbattuto perché venga realizzata una nuova piazza”.

Numerose le proteste contro il grandioso progetto

Eppure, nella città sul mare praticamente priva di un affaccio sul mare, sono state numerose le proteste contro il grandioso progetto: partiti politici come il Movimento 5 Stelle, ma anche aggregazioni civiche o associazioni, come Legambiente, avevano chiesto, all’indomani della demolizione dell’ex Palazzo delle Poste, la realizzazione di una piazza vista costa. Un luogo pubblico e aperto che, in qualche modo, riavvicinasse la città al suo mare.

“Il Movimento 5 Stelle e l’Osservatorio delle Politiche urbane e territoriali di Catania, insieme ad associazioni e cittadini chiedono di tutelare quella zona e di convertirla in un parco sul mare – dichiaravano qualche mese fa i rappresentanti M5S. Che evidenziavano la presenza, massiccia a dir la verità, di luoghi pubblici che potevano essere possibili alternative al viale Africa. Lo aveva sottolineato in particolare il capogruppo a Palazzo degli elefanti, Graziano Bonaccorsi. “Abbiamo sempre ribadito di non essere contrari al progetto della cittadella giudiziaria – diceva il consigliere – ma che esistono delle valide alternative: se nuova costruzione deve essere, la si faccia a Librino, creando un presidio di legalità in un quartiere dimenticato dallo stato e dalle istituzioni, ma sempre utile alla politica durante le tornate elettorali”.

Proteste che si erano amplificate il mese scorso quando il Tar ha respinto il ricorso sull’appalto, dando il via libera all’avvio dei lavori per la struttura che, una volta completa, potrà ospitare i vari uffici giudiziari sparsi per la città, diventando polo giudiziario. Vicina alla metropolitana e alla stazione, il nuovo sito dovrebbe decongestionare la zona di piazza Verga, dove ha sede il Tribunale etneo. La nuova struttura accoglierà infatti le sezioni di Tribunale civile e Corte d’appello per quanto riguarda Civile e Lavoro; accoglierà, inoltre, le sedi della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, dei Vigili urbani del Comune di Catania. L’edificio, secondo quanto immaginato dai progettisti, avrà una parte aperta con vista mare, per rispondere ai tanti, tantissimi, che hanno lamentato la cementificazione di una porzione di costa appena liberata

“La nuova Cittadella sarà vicina alla metro e ad altre connessioni sul fronte della mobilità. Al contempo realizziamo una sorta di grande balcone sul mare, malgrado la presenza dei binari della ferrovia”, ha sottolineato l’assessore Falcone.

Il progetto è stato condiviso immediatamente dall’amministrazione comunale, come spiegato dall’assessore Trantino. “Il progetto è veramente edificante per la città di Catania – ha evidenziato – perché diventa un momento di congiunzione tra la città e il mare molto di più di quanto non potesse essere una qualunque piazza che non sarebbe stata utilizzata, data la presenza dei binari. Questo progetto, con più elevazione, permetterà invece ai cittadini di fruire del mare. Ci siamo attivati iniziando subito una interlocuzione con Rfi – ha aggiunto – affinché prevedessero nel progetto di interramento della ferrovia, in fase di verifica al Ministero, di interrare anche questi binari almeno in parte, nonché con una delibera di indirizzo abbiamo stabilito di poter cedere al ministero l’area limitrofa, dove c’è la ciminiera ingabbiata, affinché lì vengano destinati gli uffici del Giudice di pace”.

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